Recensione di Fiorella Carta
Autore: Javier Castillo
Traduzione: Sara Papini
Editore: Harper Collins
Pagine: 246
Genere: Thriller
Anno di pubblicazione: 2018
Sinossi. Boston, 24 dicembre. Un uomo cammina per le strade del centro. È nudo, coperto di sangue e tiene in mano la testa mozzata di una giovane donna. Arrestato dalla polizia, viene affidato al dottor Jesse Jenkins, direttore dell’ospedale psichiatrico della città, al quale viene presto affiancata Stella Hyden, profiler dell’FBI, incaricata di aiutarlo con una valutazione psicologica che si prospetta particolarmente difficile, visto che lo sconosciuto si limita a rispondere alle domande con un sorriso sibillino. Qualche giorno dopo il direttore riceve una cassa. Sul biglietto che la accompagna ci sono un nome, Claudia Jenkins, e un asterisco a nove punte sul retro. Nella cassa c’è la testa la testa di sua figlia… Chi è l’uomo che i media hanno soprannominato il decapitatore? È stato lui a uccidere le due ragazze? E perché? Per scoprirlo, Jesse e Stella si addentrano in un’indagine inquietante, che metterà in gioco le loro vite e li condurrà fino a Salt Lake City e a una storia irrisolta di diciassette anni prima.
RECENSIONE . “Tutto nella vita ha un perché, ma lo si capisce solo guardando indietro”
Poche righe e si entra subito nel vivo, poche righe e ti fai già mille domande, sapendo che, per oltre duecento pagine, qualsiasi cosa succeda avrà una sua risposta solo alla fine.
Si parla di sogni, amore e omicidi. Ogni personaggio è come un domino e trascina con sé tutti gli altri, in un groviglio di segreti che affiorano dal passato, presuntuosi burattinai del destino altrui, pazzia che sconvolge e non si prende carico di colpa alcuna, né dei sentimenti.
Durante tutta la lettura ci si chiede come può un gruppo di persone permettersi di manipolare l’esistenza del prossimo come un Dio a cui piace giocare con le bambole, e per quanto la storia abbia del surreale, nascosta nelle pieghe del romanzo resta una verità non troppo lontana da ciò che realmente accade.
Forse è vero che non esistono libri, liste, asterischi, ma la vita di noi persone semplici è altamente controllata e gestita da un gruppo di potenti che, in modi differenti, attraverso denaro, politica e libertà di azione, ha acquisito un potere capace di indirizzare le nostre esistenze in una direzione anziché un’altra.
Un thriller che vi consiglio di leggere voracemente , rallentando nelle ultime pagine, per capire, ricomporre i pezzi e ragionare insieme ai protagonisti. Forse avrei cambiato il finale, che ha diverse sfaccettature in sospeso. Ma da misera lettrice non mi resta che fare chapeau e dare merito all’autore di aver creato un intreccio affascinante, un inizio che colpisce e che dà la giusta spinta a una storia degna di una trasposizione cinematografica.
Javier Castillo
Javier Castillo è cresciuto a Malaga, in Spagna, si è laureato in Economia e ha conseguito un master in Gestione d’impresa. Attualmente lavora come consulente finanziario. Ha scritto I giorni della follia ‒ suo romanzo d’esordio ‒ con lo smartphone, nei quaranta minuti quotidiani passati in treno tra Malaga e Fuergirola, la città in cui risiede.