IL BACIO FREDDO
DELLA POLVERE
Antonella Grandicelli
DETTAGLI:
Editore: Frilli
Collana: Vassallo e Martines #2
Genere: Noir
Pagine: 256
Anno edizione: 2024
Sinossi. Nel giorno che si apre, il commissario Vassallo tiene stretta nella sua la mano di un bambino. Davanti ai loro occhi, l’orrore di una mattanza: il corpo martoriato di un uomo senza vita, al fianco una donna imbrattata del suo sangue. L’uomo è Alfredo Pozzo, losco broker finanziario, finito a morire nel letto della sua amante, Mara Zambrano. Un delitto orribile, un facile colpevole. Ma non per Vassallo, che mai crede alle soluzioni facili e che sente nello sguardo del piccolo Mathias una richiesta a cui non riesce a sottrarsi. È l’inizio di un’indagine che sembra partire già risolta, ma che giorno dopo giorno si complica e, divenendo sempre più pericolosa e oscura, si intreccia con quella condotta dal poeta Martines alla ricerca del figlio avuto dalla sua relazione con Lucia. Una storia di paternità e maternità, di dolore e segreti, di scelte e inganni, di un male profondo che rischia di ricoprire passato e futuro con la polvere delle stesse macerie. Ancora una volta, Vassallo e Martines sono riuniti nell’ amaro sforzo di riportare ordine laddove ‟il disordine è l’ineluttabile destino di ogni cosa”.
“… c’è sempre passione in un delitto, anche se non è quella che solitamente si intende. Phatos e Logos, passione e ragione, le due parti dell’anima da cui nessuno di noi è immune.”
Recensione di Loredana Cescutti
Il nero di Grandicelli ti avvolge, di nuovo, come un mantello, si insinua nelle pieghe della tua anima e non ti abbandona nemmeno dopo.
“… più di tutto era un fratello, che non aveva paura di navigare del torbido dei miei occhi…”
Leggi del male.
Leggi della sofferenza.
Leggi del dolore.
Leggi della solitudine.
Leggi del vuoto.
Ma non puoi farne a meno e di conseguenza continui.
“Era chiuso in un mondo tutto suo e lì non entrava nessuno, nemmeno la paura.”
Come in un film in bianco e nero d’altri tempo, che qui si trasforma in un racconto a due voci.
Due anime.
“Luigi Martines…
… Riesce sempre a sorprendermi, lei è l’ultima persona che avrei pensato di trovare ad aspettarmi…
… È tanto che aspetta? Sembra uno spettro…
…Abbastanza da capire che lei non ha paura dei fantasmi…”
Tu leggi e li vedi, lì, da lontano e vorresti aiutarli, consigliarli, raccogliere le loro parole ed essere in grado di dargli risposte, che non ci sono, o almeno così sembrerebbe.
Se al primo romanzo di Grandicelli ci sono arrivata per caso, questa volta ero ben conscia del “ginepraio emotivo e tormentato” in cui sarei andata a cacciarmi, perché la scrittura di quest’autrice ha una scala di noir non indifferente e qui non ha lesinato in sfumature, fino a raggiungere la perfezione lasciandoti senza parole, in mezzo ad un’esplosione di fatti e di conseguenze in grado di toglierti forze e certezze.
Un’indagine scomoda e ostica per Vassallo, un viaggio verso l’ignoto per Martines.
Gettiamo le nostre solitudini nell’aria, briciole date in pasto ai gabbiani. Siamo soli a modo nostro, soli in due.”
Due personaggi che a modo loro si rispettano e si aiutano, forse perché ognuno di loro, nell’altro ha riconosciuto un che di sé stesso, quella solitudine pericolosa, che toglie la volontà di vivere veramente.
Una trama intricata, dei rischi concreti ma anche, delle convinzioni talmente profonde da essere disposti ad anteporre la loro vita, per giungere a meta.
“In quel nero profondo vedevo i segni di domande inespresse, vedevo il suo sentirsi pietra cava, che raccoglie suoni ed echi e fragori di meteore e li chiude in silenzi, sempre più compressi, sempre più solidi. La superficie liscia di un abisso incontrollato.”
Una penna, quella di Antonella Grandicelli, che racconta del passato e dei segreti di Pulcinella della sua terra, che non risparmia e riporta in memoria argomenti mai dimenticati e, soprattutto, affronta esiti che fanno ancora paura, perché reali.
Il concetto di legge e giustizia qui viene sviscerato da ogni possibile angolazione, poiché giunti in fondo niente sarà come prima e la vita di tanti, sarà completamente stravolta e non si potrà più tornare indietro.
“Quando si è vecchi il dolore non ha più la forma di un coltello acuminato, ma diventa una nebbia fredda che disperde il calore.”
Mai come qui, il bacio freddo della morte ha alitato al collo dei protagonisti e mai come qui, la loro aura nera ha chiesto il conto, comprensivo di interessi.
“Sentii il buio e il silenzio. L’incanto dell’immutabilità cosmica asciugò ogni suono. E mi dissi che alla fine la morte non era che un gusto di ruggine e sale sulla lingua…”
Mai come qui, giungere in fondo è stato drammatico per la morsa che mi si è presentata allo stomaco, come fossi io a trovarmi sotto la pioggia, come fossi io al buio, come se il destino di altre persone fosse dipeso completamente da me.
“Ero solo. Solo davanti ad un’unica strada da prendere… L’indagine aveva raggiunto la sua conclusione, ormai, la storia, una sua fine… una vicenda destinata a trovare una verità, non una giustizia…”
Che dire, ancora, se non che sarei felicissima se Antonella riprendesse in mano più spesso la sua tavolozza in scala noir, che tanto sa far amalgamare con abilità e, alla quale saprebbe regalare parole e gesti con risultati, che di nuovo, sono sicura, sarebbero eccellenti.
“Che magnifica carogna che è la vita…
… Si riguardi… mi sembra che questa volta ci siano andati proprio giù duri con lei…
… Chissà perché penso che non si riferisca ai lividi e ai graffi sulla mia faccia…”
E poi, sarebbe un dovere, secondo me, offrire a quei due una possibilità che da soli non sarebbero in grado di prendersi.
Almeno non intenzionalmente.
Buona lettura!
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Antonella Grandicelli
nata a Genova, ha studiato lingue straniere e si è laureata in Lettere Moderne. Del 2016 è il romanzo d’esordio, il noir “Le ali dell’angelo” (Robin Edizioni). Ha scritto racconti per varie antologie tra cui “Genovesi per sempre” (Edizioni della Sera, 2019), “Tutti i sapori del noir” (Fratelli Frilli Editori, 2019), “I luoghi del noir” (Fratelli Frilli Editori, 2020), “Natale a Genova” (Neos Edizioni, 2019 e 2020), “La Liguria sorride” (Lo Studiolo, 2020). Ha fatto parte del comitato artistico del Festival Incipit Genova 2019. È co-founder e redattrice insieme ad Arianna Destito del blog TheMeltinPop. Sempre per Frilli nel 2021 è uscito “Il respiro dell’alba”.