Recensione di Francesca Marchesani
Autore: Livia Franchini
Editore: Mondadori
Genere: Narrativa
Pagine: 276
Anno: Maggio 2020
Sinossi. Ruth ha trent’anni, lavora come infermiera in una casa di riposo ed è appena stata lasciata dal suo compagno. L’unica cosa che le rimane dei loro dieci anni insieme è la lista della spesa che aveva compilato con lui per la settimana a venire. Ed è a partire da quella lista che Ruth racconta la sua storia e ripercorre la relazione con Neil fin dal loro primo incontro. Ogni ingrediente è un salto nel tempo, ma anche un cambio di prospettiva e di registro narrativo. Lo zucchero, quindi, ci trasporta al momento in cui Neil ha visto Ruth per la prima volta attraverso la vetrina di un’agenzia di viaggi, la pizza è il diario scritto da un’amica di Ruth durante una vacanza che hanno trascorso insieme a Roma, il deodorante ci porta ancora più indietro, ai tempi del liceo, a sbirciare le chat tra le sue compagne di scuola, mentre gli spaghetti sono un’eloquente incursione nella casella di posta elettronica di Neil. Tra uova, mele, olive e balsamo, Ruth scopre che sono molti anni che modella la propria identità in base alle aspettative e ai desideri delle persone che la circondano: il suo fidanzato, ma anche i pazienti della casa di riposo, le colleghe, la sua famiglia. Ora ha bisogno di capire chi è senza Neil, deve imparare a camminare da sola. Attraverso una voce fresca, tagliente, e un impianto narrativo originale e ipercontemporaneo, Livia Franchini ci spiazza continuamente decostruendo un genere dall’interno, disattendendo uno per uno tutti i cliché e i canoni del romanzo d’amore.
Recensione
La vita di Ruth e Neil è molto ordinaria. Lui lo conosciamo come se fosse un predatore, una civetta che va in giro di notte a scovare topolini.
Lei invece è la donna perfetta perché non alza mai la voce, non si oppone e gli da sempre corda.
I capitoli sono divisi come una lista della spesa, una delle ultime cose che Neil ha lasciato in casa.
E lei, anche dopo il suo abbandono non si opporrà, non lotterà. Non alzerà né la voce né la testa. Anzi, la prende come un’ottima occasione per scoprire se stessa.
Per esplorare un mondo fuori che credeva di aver dimenticato e invece è ancora lì.
Non ha mai smesso di girare anche senza di lei.
Ruth quindi esce dal suo guscio, senza più una corazza che la protegge ma anche senza paura di perdere più nulla.
Livia ci smonta le dinamiche del romanzo d’amore classico in cui la donna si strugge dopo la separazione in cerca di una spiegazione qualunque anche rischiando di mettersi in ginocchio.
No, Ruth non è così, da quando era piccola ogni cosa le scivola addosso.
Come una lucertola che vive senza coda e se la fa ricrescere subito dopo.
Pronta per farsela tagliare di nuovo da un ragazzino sadico.
Livia Franchini
Livia Franchini (Pisa, 1987) è scrittrice e traduttrice, in italiano e in inglese. È autrice di una raccolta di poesie Our Available Magic (Makina Books, 2019) e ha tradotto, tra gli altri, Michael Donaghy, Sam Riviere e James Tiptree Jr. È la coordinatrice del prestigioso Goldsmiths Prize e uno dei membri fondatori di FILL (Festival of Italian Literature in London). Gusci, che nasce in lingua inglese, è il suo primo romanzo ed è stato pubblicato in Gran Bretagna nel 2019 per Doubleday con il titolo Shelf Life. Da quasi quindici anni vive a Londra, dove insegna scrittura creativa in ambito accademico.
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