A cura di Salvatore Argiolas
Il 3 agosto 1920, esattamente cento anni fa, nacque a Oxford Phyllis Dorothy James più conosciuta dagli appassionati di gialli come P.D. James ,considerata da molti critici come la vera “regina del giallo” dopo la morte di Agatha Christie.
P.D. James ha venduto milioni di libri in tutte le lingue ed era nota soprattutto per la serie dell’ispettore Dalgliesh, uomo solitario, vedovo e appassionato lettore e autore di poesie molto apprezzate.
Il suo esordio, coronato da un buon successo, risale al 1962 con “Copritele il volto”, romanzo d’esordio della James che secondo l’autrice era “una detective story alla maniera di Agatha Christie, anche se mirava a scavare più a fondo nella mente e nelle motivazioni dei personaggi. C’è un villaggio inglese, le figure chiave del prete e del dottore, la vergine inquieta che dirige la casa per le ragazze madri. Il libro è lo specchio dei suoi tempi.”
Della Christie diceva
“Non la metterei in una categoria molto alta come scrittrice, ma era bravissima a costruire un puzzle perfetto. Le sue trame non erano per niente realistiche, l’ assassinio o la sua soluzione erano il risultato di coincidenze davvero eccezionali, ma era lo stesso grande intrattenimento. E poi ha creato un paio di personaggi di lunga vita e grande fascino, come Poirot e Miss Marple. Dei due, io prediligo la seconda”.
E’ proprio l’aspetto psicologico molto curato dei personaggi il tratto caratteristico della sua produzione letteraria che se impostata principalmente su Adam Dalgliesh ha avuto una serie secondaria composta da due libri dedicati a Cordelia Grey, un thriller come “Sangue innocente”, il romanzo distopico “I figli dgli uomini e il sequel di “Orgoglio e Pregiudizio”, Ombre su Pemberley”, autorizzato dagli eredi di Jane Austen.
I suoi gialli hanno sempre privilegiato la ricerca del realismo perché, come disse in un’intervista:
“Ho sempre cercato di essere credibile. I dilettanti non hanno assolutamente le risorse della polizia per indagare su un delitto. Ci vuole un professionista e non ci sono investigatrici perché non c’erano donne in polizia quando ho cominciato a scrivere. Ho creato semplicemente il tipo di eroe che mi sarebbe piaciuto trovare nei gialli, coraggioso ma non sconsiderato, umano ma non sentimentale.”
La sua vita fu segnata profondamente dalla malattia del marito Ernest Connor White che alla fine della Seconda Guerra Mondiale rientrò in Gran Bretagna con seri problemi mentali e che visse sino al 1964 alternando ricoveri e dimissioni dagli ospedali psichiatrici. Nonostante questo grande dolore e pur dovendo lavorare per mantenere anche due figlie P.D. James non rinunciò alla sua grande passione per la scrittura e nel 1960 presentò il manoscritto di “Copritele il volto” alla Faber & Faber che cercava un autore per sostituire Cyril Hare recentemente scomparso.
Il romanzo ebbe successo e P.D. James scelse di non rinunciare al suo cognome paterno a differenza di Agatha Christie il cui cognome da nubile era Miller, “perché la passione per la scrittura è merito dei geni James.
Col tempo la James ha affinato la capacità di affascinare il lettore con descrizioni psicologiche molto curate e di grande impatto come dimostra l’incipit di “Un gusto per la morte”, uno dei suoi romanzi più riusciti.
Come scrisse nella sua autobiografia “Il tempo dell’onestà” “La scena in “Un gusto per la morte” in cui i corpi dell’ex ministro della corona e della prostituta vengono incongruamente uniti dalla morte nella sagrestia di una chiesa di Paddington fornisce un contrasto che ritengo molto efficace, un contrasto tra orrore e normalità, tra bene e male. Il fatto che i corpi vengano scoperti da Miss Wharton e Darren aumenta il raccapriccio e la continua ripetizione della parola sangue serve ad evidenziare questo rosso dilagante che pervade la mente e la retina di Miss Wharton.”
P.D. James
Questo è l’incipit di “Un gusto per la morte”:
“I cadaveri furono scoperti alle otto e quarantacinque del mattino di mercoledì 18 settembre da Miss Emily Wharton, una zitella sessantacinquenne della parrocchia di St. Matthew a Paddington, Londra, e dal decenne Darren Wilkes di nessuna parrocchia particolare, per quanto gli risultasse o gli importasse. La strana coppia aveva lasciato l’appartamento di Miss Wharton in Crowhurst Gardens poco prima delle otto e mezzo, per percorrere a piedi il mezzo miglio del Grand Union Canal sino alla chiesa di St. Matthew. Qui Miss Wharton, come ogni mercoledì e venerdì, avrebbe portato via i fiori appassiti dal vaso davanti alla statua della Vergine, raschiato la cera e i mozziconi di candele dai candelieri d’ottone, spolverato le due file di sedie nella cappella della Madonna, sufficienti al piccolo numero di fedeli previsto per la prima messa del mattino, e preparato ogni cosa per le nove e venti, quando sarebbe arrivato Padre Barnes. “
Un altro incipit famoso è quello di “Per cause innaturali”:
“Il cadavere senza mani giaceva in fondo alla chiglia di una piccola lancia a vela che andava alla deriva proprio di fronte alla costa del Suffolk. Era il corpo di un uomo di mezza età, un cadaverino azzimato; in luogo di sudario, un vestito scuro a righine conferiva al corpo magro del morto l’eleganza che aveva avuto da vivo. Le scarpe fatte a mano erano ancora lucide eccetto per qualche spellatura sulle punte, la cravatta di seta era annodata al di sotto dello sporgente pomo d’Adamo. Si era vestito correttamente per la città, questo sfortunato navigatore, non per questo mare deserto, non per questa morte.”
Incipit del genere trasmettono immediatamente la temperatura emotiva del romanzo e invogliano a conoscere velocemente lo svolgimento delle trame che svelano anche il volto di un’Inghilterra sulla via del tramonto, vecchiotta e polverosa ma sempre capace di affascinare con i suoi riti e miti.
Le otto regole di un buon giallo
secondo P. D. James
Nel suo libro “A proposito del giallo”, uscito nel giugno del 2013, P.D. James cita, modificandolo, il decalogo di Knox, un insieme di regole per scrivere un libro giallo compilate dal teologo e scrittore Ronald A. Knox nel 1929.
1- Il colpevole deve comparire già nella prima parte della storia ma non dev’essere un personaggio di cui il lettore possa seguire i pensieri
2- Tutti gli agenti soprannaturali devono essere esclusi
3-Non si deve far ricorso a più di una stanza o passaggio segreto
4-È vietato fare uso di veleni sconosciuti all’epoca dei fatti narrati e a qualunque dispositivo che richieda lunghe spiegazioni scientifiche
5- Non devono comparire cinesi
6-Il detective non può essere soccorso dal caso né giovarsi di un’intuizione inspiegabile, non dev’essere l’autore del delitto, non può raccogliere indizi che non siano contemporaneamente messi a conoscenza del lettore
7-L’amico stupido del detective, il Watson di turno, dev’essere leggermente, ma solo leggermente, meno intelligente del lettore medio e i suoi pensieri non devono essere nascosti
8- E, per finire, non devono comparire né fratelli gemelli, né sosia, a meno che il lettore non sia adeguatamente preparato all’evenienza
Eletta alla Camera dei Lord e insignita dalla regina Elisabetta del titolo di baronessa di Holland Park nel 1991 (soprannominata per questo «la baronessa del delitto»), per trent’anni ha lavorato in vari settori del British Civil Service, tra cui il dipartimento di polizia e diritto penale del ministero dell’Interno. È stata commissario per la Bbc e influente membro del British Council.
Phyllis Dorothy James morì nella sua città natale, Oxford, il 27 novembre 2014 a 94 anni.
I suoi romanzi
Serie dell’ispettore Adam Dalgliesh
1962 – Copritele il volto (Cover Her Face), Mondadori 1993
1963 – Una mente per uccidere (A Mind to Murder), Mondadori 1993
1967 – Per cause innaturali (Unnatural Causes), Mondadori 1992
1971 – Scuola per infermiere (Shroud for a Nightingale), Rusconi 1994, Mondadori 2001
1975 – La torre nera (The Black Tower), Mondadori 1992
1977 – Morte di un medico legale (Death of an Expert Witness), Rusconi 1984 Mondadori 2004
1986 – Un gusto per la morte (A Taste for Death) Mondadori 1994
1989 – Una notte di luna per l’ispettore Dalgliesh (Devices and Desires), Mondadori 1992
1994 – Morte sul fiume (Original Sin), Mondadori 1997
1997 – Una certa giustizia (A Certain Justice), Mondadori 1999
2001 – Morte in seminario (Death in Holy Orders), Mondadori 2002
2003 – La stanza dei delitti (The Murder Room), Mondadori 2003 Il Giallo Mondadori n. 2889 (2005)
2005 – Brividi di morte per l’ispettore Dalgliesh (The Lighthouse), Mondadori 2006
2008 – La paziente privata (The Private Patient), Mondadori 2009
Serie di Cordelia Gray
1972 – Un lavoro inadatto a una donna (An Unsuitable Job for a Woman), Mondadori 1990
1982 – Un indizio per Cordelia Gray (The Skull Beneath the Skin) Il Giallo Mondadori n. 2582 (1998)
Altri romanzi
1980 – Sangue innocente (Innocent Blood), Mondadori 1994 Il Giallo Mondadori n. 2531 (1997)
1992 – I figli degli uomini (The Children of Men), Mondadori 1999
2013 – Morte a Pemberley (Death Comes to Pemberley), Mondadori 2013