Recensione di Anastasia Frollo
Autore: Ragnar Jónasson
Traduttore: Silvia Cosimini
Editore: Marsilio
Pagine: 270
Genere: Thriller
Anno di pubblicazione: 2018
SINOSSI. La tranquillità e la pace di un paesino nel nord dell’Islanda, SiglufjörÞur, vengono interrotte dal ritrovamento di un cadavere davanti ad una casa in costruzione. La vittima, nonostante sia un forestiero, è una figura tanto nota quanto chiaccherata della zona: un subappaltatore coinvolto nella costruzione del nuovo tunnel che metterà fine all’isolamento del piccolo paese ma, purtroppo, anche al suo fascino. Il caso viene seguito dal poliziotto locale Ari Pór e, in secondo piano, da una giornalista arrivata dal sud dell’isola, Isrun, alla ricerca di riscatto sul posto di lavoro. Le indagini, ufficiali e non, vengono affiancate alla natura impetuosa e selvaggia dell’Islanda, coperta dalla cenere di violente eruzioni vulcaniche che fanno da sfondo ad un mistero che appare totalmente irrisolvibile.
RECENSIONE. Dopo “L’angelo di neve”, ritroviamo il poliziotto Ari Pór a SiglufjörÞur, piccolo paesino di pescatori. Ari Pór non si è ancora abituato del tutto alla vita lì, troppi sono i fantasmi che si porta dietro, a partire dalla sua storia d’amore finita (oppure no?) con Kristin, personaggio che ritroviamo anche in questo secondo episodio della serie “Dark Iceland”.
I personaggi secondari, oltre a non essere tanto caratterizzati, sono molti, tanto che spesso mi è capitato di confondermi e di non capire più di chi si stesse parlando, il tutto forse reso difficoltoso dalla particolarità dei nomi e dei caratteri islandesi, decisamente diversi dai nostri.
Tuttavia, la narrazione è scorrevole e il libro si legge tutto d’un fiato, Jonasson non si perde in eccessive descrizioni ed inutili particolari. Alcuni flashback, della giusta quantità, costellano il romanzo e gli danno quel giusto ritmo che non guasta mai.
Le atmosfere sono diversissime da quelle del primo libro, non siamo più in inverno, non ci sono più neve e gelo: siamo all’inizio dell’estate, periodo in cui tutto sembra rinascere, iniziano le fiere e le sagre di paese.
Le eruzioni vulcaniche sono comunque un piccolo “inconveniente” che rende particolare l’ambientazione e ci fanno conoscere un lato diverso della terra Islandese.
Quindi è la natura che alla fin fine la fa sempre da padrona, prendendo il sopravvento come personaggio “co-principale” e affascinandoci, facendoci venire il desiderio di visitare questa terra meravigliosa.
Ragnar Jónasson
(1976) vive a Reykjavík. Avvocato e giornalista, insegna diritto d’autore all’università ed è anche un noto traduttore (sue le traduzioni di Agatha Christie in islandese). E’ autore della serie Dark Iceland, un successo internazionale, di cui L’angelo di neve è il primo episodio.
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