Recensione di Priscilla D’Angelo
Autore: Flavio Ignelzi
Editore: Alessandro Polidoro Editore
Genere: Narrativa
Pagine: 216
Anno di pubblicazione: 2019
Sinossi. Un allarmante messaggio su tutti i cellulari annuncia un attacco nucleare mentre le campane della Chiesa iniziano a suonare; una anziana vedova sopporta le angherie di alcuni abitanti del suo quartiere; una ragazza accetta l’invito della per un incontro nella sua isolata casa di campagna; un ingenuo Corriere deve consegnare a domicilio una scatola di cioccolatini a una celebre pornostar. E ancora: una misteriosa cometa genera il panico per le strade; un marito passa a prendere la moglie nonostante la prostituta legata e imbavagliata nel bagagliaio. Riunendo racconti inediti con altri già selezionati dalle più coraggiose riviste letterarie italiane, Flavio Ignelzi presenta il meglio della sua produzione breve, incantando con storie che raccontano di vendette crudeli, situazioni impossibili e ponendo l’accento su alcune delle sfumature più inquietanti del nostro tempo: il tradimento e il disagio, la sofferenza più profonda e collaborazione dei lutti che segnano ogni essere umano, ma anche la misericordia e il perdono.
Recensione
Una dozzina di racconti scritti avvalendosi di uno stile eclettico, favoleggiante, surrealista; essi spaziano dal noir al giallo, dall’azione all’horror, dal distopico alla fantascienza. Ignelzi sceglie l’uso della prima persona per far entrare il lettore nella mentalità e nelle azioni dei protagonisti; si avvale di una scrittura diversa a seconda della tematica trattata e del personaggio in questione, come ad esempio l’assenza di punteggiatura e il linguaggio da SMS usato da una teenager oppure il linguaggio “burocratese” usato da un giudice. Ad ogni introduzione del capitolo un’immagine grafica volta ad anticipare il contenuto: un omino con la tuta radioattiva fa presumere una trama incentrata in un ambiente colpito da un qualche cataclisma, un maiale potrebbe riguardare una fattoria, un libro con una croce sovrimpressa, invece, un’azione o un episodio attinente alla Chiesa. Grazie all’uso di questi elementi, Ignelzi ci porta nel cuore del libro e alla spiegazione del titolo. Ho interpretato lo scavare come un verbo che si riferisce all’indagine del nostro essere, al trovare i punti nascosti, al porci dei quesiti, a fantasticare su un immaginario futuro. Chi di noi non ha avuto modo di provare a pelle il senso di colpa, la vergogna, la paura, la speranza, e chi di noi non ha mai avuto pensieri lussuriosi, pensieri malevoli, pensieri di vendetta? Tutti questi sentimenti fungono da punti chiave del racconto, oltre che essere spunti di riflessione interiori. Ignelzio invita tutti noi a scavarci dentro, e lo fa tramite questa raccolta di racconti descritti in maniera impeccabile, così leggeri da non accorgersi che in poco tempo le storie sono concluse e impresse nella mente.
Flavio Ignelzi
Flavio Ignelzi è un attore e uno scrittore, conosciuto per aver scritturato Il mestiere più antico del mondo (miniserie del 2013) e Un pazzo indietro (film del 2009); autore di numerosi racconti, tra cui Loro sono Caino (Augh! Edizioni, 2018), Sui disturbi della quieta pubblica (Boopen Edizioni, 2008) e I punti in cui scavare (2019).
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