Il borgo dei segreti




Sinossi.

Simona Soldano ha creato un personaggio unico, una misantropa che suo malgrado si ritrova al centro di misteriosi accadimenti. La maldestra arguzia di Martina l’ha resa una protagonista amata dai lettori, che si sono affezionati a lei grazie al suo romanzo d’esordio Mare calmo, isolati misteri. Ora arriva una seconda, involontaria indagine che divertirà e intratterrà tutti.

Martina non si sente a suo agio in mezzo alla gente. Per molti anni ha provato a socializzare, rimbalzando tra aperitivi e mostre senza alcun apprezzabile miglioramento. Persino dopo essere tornata a Roma in seguito a una disavventura su un’isola quasi deserta, sente il bisogno di un luogo appartato, dove poter stare in pace con i propri pensieri. Per questo ha scelto di ritirarsi a Borgo Grifone, un minuscolo paese in aperta campagna. Immersa nel verde, pensa di poter ritrovare la serenità e l’ispirazione per dipingere che, quando abitava in città, era scomparsa. A dirla tutta, spera anche di incontrare il famoso pittore Fiorenzini, un grande maestro originario di Borgo che spesso tiene corsi nell’antica villa di proprietà della contessa che le affitta la casa. Un luogo ameno, anche se avrebbe bisogno di qualche restauro, al centro di un enorme parco con un labirinto di siepi altissime. È lì che viene ritrovato il cadavere di Sergio Miniere, un famoso critico d’arte che Martina ha avuto il dispiacere di conoscere. Tutti pensano che si sia trattato di un incidente, ma Martina non ne è certa: qualcosa, l’istinto forse, le suggerisce che non è così. Per questo, con l’aiuto degli amici che fedelmente continuano a leggere il suo blog, comincia a indagare. Quello che non sa è che tutti gli inquilini della villa hanno qualcosa da nascondere. E che la verità è sepolta sotto montagne di bugie.

“Meno male che in Italia esistono i borghi antichi, gran parte dei quali in decadenza o abitati solo da burbere vecchine, gatti e fantasmi! Senza di essi un misantropo non saprebbe dove rifugiarsi.”

 IL BORGO DEI SEGRETI INTRECCIATI

di Simona Soldano

Garzanti 2023

Thriller, 256 p. R.

 Recensione di Loredana Cescutti

“L’importante, in fondo, è fare ciò che ci dà gioia.”

Non vedevo l’ora di tornare ad avere fra le mani un libro di Simona Soldano ma, scoprire che assieme a lei avrebbe fatto il suo ritorno anche Martina mi ha resa doppiamente felice.

Immaginatevi di immergervi nella natura, anzi, nel cuore verde d’Italia, uno smeraldo incastonato al centro del nostro stivale, che si nasconde fra frasche, alberi centenari, fiori oltre a ville e casali.

Il frusciare delle foglie al vento, il canto degli uccelli, il profumo dei fiori in sboccio, la brezza che vi accarezza scompigliandovi i capelli, il calore del sole.

Ma a parte quello, il silenzio e una sensazione di pace interiore.

“Uno è già nel gioco e non lo sa.”

Martina ci sperava nella pace, nella solitudine urlata a gran voce dalla sua misantropia dopo l’avventura nel faro dalla quale è scampata per miracolo e invece, chi l’avrebbe mai detto che, ancora una volta, sarebbe stato il fato, o la sfortuna, fate un po’ voi, a decidere per lei?

Ritrovarsi di nuovo invischiata in una morte, non è cosa da tutti, soprattutto se non te la vai a cercare.

“… alcune di queste persone non sono chi affermano di essere…”

E così, da subito, parte la nuova storia della misantropa più famosa del centro Italia, che nel tentativo di seguire le sue inclinazioni artistiche appena scoperte, si troverà impegolata in un qualcosa di ben più grosso, destabilizzante e perché no, pure incredibile.

È stato bellissimo ritrovarmi assieme a questa ragazza così indecisa, timorosa del mondo, o forse più di sé stessa, e riabbracciarla perché sì, ritrovarla è stata una conferma del suo valore e del fatto che volerle bene è imprescindibile, anche se lei vorrebbe rendersi trasparente e non saperne niente degli altri, almeno così dice, anche se poi, davanti al mistero, fa di tutto per arrivarne a capo.

“A forza di scavare in cerca di verità, si finisce ineluttabilmente per sbucare dall’altra parte, nel mondo del dubbio e del sospetto.”

Una scrittura familiare, un’ambientazione che dà libero sfogo alla tua fantasia, se l’Umbria non l’hai mai conosciuta e che invece, se ci sei passato almeno una volta, riesce a fornirti una conferma di ciò che non hai la possibilità di vedere costantemente guardando fuori dalla tua finestra.

La delicatezza, quella di Simona, che ti accompagna, nello stesso modo in cui prende per mano la sua grande e piccola donna assieme, e ti racconta ogni cosa, fino a farti vivere e percepire i rumori del bosco, gli odori delle sale d’arte, i silenzi notturni e l’assenza di luce poiché lontani dalle grandi città.

Un’atmosfera a tratti leggera, ma anche con sofferenze e dolori latenti, oltre a sentimenti primordiali come una rabbia profonda dovuta all’assenza e a ciò che è andato perduto per sempre e per il quale non si vede che una sola via d’uscita, ovvero la vendetta.

Personaggi vecchi assieme a delle new entry interessanti e pittoresche, gli amici fedeli di Martina, oltre a tutte le figure colorite che si aggireranno per Borgo Grifone, decisi più che mai a non svelare veramente la loro identità, come in un gioco, di ruolo, forse, o proprio nella realtà, perché la verità ha sempre un prezzo, per tutti.

Uno su tutti Flannery, sicuramente il più losco, almeno all’apparenza, fra i diversi figuri, ma forse, anche quello più simpatico, però, scoprirlo veramente, spetterà a voi.

“Avevo dimenticato quanto vivere insieme ad altri susciti il desiderio crescente di propri spazi.”

Sicuramente questa volta, una prova difficilissima per una che si è scoperta solo da un po’ misantropa, forse più per scappare dagli eterni giudizi della sua famiglia che non sono lusinghieri e invece la fanno sentire sempre inferiore per TUTTO quello che NON ha conquistato, a parer loro, e che qui, si ritroverà a convivere con ben più persone, invadenti e ingombranti, di quante se ne sarebbe mai aspettata all’atto di prenotazione di questo momentaneo ritiro spiritual-artistico.

Ma fra champagne sempre pronto in frigo, sostegno emotivo, fiducia online e forse, inaspettatamente, anche più vicina del previsto, Martina ce la farà a mettere ordine, chiarezza e a riportare verità fra i diversi eventi occorsi.

Il finale è un coup de théâtre, che toglie, che riconosce, e che porta al limite massimo di sopportazione noi e loro.

Ma assolutamente necessario per fare chiarezza e riportare pace ed una sorta di equilibrio, definitivo, anche se in modo alternativo.

Un libro, se possibile, che non costringe a riflettere, ma che si trasforma in un viaggio introspettivo talmente profondo che alla fine riuscirà, sgomitando, a farsi strada dentro di noi e, grazie alla dolcezza, che la nostra protagonista Martina non si riconosce ma che per certo ha dentro di sé, oltre all’animo candido e delicato dell’autrice, ti si insinua nella mente, nel cuore e si fa casa dentro di te.

A questo punto mi chiedo, ma di Martina, ora, che ne sarà?

“Dicono che il silenzio sia sempre carico di significati sottointesi. Io invece lo apprezzo proprio perché, a mio avviso, non ne ha alcuno e si può rimanere tranquilli con la mente in stand by.”

Buona lettura!

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Simona Soldano


Simona Soldano: è nata e vive a Roma. Dopo la laurea in Scienze politiche all’università La Sapienza ha lavorato come libraia e redattrice di mostre ed eventi culturali. Nel 2008 ha pubblicato il racconto Sherlock Horse e il furto della sacra soma, entrato l’anno seguente nella Selezione del Premio Bancarellino. Da sempre ama leggere, dipingere e passeggiare per la sua città. Ha studiato mandarino per cinque anni, ma non è mai riuscita ad andare in Cina. In compenso, ha scelto un nome cinese per la sua gatta. Nel 2020, sempre per Garzanti ha pubblicato “Mare calmo isolati misteri”.