I diavoli sono qui  





Recensione di Patrizia Argenziano


Autore: Louise Penny

Editore: Einaudi editore

Collana: Einaudi. Stile libero big

Traduzione: Letizia Sacchini

Genere: giallo

Pagine: 616

Anno di pubblicazione: 2021

Sinossi. Dopo una cena in un bistrot con Gamache e la moglie Reine-Marie, il miliardario Stephen Horowitz, padrino di Armand, viene investito da un furgone. Quello che a tutti sembra un banale incidente, per quanto drammatico, agli occhi del commissario è un evidente tentativo di omicidio. E quando nell’appartamento di Horowitz viene ritrovato un morto, Gamache finirà suo malgrado invischiato in un’indagine che lo trascinerà dalla Tour Eiffel agli antichi archivi della città, dagli hotel piú esclusivi a musei che custodiscono enigmatiche opere d’arte. Fino a scoprire segreti tenuti nascosti per decenni, avvolti nel buio che si annida anche negli appartamenti dei migliori arrondissements. Ben presto il capo della Sûreté si ritroverà al centro di una tela di sospetti e menzogne e, per scoprire la verità, dovrà decidere se fidarsi della sua famiglia, dei suoi colleghi, oppure del suo istinto.

Recensione. È il tepore di un abbraccio, del calore dei primi raggi del sole che scaldano la pelle o del morbido maglione di lana, è il profumo di caffè che solletica i sensi o il piacere di bere una tazza di tèdavanti al camino: questo per me significa leggere la serie delle indagini dedicata al commissario Armand Gamache.

Ritrovarlo in Francia, questa volta, è una sorpresa, è profumo di festa, di fiori, arte, passione, amore ma soprattutto famiglia. Ecco la parola magica, il campanello d’allarme, quel “non so che” che pennella di nuvole nere questo nuovo romanzo.

Gli amanti della serie, in queste pagine così diverse dalle precedenti e maledettamente emozionanti, compiono un altro viaggio, molto più intimo però, all’interno dell’animo del commissario Gamachee ne rimangono, ancora una volta affascinati e stregati. Il commissario ci travolge come un fiume in piena con i suoi ricordi, la Parigi di oggi e la Parigi di ieri si fondono come per magia, il suo amore nei confronti della famiglia brucia ogni pagina, esplode come fuochi d’artificio e cerca di sconfiggere i “diavoli” presenti sulla terra.

Un nuovo Gamache?

No, il Gamache di sempre, gentile, pacato, empatico solo che quando la posta in gioco è la tua credibilità o quella di uno dei tuoi affetti più cari anche le buone maniere e la pazienza, talvolta, deragliano. Una figura carica di energia, questo commissario, che anche nei momenti più bui, più tristi, confusi e difficili riesce sempre a trovare un motivo per non demordere: chapeau!

Un romanzo corale, mi piace definirlo così, in cui ogni pezzettino della famiglia Gamache ha un suo spazio, un suo ruolo ben definito. Ogni personaggio ha voce, gran voce in merito alla “questione incidente” e la fa sentire forte e chiara anche calpestando i sentimenti degli altri, anche mettendo a repentaglio la vita degli altri. È il momento in cui il dolore passato confonde le carte del presente creando così, in un momento di grande tragicità, altra sofferenza e altra confusione.

A fare da cornice agli avvenimenti una Parigi mozzafiato, la città dei sogni. La vedi tra le righe con la sua bellezza, sullo sfondo la Torre Eiffel, gli immancabili giardini e tutta la sua arte. Eppure anche in questa città da favola non è tutto oro quello che luccica, come direbbe Stephen Horowitz, i diavoli sono qui, intorno a noi.

Louise Penny stupisce ancora una volta e ci regala, con questo romanzo, il quadro completo e perfetto di Armand Gamache e della sua famiglia ma non solo, scava attraverso la sua anima e ne carpisce i pensieri più profondi e ci mostra le ferite mai rimarginate. Il commissario ci viene presentato praticamente nudo proprio perché direttamente coinvolto nell’indagine sentimentalmente, lui e i suoi figli. Un’occasione in più per apprezzare questa amabile figura.

La scrittura dell’autrice è inconfondibile, questa volta la narrazione risulta più incalzante e inquietante eppure lascia sempre un senso di pace e serenità.

La trama è accattivante, coinvolgente, per buona parte tempo lascia il lettore confuso, esattamente come è rimasto confuso Gamache, le percezioni dell’uno diventano automaticamente le percezioni dell’altro. È sintonia pura.

In una Parigi in cui serpeggiano diavoli che cercano di nascondersi sotto strati di sorrisi e maschere, il nostro commissario conduce una nuova battaglia.

E quando arrivi all’ultima pagina, non vuoi lasciare andare i personaggi, sono come la coperta di Linus, ripensi a tutto quello che è accaduto in questi ultimi giorni ma che, in realtà per te sono concentrati in un’unica notte, ti scende qualche lacrima, sei emozionata. I motivi sono tanti, è stata un’indagine intricata, che ha riportato indietro nel tempo non solo i protagonisti principali, è stata un’indagine offuscata da un coinvolgimento sentimentale importante o semplicemente è stata la lettura perfetta, la lettura che stavi aspettando.

Non vedo l’ora di incontrare di nuovo la penna di Louise Penny!

A cura di Patrizia Argenziano

instagram.com/patrizia.arge

 

Louise Penny


 È nata a Toronto. Ha lavorato a lungo come giornalista, conduttrice radiofonica e televisiva, occupandosi di cronaca e current affair, ma è con la scrittura che raggiunge il successo. I suoi romanzi sono stati insigniti dei più prestigiosi premi letterari dedicati al genere, dall’AnthonyAward al Macavity Award. È l’unica autrice ad aver vinto l’Agatha Award for Best Novel per quattro anni consecutivi. In Italia Piemme ha pubblicatoL’inganno della lucenel 2013 e “La via di casa” nel 2017, entrambi con protagonista l’ispettore Gamache. Tra gli altri suoi libri ricordiamo: “Case di vetro” (Einaudi, 2019), “Il regno delle ombre” (Einaudi, 2020) e “Un uomo migliore” (Einaudi, 2020)

 

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