Recensione di Sabrina De Bastiani
Autore: Dania Kukafka
Editore: Bompiani
Collana: Letteratura straniera
Traduttore: B. Capatti
Pagine: 336
Genere: Giallo
Anno di pubblicazione: 2017
SINOSSI. Un parco giochi qualsiasi in una cittadina qualsiasi. La neve è caduta avvolgendo tutto in un silenzio ovattato: le case, le strade, i giochi, il corpo senza vita di Lucinda Hayes. Le indagini a Broomsville rivoltano pietre: sotto la superficie immacolata di una piccola comunità si nasconde un brulicare di segreti e bugie destinati a venire alla luce. Per Cameron, sensibile e bizzarro, Lucinda era la luce del sole. Per Jade era la ragazza perfetta che, forse suo malgrado, le aveva portato via tutto. Per Russ è un penoso caso da risolvere al più presto. Ma Russ è legato a Cameron, e questo non fa che offuscare il suo giudizio. Ciascuno ha le sue ragioni per voler scoprire la verità. Che non può essere una sola.
RECENSIONE
… prese l’album da disegno, i carboncini e la gomma pane nascosti sotto il materasso.
Strappò una dopo l’altra le pagine dell’album e le dispose in cerchio sul pavimento della camera. Gli ci volle un momento per metterle a fuoco nel buio della stanza, ma quando ci riuscì si ritrovò circondato da Lucinda Hayes.
Nella maggior parte dei disegni era felice. (…) Nella maggior parte dei disegni aveva un sorriso pieno, non come sulla foto dell’annuario (…).
Il viso di Lucinda era semplice da disegnare a memoria. Aveva zigomi alti e luminosi. Le linee intorno alla bocca suggerivano una felicità spontanea. (…).
Nella maggior parte dei disegni la bocca si apriva in una risata mostrando lo spazio tra gli incisivi. Adorava quello spazio. La metteva a nudo.
Lucinda Hayes era felice. Lucinda Hayes ora è morta. Il collo spezzato, un colpo alla testa. Di notte. Nel silenzio di ovatta di un paese coperto di neve.
Il corpo, lasciato in vista, disteso vicino ad una giostra, in un parchetto; una striscia di sangue che interrompe il candore attorno è la prima delle crepe che si apriranno una ad una, a svelare vite e ragioni, perché la neve copre ma non per sempre.
In questo giallo a più voci di Danya Kukafka risuonano echi alla Twin Peaks, ma senza suggestioni soprannaturali.
Tutto muove da un corpo, tutto va verso chi gli ha tolto la vita.
Tutto converge e si svela attraverso le vicende dei tre personaggi principali che si alternano nei capitoli: Cameron, un adolescente solitario incantato quasi fino all’ossessione da Lucinda, Jade in eterna e femminile competizione con la vittima e Russ, il poliziotto con troppe ombre e troppi silenzi, cui tocca indagare, nei loro modi di affrontare e reagire a questo omicidio. Nei loro ricordi, ma ancora di più in ciò che non ricordano. O non ammettono di ricordare, nemmeno a se stessi.
«Dov’ero?» chiese Cameron.
«Speravo che potessi dirmelo tu», rispose sua mamma.
«Non me lo ricordo», le disse Cameron, ed era la verità.
Decisamente intrigante, originale e moderno il taglio del romanzo, in cui l’omicidio della ragazzina anziché esserne il fulcro, da subito appare come il pretesto attraverso il quale vengono alla luce le pieghe e le sofferenze di vita dei protagonisti, che si svelano in episodi, in flash, talvolta apparentemente slegati dal contesto e tra loro, ma che sorprendentemente, ad incastro perfetto, disegneranno il quadro completo.
Danya Kukafka ci accompagna alla resa dei conti, che è prima di tutto con se stessi, con passo lento ed elegante, assecondando anche nella prosa il ritmo della neve, che tutto rallenta, senza per questo renderlo noioso.
Anzi, facendo venire la voglia di immergersi e di scavare con le mani. Ecco. Leggere Girl in Snow non è girare le pagine, ma scavare, a mani nude, nella neve.
Danya Kukafka
Dopo essersi laureata alla New York University’s Gallatin School of Individualized Study, lavora come assistente editoriale da Riverbed Books. Girl in Snow è il suo romanzo d’esordio.