Recensione di Denise Antonietti
Autore: Frédéric Dard
Traduzione: Elena Cappellini
Editore: Rizzoli
Genere: Noir
Pagine: 204
Anno di pubblicazione: 2018
Sinossi. Primi anni Cinquanta, Léopoldville, infelice sobborgo di Parigi dall’aria irrespirabile, presidiato da uno stabilimento chimico e circondato da campi di cavolo. Louise, diciassette anni e un cuore avido, è già stufa della pochezza di questo posto, della madre che la opprime, del patrigno disoccupato e alcolizzato. Ecco perché rimane tanto affascinata dai Rooland, una coppia di stravaganti americani trasferitisi da poco nel quartiere. Casa Rooland, ai suoi occhi, è un’isola di colore e allegria che sorge come un sogno in quel grigiore, con quella favolosa Dodge parcheggiata nel vialetto di ghiaia rossa, i suoi sedili di pelle bianca, le cromature. I Rooland li vede in giardino quando torna a casa dalla fabbrica, seduti insieme su un dondolo con i cuscini blu, un bicchiere in mano, a passare il tempo come nessun francese farebbe mai. In un giorno più sbagliato degli altri Louise prende coraggio, va da loro, si propone come domestica, pur di entrare in quelle stanze. E comincia per lei una nuova vita, in un mondo fuori dal mondo. Ma sarà proprio la convivenza con la coppia a rivelare le crepe di quell’apparente perfezione, a rendere palesi segreti e ossessioni, e la ragazza si troverà in un groviglio di non detti, di tensioni, di comportamenti incomprensibili e desideri fatali. E il suo sogno sarà offuscato da ombre sempre più lunghe.
RECENSIONE
Quelli che dicono che diciassette anni si hanno una volta sola si sbagliano: io li ho avuti di nuovo tutti sulla pelle, leggendo Gli Scellerati di Frédéric Dard. E, soprattutto, li ho avuti di nuovo nel cuore.
Louise, la protagonista, mi ha riportata a una versione di me stessa che credevo di aver dimenticato. A diciassette anni, ama nell’unico modo in cui è possibile amare alla sua età: in maniera totale, disperata, insensata; e ama il tipo di uomo che tutte, prima o poi, abbiamo sognato: l’uomo che non potevamo avere.
Ma la realtà ha contorni labili nella mente di un’adolescente, e le possibilità superano in gran numero le scelte da cui non è possibile tornare indietro. La vita è ancora tutta in potenza, più che in atto, e Louise, seppur inconsciamente, lo sa: per questo si sente forte. Niente le sembra inarrivabile.
Nemmeno Jess Rooland.
La tragedia di Louise sarà di non aver avuto torto.
Entrerà nella vita dei Rooland poco a poco. Laverà i loro panni sporchi, scoverà la polvere nascosta sotto i tappeti. Vedrà che groviglio di fili si nasconde sul retro di un’immagine al punto croce che a tutti, dall’esterno, appare perfetta.
Per amore, Louise cucinerà ai Rooland cene prelibate; supererà il pudore offeso, l’orgoglio ferito, la paura nei confronti del patrigno e la vergogna che le provoca la madre avida e meschina.
E nel caso dovesse rivelarsi necessario, non esiterebbe un solo istante a fare di peggio.
Perché, a diciassette anni, amore non è amore se non è fino alla morte… e anche più in là.
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Frédéric Dard
(1921-2000) è stato uno scrittore francese, famoso per i suoi numerosissimi romanzi noir, pubblicati lungo tutta la seconda metà del Novecento. La serie di libri polizieschi dedicata al commissario Sanantonio riscosse un eccezionale successo, e insieme ad altre opere dello scrittore arrivò a vendere, nel complesso, più di 290 milioni di copie. Nel 1957 Dard venne insignito del Grand prix de littérature policière, il più importante riconoscimento francese per il genere del giallo, per il suo romanzo Le Borreau pleure. Tra i suoi titoli pubblicati in Italia ricordiamo Mosca al naso per Sanà (E/O, 2013), Facce da funerale (E/O, 2015), Gli scellerati (Rizzoli, 2018) e Il montacarichi (Rizzoli, 2019).