False apparenze




Recensione di Marianna Di Felice

Autore: Kjell Ola Dahl

Editore: Marsilio

Traduttore: G. Paterniti

Pagine: 362

Genere: Thriller

Anno di Pubblicazione: 2012


Nel cuore della notte, in un cassone delle immondizie giace il corpo di una giovane donna, avvolto con cura in una pellicola di plastica trasparente. L’ispettore Frank Frølich la riconosce: l’aveva arrestata non molto tempo prima mentre si procurava una dose di cocaina, e più tardi l’aveva rivista a braccetto di uno dei suoi migliori amici di un tempo, quell’amico che ora diventa il sospettato principale. I molti anni trascorsi nella polizia di Oslo cominciano a farsi sentire, le indagini riportano in vita ricordi che lo tormentano, e Frølich è in difficoltà, alle prese con gli anni della sua adolescenza, dove sembra nascondersi la chiave dell’enigma. Nel nuovo caso di Gunnarstranda e Frølich, K.O. Dahl esplora la natura della lealtà più nobile e del tradimento più intollerabile.

Una serie di furti organizzati in case di gente facoltosa. Un sospetto da parte del distretto di polizia di Oslo sezione crimini violenti e a sfondo sessuale che conduce a due persone, due amici fin dall’infanzia. Un poliziotto, Frank Frolich, che sta dietro al caso e che arresta una sospettata. Il caso si complica perché nella borsa dell’arrestata, Veronika Undset, viene trovato uno Zippo con della cocaina dentro. Si pensa al traffico di droga. Nel frattempo scompare una ragazza, Rosalind M’Taya, arrivata da poco in Norvegia per studiare. Le indagini sui furti e la droga hanno la precedenza. Mentre si tallona sempre più da vicino Kadir Zahid che è fortemente sospettato dei furti, avviene il primo omicidio. Frank Frolich è un poliziotto e come tale deve fare il suo lavoro anche se questo potrebbe rovinare i rapporti con una persona che conosce dai tempi della scuola.

La brutalità dell’omicidio riporta alla luce un vecchio delitto che aveva con questo parecchi punti in comune, tra cui la presenza di uno psicologo che era entrato in contatto con le vittime.
I sospetti si concentrano tutti sul caso precedente e sull’uomo.
Ma è davvero la pista giusta? Oppure l’invidia, il senso di protezione e la gelosia conducono l’assassino ad emulare qualcun altro?

Sembrava semplice, ma così non è! Due casi da seguire e due finali separati…anzi tre.
Indagini all’ultimo respiro sulle tracce di deviati mentali, psicopatici assassini e assassini per caso.
Dopo aver letto La strada della follia, credevo che False apparenze potesse mitigare il senso reale della storia, e invece si è unito ai casi che seguo tra le varie serie tv su Top Crime e Giallo producendo un effetto contrario, cioè le due storie portano a pensare che siano casi reali, che possono succedere e non solo sullo schermo. Anche gli altri thriller dovrebbero produrre gli stessi effetti e invece questi ultimi due li sento molto più vicini alla realtà.

Bravo l’autore a mantenere un ritmo costante senza appesantire la lettura e mantenendo alta l’attenzione del lettore.
Buona lettura, e ricordate che la realtà e la finzione spesso corrono sullo stesso filo.

Kjell Ola Dahl


nasce il 4 febbraio 1958 a Gjøvik; figlio di un giornalista, ha studiato psicologia ed economia. Prima di dedicarsi alla scrittura ha lavorato in una scuola norvegese. Nel 1993 ha pubblicato il suo primo romanzo. Attualmente oltre ad essere uno scrittore è anche sceneggiatore.
 
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