I segreti non riposano in pace
Recensione di Gabriele Loddo
Autore: Luigi Guicciardi
Editore: Gilgamesh Editore
Genere: Giallo poliziesco
Pagine: 160
Anno di pubblicazione: 2021
Sinossi. L’ispettore di polizia Luca De Robertis crede molto nel valore dell’amicizia… Ma quando riceve per lettera una misteriosa richiesta d’aiuto da parte di un ex compagno di scuola che non vede da anni, e che non ha mai goduto di una buona reputazione, è comprensibile che si trovi a esitare. E quando finalmente si decide ad andarlo a trovare, apprende che è morto all’improvviso. Turbato e in preda a un vago senso di colpa, De Robertis si rivolge allora al suo superiore, il commissario Laudani. Comincia così, in modo insolito, un’indagine strana e diversa, segnata all’inizio dalla mancanza di indizi e da una sensazione generale di omertà. Via via, però, l’esperienza e l’acume guidano Laudani a scavare con coraggio in una Modena inedita e attualissima – tra docenti universitari ambigui e preti impegnati nel sociale, società finanziarie corrotte e boss della droga, terroristi islamici ed escort di lusso, cadaveri eccellenti e altri di poveri cristi – per portare alla luce una verità scomoda e sconcertante, al di là di ogni immaginazione.
Recensione
Durante una calda mattina di inizio luglio, il corpo di Giovanni Mazzamurro viene ritrovato privo di vita all’interno del suo appartamento. Le apparenze inducono i medici a valutare che la sua possa trattarsi di morte naturale. Ma presto emerge un nuovo particolare: la vittima ha spedito una lettera all’amico ispettore Luca De Robertis solo pochi giorni prima del trapasso. Mazzamurro sente di essere in pericolo di vita.
Il particolare spinge l’ispettore ad avviare delle prime indagini preliminari, e per quanto agisca in solitaria scoperchia un mondo sotterraneo complesso. Dietro alle case e alle vie di una tranquilla e timida Modena che si cela un ambiente oscuro dominato dallo spaccio di droga, di uomini senza scrupoli, di lotte tra clan della malavita, sesso a pagamento e terrorismo internazionale.
È il mondoche la vittima frequentava e che apre una serie di false piste che sviano e complicano le indagini. L’assassino sfrutta a suo vantaggio questa serie di eventi e a De Robertis non resta che ufficializzare le ricerche e chiedere l’aiuto al proprio superiore, il Commissario Laudani.
L’uomo, con estrema pazienza e con una calma dettata dalla grande esperienza, riesce a dipanare passo dopo passo ogni nodo dell’aggrovigliato intreccio. E come spesso succede arriva alla soluzione che non si vede anche se sta davanti agli occhi.
La scrittura è fluida e coinvolgente, personaggi e ambientazione curati e realistici. L’autore è esperto e sa gestire con grande maestria il genere arricchendo la storia con sottotrame e colpi di scena.
In generale è una piacevole e valida alternativa ai giallisti italiani più riconosciuti.
Luigi Guicciardi
modenese, docente di liceo e critico letterario, ha pubblicato saggi sulle riviste “Studi e problemi di critica testuale”, “Italianistica”, “Otto/Novecento”, “Storia contemporanea”, “Il Mulino”. S’è poi dedicato alla narrativa con una serie di mystery: La calda estate del commissario Cataldo, Filastrocca di sangue per il commissario Cataldo, Relazioni pericolose per il commissario Cataldo (2001), Un nido di vipere per il commissario Cataldo (2003), Cadaveri diversi (2004), Occhi nel buio (2006), Dipinto nel sangue (2007), Errore di prospettiva (2008), Senza rimorso (2008), La belva (2009), La morte ha mille mani (2010), Una tranquilla città di paura (2013), Le stanze segrete (2014), Paesaggio con figure morte (2015), Giorni di dubbio (2016), Una tranquilla disperazione (2017), Nessun posto per nascondersi (2018) e Sporchi delitti (2019); Un conto aperto con il passato (2020) e Ai morti si dice arrivederci (2021), Delitti al museo (Mondadori, 2019).
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