Recensione di Giulia Manna
Autore: Javier Sierra
Traduzione: C. Archer Marinelli
Editore: DeA Planeta Libri
Genere: Gialli, Thriller.
Pagine: 523 pagine
Anno di pubblicazione: 2018
Sinossi. Il più grande mistero dell’umanità sta per essere svelato. Al Trinity College di Dublino, il giovane e brillante «esperto di parole» David Salas ha appena finito il dottorato. Non ha programmi per l’estate, deve sgombrare l’ufficio dalle carte accumulate in lunghi anni di studio e, come se non bastasse, non vede di buon occhio le prossime nozze della madre con l’insulso fidanzato, di molti anni più giovane. Così, quando la sua responsabile gli propone di partire alla volta di Madrid in cerca di uno dei testi più rari e preziosi del Siglo de Oro, David accetta al volo l’occasione di cambiare aria e tornare nella terra dei suoi avi. Ma appena arrivato a Madrid si ritrova risucchiato nell’orbita dapprima di Paula, affascinante storica dell’arte, e poi di Victoria, vecchia amica di famiglia che dietro la facciata di rispettata scrittrice coltiva arcane e pericolose passioni. Ben presto, quello che per David doveva essere un incrocio tra una vacanza e una spedizione di lavoro si trasforma in un’incredibile e rischiosa avventura fra pregiate collezioni d’arte, misteriose scritte scolpite nella pietra e chiese romaniche sperdute nei Pirenei. Sarà un’indagine senza esclusione di colpi quella che porterà David a far luce sulla morte di un allievo di Victoria. E, forse, ad apprendere la verità sulla sorte del padre, scomparso molti anni prima in circostanze mai chiarite.
Recensione
Siamo abituati a pensare al Sacro Graal come alla coppa con la quale Gesù celebrò l’Ultima Cena e nella quale Giuseppe D’Arimatea raccolse il sangue di Cristo dopo la sua crocifissione. Ma siamo così sicuri che il Graal, l’oggetto forse più ricercato della storia, sia una cosa? Nel Vangelo secondo Matteo si parla solo di un calice, usando l’articolo indeterminativo. Non lo chiama Santo Graal. Questo termine non c’è nella Bibbia. Allora da dove nasce la parola Graal? Chi è stato il primo a usarla? Forse per risolvere uno dei più grandi misteri, bisogna partire proprio da qui.
Le parole rappresentano uno strumento tanto abituale, tanto inerente alla nostra stessa natura umana, da indurci a dimenticare che una sola di esse può cambiare il corso di un destino. Una mera sequenza di lettere pronunciata al momento giusto rischia di trasformare per sempre la nostra esistenza.
Lo studio delle parole è il lavoro di David Salas. David vive a Dublino ed è in crisi in quanto, dopo aver preso il dottorato, si ritrova momentaneamente senza obiettivi. Fin da bambino convive con il mistero della scomparsa del padre e sua madre è prossima a nuove nozze con un ragazzo poco più grande di lui. Inoltre, è il nipote del grande scrittore spagnolo José Roca. L’adorato nonno, deceduto da tempo, non ha mai risposto alla domanda delle domande, soprattutto se si parla con un autore: come si trova l’ispirazione per scrivere un libro?
Con una scusa, David viene costretto a partire per Madrid. Nella capitale ritrova Doña Vittoria Goldman, famosa scrittrice di racconti del mistero e amica di famiglia di vecchia data. Quest’ultima lo trascinerà in quello che può sembrare un autentico delirio, perfetto per chi forse cerca solo una trama per un nuovo libro. Tra antichi manoscritti, chiese romaniche sperdute nelle regioni più remote della Spagna e situazioni sempre più pericolose, David è destinato a fare una serie di scoperte del tutto inaspettate.
Quanto può essere pericoloso un esperto di parole? Quale grave minaccia potrà mai rappresentare un gruppo di studiosi alla ricerca di libri sulla parola Graal? E per chi? Eppure, Guillermo Solìs, uno dei componenti della squadra di Doña Vittoria, è morto poche settimane prima dell’arrivo di David in modo del tutto insolito: è affogato in una pozzanghera d’acqua, e per la polizia spagnola si tratta di decesso per cause naturali.
Come “Il Codice da Vinci” di Dan Brown, Fuoco Invisibile è ben ritmato e mescola elementi storici fondendoli in un ordine diverso rispetto a quello a cui siamo abituati. Javier Sierra, però, lo fa in modo ancora più inaspettato. Mette in un angolo la questione religiosa e si concentra sull’occulto, svelando un’interpretazione più individualista e originale.
Posso dire che Fuoco invisibile è stata una strana sorpresa. Questa citazione lo descrive perfettamente: Aspettatevi l’inaspettato, credete nell’incredibile e raggiungerete l’irraggiungibile. (Anonimo)
Solo un’ultima cosa prima di lasciarvi iniziare il libro. Nella testa di David rimbalza ripetutamente un consiglio datogli da nonno Roca: Lascia volare la tua anima.
Fatelo vostro! Superate l’aspetto testuale per andare oltre la fisica delle parole e scoprire la parte occulta dei libri. Un messaggio emerge solo se il suo possessore ne comprende il simbolo e lo trascende. Se l’anima vola quando lo contempla e capta il suo significato guardandolo dall’alto.
Javier Serra
Javier Sierra (Teruel, 1971) è uno scrittore spagnolo, laureato in Storia. Giornalista radiotelevisivo, si è specializzato in indagini sui misteri del passato e sui fenomeni apparentemente inspiegabili. I suoi romanzi sono tradotti e pubblicati in oltre quaranta paesi e compaiono ai primi posti delle classifiche degli Stati Uniti. In Italia ha pubblicato La signora in blu (Longanesi, 2008), Lo specchio oscuro (Loganesi, 2011), L’angelo perduto (Longanesi, 2013) e Fuoco invisibile (DeA Planeta, 2018), che si è aggiudicato il prestigioso Premio Planeta e ha conquistato centinaia di migliaia di lettori.