Sinossi.
Dall’acquario stavamo per essere liberati, autorizzati finalmente al mare aperto…
Gaia è bella, egocentrica e infelice. Un giorno di novembre torna nella città in cui ha studiato, dopo un’assenza di dieci anni. A Pisa niente sembra cambiato, invece è cambiato tutto. Gaia ritrova gli amici di una volta e il suo amore dei tempi dell’università; ma a dividerli ci sono, ora, gli anni passati lontani e la morte di una compagna di studi, Virginia, avvenuta in circostanze oscure. L’inchiesta sul misterioso suicidio si snoda fra le vie della città e i collegi della Scuola Normale, fra ricordi sepolti e ossessioni che vengono alla luce.
ETICA DELL’ACQUARIO
di Ilaria Gaspari
Voland 2015
Narrativa, pag.230
Recensione di Renata Enzo
Pioveva spesso in quei giorni di novembre in cui eravamo di nuovo tutti a Pisa…
Etica dell’acquario è un romanzo che si legge volentieri in questo mese di novembre, quando le giornate umide e buie dirigono gli animi alla riflessione e ai ricordi.
Riflessione, ricordi e introspezione che sono poi le parole chiave di un romanzo che riporta il lettore agli anni degli studi universitari di Gaia, la protagonista. Con un racconto tutto in prima persona, Gaia ritorna al suo ingresso all’Università di Pisa, agli anni scanditi da uno studio intenso e competitivo. Con lei Marcello, grande amore mai più dimenticato, e gli amici Cecilia, Leo e Matteo. E poi lei, Virginia, l’ambigua e gelosa compagna di stanza, che col suo suicidio ha spinto gli amici ad incontrarsi, finalmente, dopo tanti anni.
Fin dalle prime pagine si intuisce che la narrazione è articolata su due livelli temporali. Il presente, angoscioso e difficile, vede Gaia interrogata dalla polizia e sospettata di aver indotto Virginia al suicidio. Il passato è il tempo vissuto in un modo parallelo che è quello delle aule universitarie e dell’immensa biblioteca a vetrate. E le regole dell’acquario non sono le stesse del mondo esterno:
Nella vita dell’acquario, sotto i neon della mensa, della biblioteca, dei collegi, se eri forte fuori, diventavi debole.
Due dimensioni spazio-temporali che confondono il lettore, vittima della vertigine provocata da un presente che si rivela, nella realtà, come il “futuro anteriore” dei protagonisti, atteso dallo spazio concluso dell’acquario di Pisa:
Mi avvicinavo per la prima e forse ultima volta in vita mia alla perversione magnetica del futuro anteriore, dell’idea che arriveranno i giorni in cui tutto sarà già successo. L’intensità di questo dolore del futuro, di un futuro che fosse anche passato, la cercavo con determinazione, la centellinavo in ogni istante della giornata, mentre si avvicinava il momento di lasciare il collegio. Dall’acquario stavamo per essere liberati, autorizzati finalmente al mare aperto, e la prigione di quei cinque anni ci pareva l’unico posto che ci appartenesse, eppure sapevamo che non era vero.
La trama del racconto è tutta in mano a Gaia. È lei che, dieci anni dopo la separazione degli amici, racconta la storia, e lo fa con uno stile complesso, quasi volesse pronunciare la sua arringa difensiva dall’accusa di istigazione al suicidio. Ed è così che ci lasciamo catturare dalla logica delle sue argomentazioni fino al finale sorprendente e rivelatore, degno del più affascinante thriller psicologico. Qua e là, qualche riferimento ci insinua il dubbio che il racconto non sia fedele e che la testimone del racconto – l’unica testimone – stia mentendo. Così, per esempio, quando Cecilia le spiega perché gli amici abbiano deciso di raggiungerla a Pisa, dopo le denunce di Virginia:
Cecilia era imbarazzata. “Sai, era tanto tempo che non ti vedevamo, che non ti parlavamo… Non le abbiamo creduto, ovviamente, non abbiamo creduto una parola, ma il dubbio c’era. …”.
“Ma il dubbio c’era” ed è proprio nell’ambiguità del dubbio che si gioca il fascino di un romanzo intrigante e coinvolgente come L’etica dell’acquario.
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Ilaria Gaspari
milanese, ha studiato filosofia alla Scuola Normale di Pisa e poi alla Sorbonne. Collabora con Radio3 e diverse testate e tiene corsi di scrittura. Etica dell’acquario è stato il suo romanzo d’esordio (prima edizione, 2015). Nel 2018 ha pubblicato per Sonzogno Ragioni e sentimenti, un conte philosophique sull’amore. Per Einaudi ha pubblicato Lezioni di felicità. Esercizi filosofici per il buon uso della vita (2019). Collabora con diversi giornali e tiene corsi di scrittura alla Scuola Holden. Vive tra Roma e Parigi.
A cura di Renata Enzo