Recensione di Michela Alfano
Autore: Nanni Cristino
Editore: Independently published
Genere: Giallo
Pagine: 205
Anno di pubblicazione: 2018
Sinossi. Parigi, dicembre 2012, linea otto del metrò. Un serial killer sembra averla scelta come teatro dei propri omicidi. Armand Vandeweil, ex criminologo ora editore di Metronoctis, giornale di annunci per coloro che si incontrano per caso nel metrò e vorrebbero conoscersi, scopre che gli omicidi sono sempre preceduti da un messaggio insolito recapitato al giornale, un versetto biblico che recita: C’è una via che sembra diritta a qualcuno, ma sbocca in sentieri di morte. Da tre settimane il giornale riceve e pubblica, ogni giovedì, questo messaggio. E il serial killer uccide le vittime con una puntura di cianuro al collo, proprio la notte di ogni giovedì, sulla linea otto. Fra sospetti e indizi, singolari clochard, musicisti di strada, uno psicologo, una bella violoncellista, un cataphile (1), il commissario Montrouge e l’ex criminologo intrecciano le loro vicende quotidiane. Chi è il misterioso assassino? Che cosa c’entra con gli omicidi il racconto di uno scrittore argentino? Trascinato suo malgrado nelle indagini, sarà proprio Armand, con l’aiuto dello stravagante clochard Manouche, a scoprire un piccolo, insignificante particolare che permetterà di incastrare il colpevole.
Recensione
Una delle caratteristiche di questo romanzo è la diversità dei personaggi che lo popolano. Si tratta di differenze profonde che riguardano provenienza, storia, visione della vita e che inducono il lettore a riflettere su quanto in realtà sia aleatorio il proprio posto nel mondo. Basta una deviazione fuori dal nostro controllo, una direzione presa dalla Storia o, più in piccolo, dall’esistenza di qualcuno a noi caro, per portarci su tutt’altra strada.
Durante la narrazione, l’Autore ci obbliga a conoscere molto da vicino persone che in genere, in tutte le città di tutto il mondo, si tende a ignorare, e che non a caso sono definiti anche invisibili.
Sono loro i primi occhi vigili che osservano quanto accade sotto Parigi, dove corrono i treni del Metrò portando da un punto all’altro ignari e spesso frettolosi cittadini, turisti e pendolari. Se in genere ci si limita a passare alla larga dai clochard o, al massimo, a lanciare loro una moneta da debita distanza, tra queste pagine possiamo ascoltarne i discorsi, conoscerne le abitudini e osservaredinamiche che si creano all’interno di entità umane molto simili a famiglie, con tutti i dissapori, le premure e le variabili del caso.
Soprattutto, come detto più su, possiamo scoprire cosa ha trasformato un insegnante universitario in un senzatetto e chiederci se siamo davvero sicuri che a noi non possa capitare altrettanto.
Anche Armand Vandeweil, nella sua nuova veste di editore con qualcosa da farsi perdonare (ma soprattutto da perdonarsi), si trova a scoprire da vicino cosa si nasconde sotto preziosi cartoni e vecchie coperte, sorrisi sdentati e scarpe rotte, inseguendo prima un ambizioso progetto, che coinvolge musicisti di strada e un rinomato Jazz club, e inseguito, poi, dal suo passato e da un commissario, Montrouge, che non ne vuole sapere di cavarsela da solo.
Il giallo che ne risulta è intricato e ben studiato; la ricostruzione quasi corale degli eventi, raggiunta mediante insolite sinergie, appare verosimile e il finale chiude il cerchio senza deludere le aspettative.
(1) I Cataphile sono gli esploratori (non autorizzati) delle catacombe parigine, ossia i cunicoli sotterranei, per la maggior parte chiusi al pubblico, che si snodano sotto la città.
Nanni Cristino
Nanni Cristino: è autore di libri di scuola per le scuole superiori e insegnante. Gli ultimi abitanti del sottosuolo è il suo primo romanzo, pubblicato in prima edizione nel 2013. In seguito ha pubblicato Sette navi (Parallelo45) e Popobawa! (LFA Publisher) che ha ottenuto la menzione d’onore al premio letterario Giallo Garda 2018.
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