Il carico da undici




Patrizia Violi


DETTAGLI:

Editore: Salani

Genere: Thriller

Pagine: 327

Anno edizione: 2024

Sinossi. Imola, 1979. Lenin Aldrovandi ha molti progetti per il suo futuro, ma nessuno di questi prevede di faticare troppo. Bello come Paul Newman, sta tentando con poca fortuna di entrare nel mondo dello spettacolo. Intanto, per sbarcare il lunario, gestisce il bar di una casa di cura per anziani, dove tra un caffè e un’acqua tonica continua a coltivare i suoi sogni di grandezza. Fin quando un giorno, senza nessuna avvertenza, scompare nel nulla. Che sia fuggito con una delle tante donne che se lo mangiano con gli occhi? O c’entra il fantomatico business che, diceva, presto gli avrebbe spalancato le porte del successo? Negli stessi giorni un’altra notizia tiene banco in città: in uno degli angoli più reconditi di una cava di gesso, è stato trovato il corpo senza vita di una ragazza. Ai tavoli dei bar e tra le bancarelle del mercato, subito si scatenano le teorie più fantasiose sull’identità della vittima, su come sia stata uccisa e perché. Spetterà al maresciallo Ponti – che nella quiete della provincia sperava di aver trovato anche la propria – il difficile compito di cercare il bandolo della matassa e capire cosa leghi quell’omicidio con la scomparsa di Lenin Aldrovandi e con i troppi piccoli segreti di un’intera comunità. Raccontando i misteri, i colpi di genio e i sogni infranti della vita di provincia, Patrizia Violi mette in scena le inquietudini di un’Italia che – oggi come allora – per tenere il passo della modernità ricorre alla propria innata, pirotecnica passione per le scorciatoie.

 Recensione di Giusy Ranzini

“Il carico da undici” di Patrizia Violi ci trasporta nell’Italia degli anni ‘70, mescolando sapientemente mistero, ironia e una profondità psicologica che offre uno spaccato autentico della società dell’epoca.

Il protagonista, Lenin Aldrovandi, è un personaggio complesso e affascinante. Descritto come “bello” come Paul Newman, Lenin è un uomo di grandi ambizioni ma con poca voglia di lavorare. 

I suoi sogni di entrare nel mondo dello spettacolo sembrano destinati a rimanere tali, mentre cerca di sbarcare il lunario gestendo il bar di una casa di cura per anziani.

Qui, tra un caffè e un’acqua tonica, continua a coltivare i suoi sogni di grandezza fino a quando, un giorno, scompare misteriosamente.

La sua improvvisa sparizione lascia tutti con il fiato sospeso: è fuggito con una delle numerose donne che lo adorano o è coinvolto in un fantomatico business che avrebbe dovuto garantirgli il successo?

Parallelamente, la città è scossa dal ritrovamento del corpo senza vita di una ragazza in una cava di gesso. 

La scoperta macabra alimenta le teorie più fantasiose e inquietanti tra gli abitanti, che si interrogano sull’identità della vittima e sulle circostanze della sua morte. In questo contesto, entra in scena il maresciallo Ponti, un uomo che aveva sperato di trovare nella quiete della provincia una tregua dai ritmi frenetici della vita moderna. 

Ponti si ritrova invece immerso in un’indagine complessa, cercando di collegare i punti tra la scomparsa di Lenin e l’omicidio della ragazza, mentre emerge un intreccio di segreti e bugie che coinvolgono l’intera comunità.

Violi costruisce la narrazione con maestria, alternando i punti di vista dei vari personaggi e sviluppando una trama avvincente che tiene il lettore col fiato sospeso fino all’ultima pagina.

I personaggi sono ben delineati e tridimensionali, ognuno con le proprie peculiarità e debolezze, che li rendono realistici e riconoscibili. L’autrice riesce a catturare le sfumature della vita di provincia, con le sue dinamiche sociali, i pettegolezzi, le rivalità e le complicità, dipingendo un quadro vivido e autentico dell’Italia degli anni ’70.

Uno degli aspetti più interessanti del romanzo è l’ambientazione storica. Violi riesce a evocare con precisione l’atmosfera dell’epoca, con i suoi riferimenti culturali, politici e sociali, senza mai appesantire la narrazione. 

Questo contesto arricchisce la storia, offrendo al lettore non solo un giallo appassionante, ma anche uno spaccato di un’Italia in transizione, alle prese con i cambiamenti e le contraddizioni del progresso.

La prosa è scorrevole e coinvolgente, caratterizzata da un ritmo sostenuto e da un linguaggio preciso e vivace. L’ironia sottile e la capacità di osservazione acuta dell’autrice aggiungono una dimensione ulteriore al racconto, rendendo la lettura piacevole e stimolante.

In conclusione, Il carico da undici” è un romanzo che saprà conquistare non solo gli amanti del genere giallo, ma anche coloro che apprezzano le storie ben scritte e i personaggi ben costruiti. 

Patrizia Violi ci regala un’opera che, attraverso il mistero e l’indagine, esplora le sfaccettature dell’animo umano e della società, offrendo una lettura ricca e appagante. 

Un libro che riesce a divertire, emozionare e far riflettere, confermando il talento di un’autrice capace di raccontare con profondità e leggerezza le inquietudini e i sogni di un’intera comunità.

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Patrizia Violi


giornalista culturale, collabora con la Lettura e altre testate del Corriere della Sera, occupandosi di libri, di attualità e di costume. Questo è il suo primo noir.