I labirinti di Notre Dame




Recensione di Bruno Balloni



Autore: Barbara Frale

Editore: Newton Compton

Genere: Narrativa storica

Pagine: 352

Anno di pubblicazione: 2022

Sinossi. Una misteriosa reliquia unisce i destini di Parigi e Roma Anno del Signore 1300. Padre Baldrico de Courtenay, abate del ricco monastero di Saint-Germain a Parigi, viene trovato morto sul sagrato di Notre-Dame: l’assassino ha lasciato sul corpo orribili mutilazioni e una scritta il cui senso è indecifrabile. A Roma, intanto, ignoti aggressori pugnalano a morte padre Angelerio da Ferentino, per impedirgli di consegnare a Bonifacio VIII una reliquia dal valore inestimabile. Mentre il vescovo di Parigi, Simone Matifort, indaga per capire chi abbia ucciso l’abate di Saint- Germain, Crescenzio Caetani, baccelliere di medicina e nipote di Bonifacio VIII, ipotizza che la reliquia sottratta a padre Angelerio sia finita a Parigi, nelle mani del re di Francia. C’è dunque Filippo il Bello dietro la morte del frate francescano? E perché qualcuno ha massacrato l’abate di Saint-Germain, lasciando inoltre sul corpo un misterioso messaggio? Arnaldo da Villanova, medico del papa ed esperto di dottrine esoteriche, non ha dubbi: la reliquia rubata non è un oggetto sacro, ma opera del Maligno, e sarà in grado di scatenare una guerra rovinosa fra i troni più potenti della terra. Due cadaveri senza nome. Una reliquia preziosa. Quali misteri legano Roma a Parigi?.

Trama

Le sinossi mi rubano il lavoro quando, come in questo caso, riassumono magistralmente le trame. Tuttavia, la vicenda che si dipana in questo romanzo non è solamente racchiusa negli eventi citati nella sinossi. Sono tanti e tali gli accadimenti che fanno da contorno che rischierei di dilungarmi fino a tediarvi perché, mentre Barbara Frale è davvero brava nel narrare i fatti, io lo sono molto meno.

Recensione

Non conoscevo l’autrice e, fino a questa lettura, non mi ero mai avventurato troppo nel genere. Un romanzo che sarebbe fuorviante categorizzare come “thriller” in quanto mancante delle caratteristiche proprie di questo genere, mentre, più corretto è considerarlo, a tutti gli effetti, un romanzo storico.

È vero, ci sono due omicidi, il mistero di una reliquia, le “investigazioni” portate avanti da due distinti soggetti (Matifort a Parigi e Crescenzio a Roma) ma tutto ciò sono solo pretesti per mezzo dei quali l’autrice, sapientemente, ci racconta le vicende storiche e politiche di Francia e Stato Pontificio nel tardo medio evo infarcite da numerosi aneddoti relativi ad intrighi di corte, amorosi e non.

Barbara Frale sa davvero il fatto suo, la sua competenza storica è tale da riuscire a raccontare le vicende relative ai vari personaggi senza annoiare mai, anzi, solleticando la curiosità del lettore che riesce ad addentrarsi senza fatica in quella che era parte dell’Europa nel 1300. Le descrizioni degli ambienti sono accurate e mai banali, l’uso attento del linguaggio e di termini antichi ci catapultano al fianco di Filippo il Bello durante una battuta di caccia o al cospetto di Bonifacio VIII mentre accoglie i dignitari venuti dall’oriente introdotti da Marco Polo durante il Giubileo. Ne sentiamo il vociare, gli odori, sembra quasi che se ne possano toccare le vesti.

Il racconto è scorrevole, la trama ben costruita, la vicenda si segue senza soverchi problemi (anche se, lo ammetto, nei primissimi capitoli mi ero un po’ perso ma giusto il tempo di capire lo stile narrativo dell’autrice) sebbene il focus dell’azione si sposti continuamente tra Parigi e Roma, tra le investigazioni del vescovo Matifort e quelle di Crescenzio Caetani.

Un romanzo assolutamente consigliato a chiunque ma per chi come me ha sempre amato la storia senza tuttavia avere mai avuto la voglia di studiarla sarebbe quasi un delitto perderselo.

 

Barbara Frale


Barbara Frale è nata a Viterbo nel 1970 ed è una storica medievista dell’Archivio Segreto Vaticano.
Esperta di scritture e documenti antichi, ha pubblicato diversi saggi scientifici sui Templari, la Sindone di Torino e le discusse dimissioni di papa Celestino V. È anche autrice di romanzi storici ispirati alle fonti originali che rappresentano il suo normale ambito di lavoro. Fra i suoi libri si citano: I Templari e la sindone di Cristo (2009), Il principe e il pescatore. Pio XII, il nazismo e la tomba di San Pietro (2011), La lingua segreta degli dei (2012), La guerra di Francesco. Gioventù di un santo ribelle (2016), Il gioco degli arcani (2016).

 

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