Il 9 che uccide




IL 9 CHE UCCIDE 


Autore: Vito Franchini

Editore: Giunti

Genere: Thriller

Pagine: 468

Anno di pubblicazione: 2022

Sinossi. Sono passati anni dallo scandalo che ha segnato la carriera di Sabina Mondello, dirigente di polizia, a Roma. Finalmente un nuovo incarico operativo, premiante, la porta a Verona, a capo della Squadra Mobile. Appena giunta in città Sabina si ritrova a gestire il decesso di uno studente universitario, il cui corpo viene rinvenuto all’interno della Facoltà di medicina.  Sul momento tutto lascia pensare a un suicidio, gesto disperato di un ragazzo troppo giovane: semplice routine per gli inquirenti. Tuttavia, una serie di coincidenze inquietanti con altre morti sospette ed enigmatiche frasi d’addio fanno emergere un dubbio dapprima latente, poi sempre più concreto: dietro ai 9 suicidi individuati da Sabina ci potrebbe essere la mano di un burattinaio, un sadico trascinatore, un Caronte che accompagna anime smarrite nell’aldilà.  Solo una mente altrettanto diabolica può trovare il bandolo di tale matassa intrisa di sangue: quella di Nardo Baggio, che dal nulla ricompare a Verona, alterando ogni equilibrio. Nardo è “Il predatore di anime”, colui che ha sconvolto la vita di Sabina anni fa, e che la metterà di nuovo a soqquadro, senza chiedere il permesso, senza sconti. I suoi approcci, i suoi metodi, sono discutibili, sempre al limite, ma nessun altro appare davvero in grado di dare una spiegazione all’unico indizio ricorrente, onnipresente, infestante: il numero 9, che porterà i protagonisti di questo vortice investigativo indietro nel tempo, tra i figli dei fiori, le melodie immortali dei Beatles e una setta demoniaca che seminò morte e terrore a Los Angeles, nell’indimenticabile estate del 1969…

Recensione di Roberto Forconi

 

Per chi ha letto Il Predatore di Anime questo libro rappresenta un punto di svolta e soprattutto di curiosità; laddove Il Predatore lasciava ammaliati per lo stile fluido e realistico della scrittura presentando due carismatici protagonisti, questo “9” fa rimanere del tutto basito il lettore che vorrebbe rituffarsi a capofitto nella vita del maestro di vita Baggio e della detective Mondello.

Il perché va ricercato propriamente nello stile della scrittura, che resta fluido ma si perde in piccole digressioni monotone per descrivere un Soggetto che risulta inizialmente molto interessante. Materiale ce ne sarebbe molto e Franchini lo getta velocemente in pasto al lettore contribuendo a un iniziale stato di stupore, ma dopo poche pagine sembra che la storia stenti a decollare.

L’esperienza sul campo dello stesso Franchini c’è eccome, si vede la minuziosità di come vengono gestite le indagini così come la passione per la numerologia che in questo libro esce preponderante e diventa protagonista indiscussa della storia.

La musica e il diavolo, suicidi e numeri misteriosi, si snocciolano in maniera frenetica senza un attimo di respiro; ciò garantisce da una parte una lettura veloce e senza intoppi, dall’altra, troppa carne buttata al fuoco tanto da dare la sensazione del “già letto, visto, sentito”.

Una scrittura che affonda profondamente le braccia dentro la nostra cultura e società, analizzando in maniera critica l’essere umano e le sue pulsioni; Franchini conosce ciò che scrive e la sensazione della realtà – nonostante i temi trattati – è molto attuale.

La numerologia appassiona da sempre l’uomo e la componente mistica che ne deriva ha contribuito a creare trame e sottotrame, che fin da secoli scorsi ha generato storie e miti; Franchini riprende in maniera abile questo tema e lo snocciola su una storia delittuosa, e come un burattinaio muove i fili dei suoi attori nel campo.

Un libro che può piacere a chi cerca un thriller veloce e senza fronzoli da leggere in un caldo pomeriggio d’estate, ma anche un libro che può far rimanere delusi quei lettori che vorrebbero qualcosa di più solido e meno itinerante negli argomenti.

Insomma, per chi come me ha apprezzato moltissimo il suo precedente romanzo, l’attesa era tanta e forse proprio per questo fatto ritrovare gli stessi “amici” ha fatto piacere, ma è come se quell’alchimia che si era generata precedentemente questa volta non è stata ricreata.

Un secondo lavoro che farà parlare, positivamente e negativamente ma che non può far rimanere con le mani in mano Vito Franchini, il quale deve in qualche modo riportare con i piedi per terra Sabina e Nardo per un’altra avventura.

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Vito Franchini


 Nato in Iran, di origini mantovane, ha 43 anni, è padre di due bimbe e, come ufficiale dei carabinieri, per anni ha condotto indagini in diversi ambiti criminali. Attualmente si trova in Africa in missione per conto dell’UE. È appassionato di musica e di studi antropologici, che ha utilizzato ampiamente in questo suo romanzo di esordio, pubblicato da Giunti dopo anni di lavori da indipendente (romanzi d’avventura e saggi).