Recensione di Francesca Ruggeri
Autore: Un-Su Kim
Traduzione: Alberto Pezzotta
Editore: HarperCollins
Genere: Thriller
Pagine: 335
Anno di pubblicazione: 2019
Sinossi. Dietro ogni assassinio c’è un organizzatore anonimo – un cospiratore – che lavora nell’ombra. I cospiratori dettano silenziosamente le mosse dei criminali più pericolosi della città, ma la loro esistenza è poco più che leggenda. Chi sono? E, soprattutto, cosa vogliono? Raeseng è un assassino. Cresciuto da un killer irascibile chiamato Vecchio Procione nel quartier generale del crimine, la Biblioteca del Canile, non ha mai messo in dubbio niente: dove andare, chi uccidere, o perché quel luogo fosse pieno di libri che nessuno leggeva mai. Ma un giorno, durante una missione, Raeseng esce dagli schemi, facendo crollare una serie di mosse accuratamente calibrate. E quando si imbatte in un eccentrico trio di giovani donne – la commessa di un minimarket, la sorella di lei costretta su una sedia a rotelle e una bibliotecaria strabica – deve decidere se rimanere una pedina o assumere infine il controllo della situazione.
Recensione
Protagonista principale della storia è un killer professionista, Raeseng, il quale agisce come un meccanismo perfettamente rodato, senza farsi inutili domande.
Con il procedere della storia, l’autore introduce nuovi personaggi, tra loro legati, tutti facenti parte di un mondo parallelo e sommerso, quello del mercato della carne, in cui dominano corruzione e violenza, dove la vita di ciascuno vale poco o nulla, in cui si resta vivi finché non si diventa il granello di sabbia che inceppa il perfetto meccanismo che regola i rapporti tra cospiratori, pianificatori e killer.
Un thriller insolito che mi ha fatto tornare in mente un libro che lessi anni fa, Diario di un killer sentimentale di L. Sepulveda, libri accomunati dal fatto di soffermarsi ad analizzare l’animo di un killer, un animo che appare imperturbabile come la superficie di un lago, capace però di nascondere correnti invisibili ma in grado di generare un inarrestabile effetto valanga che tutto viene a travolgere.
Infatti Raeseng, comincia a farsi delle domande sulla vita che ha vissuto, ad avere rimpianti. Non sopporta più il fatto che sia stato il contesto in cui è cresciuto a determinare quello che è diventato e si sente un codardo perché non è stato mai capace di chiedersi cosa amasse, trovare un obiettivo per cui lottare nella vita.
Ho inizialmente faticato a leggere questo libro, a calarmi nelle atmosfere a tinte fosche di Seul e delle vicende storiche della Corea, molto lontane da noi, ma poi è arrivato il momento di svolta, quello in cui il protagonista ha cominciato ad interrogarsi ed a mostrarsi “umano”, nel senso capace di provare emozioni.
Un-Su Kim
Un-Su Kim è nato nel 1972 a Busan, nella Corea del Sud, ed è autore di numerosi romanzi di successo. Ha vinto il Munhakdongne Novel Prize, il premio letterario più prestigioso della Corea, ed è stato nominato per il Grand Prix de Littérature Policière nel 2016.
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