Recensione di Sabrina De Bastiani
Autore: Gabriella Genisi
Editore: Sonzogno
Collana: Romanzi
Genere: noir
Pagine: 270 p.
Anno di pubblicazione: 2020
Sinossi. Bari, inizio di dicembre, mancano pochi giorni a San Nicola. Mentre la commissaria Lolita Lobosco e il suo nuovo amore Giancarlo Caruso si godono la notte in una casetta di pescatori a Polignano, nella vicina Torre a Mare un uomo viene ammazzato nella sua villetta; sul corposaranno trovate tracce di orrende sevizie. La sera dopo, una Mercedes scura cerca di sfuggire a un posto di blocco e si schianta contro un muro: due uomini di etnia rom, padre e figlio, muoiono sul colpo. Quando si scopre che il dna di uno dei due era anche sulla scena del crimine, il caso sembra chiuso, ma l’origine etnica dei presunti assassini non fa che soffiare sul fuoco di un clima di odio e razzismo strisciante. Solo Lolita – che continua a dividere le sue passioni tra relazioni complicate, cucina del Sud e dedizione alla giustizia – non è convinta dell’esito delle indagini: alcuni dettagli non quadrano proprio. Tanto più che inspiegabili delitti, nelle settimane seguenti, cominciano a insanguinare la città. Un filo sembra legare queste morti misteriose, e la bella commissaria cercherà cercherà di dipanarlo a rischio della sua carriera, e della sua stessa vita. In una Puglia fascinosa e crepuscolare, va in scena una nuova avventura della spavalda poliziotta barese, che la consacra come originale protagonista della commedia noir all’italiana.
Recensione. Gabriella Genisi ha una penna tacco 12, intinta in un inchiostro rosso Louboutin che prende il tono della passione o del sangue, laddove la storia lo richiede.
Ha la statura e la cifra della verità nello sguardo lucido, consapevole, presente con cui si guarda attorno e nel coraggio di prendere parte, dopo aver visto.
Non usa mezze misure nel dire, ma sa farlo con eleganza e rispetto.
Da’ vita e corpo nelle pagine ad una donna bella, di sane passioni e di sana mente. Umana, autoironica, fedele a se stessa e ai propri ideali, un tipo, senza mai farsi stereotipo.
Sarebbero queste motivazioni già di per se’ molto più che sufficienti per leggere Genisi ed apprezzarne il talento e lo stile, amarne i personaggi, Lolita Lobosco, certamente e imprescindibilmente, ma anche i comprimari con tutto il loro bagaglio di umanità, fallibilità, eroismo quotidiano.
Ma non ci si fa mancare proprio nulla, perché la storia raccontata ne I quattro cantoni è di quelle che lasciano il segno. Un segno profondo. Forte.
È di quelle che, in un ciclo seriale come quello che da La circonferenza delle arance ad oggi ci racconta la Commissaria Lobosco, si pone come spartiacque tra un prima e un dopo che necessariamente dovrà tener conto di accadimenti e rivelazioni.
È di quelle che sanno reggere la struttura tensiva e via via stringente della traccia gialla e anzi farsi crescendo fino alla drammatica e sorprendente resa dei conti finale.
È la caccia, questa volta, ad un serial killer tanto raffinato quanto efferato, ma anche alle nostre paure e alle nostre fragilità, alle attese disattese o forse solo fraintese.
La caccia ad un mostro, per affrontare e sconfiggere anche i propri.
E’ il fianco da porgere ad un’accoglienza dell’altro, che, poi, altro non è.
(…) nella radice dei sentimenti così simili.
(…) forse il segreto era proprio quello: incontrarsi a metà strada raccontandosi.
Dentro pagine ben raccontate, pensate, scritte, che profumano di vita in tutta la sua palette olfattiva, è un buon posto per incontrarsi, per (ri)trovarsi.
“Ciao Loli’, quannu l’amuri voli, trova locu.”
Bentornata, allora.
Lo hai fatto senza tradire le attese, lo hai fatto creandone ancora di più.
Enchantée
Gabriella Genisi
Gabriella Genisi è nata nel 1965. Ha scritto numerosi libri e ha inventato il personaggio del commissario Lolita Lobosco, la poliziotta più sexy del Mediterraneo, protagonista di alcuni romanzi pubblicati da Sonzogno: La circonferenza delle arance (2010), Giallo ciliegia (2011), Uva noir (2012), Gioco pericoloso (2014), Spaghetti all’assassina (2015), Mare nero (2016) e Dopo tanta nebbia (2017). Ha inoltre scritto: La teoria di Camila. Una nuova geografia familiare (Perrone, 2018) e Pizzica amara (Rizzoli, 2019).
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