Il cartello




Don Winslow


Traduttore: Alfredo Colitto

Editore: Einaudi – Super ET

Collana: Stile libero big

Serie: Art Keller #2

Genere: Thriller

Pagine: 882

Anno edizione: 2015

Sinossi. A dieci anni da Il potere del cane torna, in tutta la sua potenza epica, la guerra sanguinaria al narcotraffico. E la sfida tra i cartelli messicani e il loro peggior nemico, l’agente della Dea Art Keller.

2014. Adán Barrera, capo di El Federación, la piú potente rete di cartelli della droga al mondo, si trova in isolamento in una prigione di San Diego. Art Keller, l’agente della Dea che dopo avergli ucciso il fratello e il nipote lo ha sbattuto lì dentro, si è ritirato in un monastero in New Mexico, dove vive in solitudine e semplicità facendo l’apicoltore e cercando di dimenticare la sua precedente “vita di menzogne”. La tregua si incrina quando Barrera riesce a farsi trasferire in un carcere messicano e l’accordo tra i vari cartelli della droga salta, innescando una guerra intestina di efferatezza mai vista. Con Barrera di nuovo in azione e pronto a qualunque atrocità, pur di riprendere il controllo perduto, Keller finisce risucchiato nel gorgo. Onesti e corrotti, vittime e assassini si trovano dall’una e dall’altra parte della barricata e della frontiera tra Messico e Stati Uniti.


Siete tutti uguali.

Siete tutti un cartello.

Siete tutti colpevoli.

Colpevoli di omicidio, di tortura, di violenze sessuali, di sequestri, schiavitù e oppressione, ma soprattutto siete colpevoli di indifferenza. Non vedete neppure le persone che schiacciate sotto i piedi. Non vedete il loro dolore, non udite le loro grida, per voi sono invisibili e senza voce. Sono le vittime di questa guerra che voi perpetuate per restare al di sopra di loro.

Questa non è una guerra alla droga.

È una guerra ai poveri.

Una guerra ai poveri e agli impotenti, a chi non ha voce, agli invisibili. A coloro che vorreste solo veder sparire dalle vostre strade, spazzati via come cartacce soffiate dal vento intorno ai vostri piedi…”

 Recensione di Loredana Cescutti

Temevo il momento in cui sarei ritornata fra le pagine di Winslow e di Art Keller, perché a suo tempo “Il potere del cane” mi era piaciuto ma, mi aveva pure devastata.

La sua scrittura di cattura da subito e ciò che temevo, e che si è ripetuto di nuovo in tutta la sua potenza, è stato il sentirmi, di nuovo, risucchiata e stritolata dentro la storia e i fatti raccontati. Brandelli di vite che hanno subito ogni azione possibile, e che sono state deturpate e spesso, spazzate via da una violenza inaudita e inspiegabile.

Qui poi, Alfredo Colitto, il traduttore, ci ha messo quel in più che si ritrova quando è lui a dar voce, nella nostra lingua, alle storie di autori di un certo spessore.

“Dicono che l’amore conquista ogni cosa.

Si sbagliano…

…È l’odio che conquista tutto.

Conquista anche l’odio.”

Un ritmo frenetico, un bisogno continuo e opprimente di acquietare la coscienza ma, allo stesso tempo, la volontà di opporsi e di mettere un punto definitivo a tuto il sangue che stato versato e che ancora, non smette di defluire per le strade delle città controllate dai cartelli.

Costi quel che costi.

In ogni modo, con ogni mezzo.

“… i morti ammazzati non fanno più molta notizia. Farebbe notizia se non ci fossero cadaveri…”

Keller ha già perso e rinunciato a tutto da tempo, ma per tutti, prima o poi, magari una nuova possibilità può arrivare.

Soprattutto se la parola fine non è stata ancora possibile apporla, in modo definitivo.

“La sua solitudine è come un dolore lieve, una vecchia ferita che non noti più perché ormai è parte di te.”

Ma le cose non sono mai semplici come appaiono e già potersi fidare di qualcuno non è una cosa così scontata, in questo mondo.

Un timing da subito veloce, intrigante, affascinante ma terribilmente sanguinario, che ti mette davanti a situazioni che non paiono discostarsi molto dalla realtà.

“… quanto deve essere corrotta una società perché i suoi cittadini cerchino droghe per fuggire dalla realtà, al prezzo di sangue e sofferenze dei loro vicini?

Corrotta nell’anima.”

Sangue, violenza, denaro e potere.

Winslow riesce a mantenere desta l’attenzione del lettore per tutte le quasi 900 pagine di questo romanzo dalla struttura solenne, che mai annoia, mai si fa abbandonare neppure davanti alle scene di violenza gratuita più inaudita e che invece, ci costringe a riflettere su cosa possa significare nascere in un luogo piuttosto che in un altro.

Al di qua o al di là di un confine.

“Alcuni luoghi sono pieni di orrore, che filtra nei muri, nell’aria. E il loro odore ti resta addosso quando te ne vai, come se volesse entrarti nel sangue, nel cuore.

Pura malvagità. Il male al di là di ogni possibile redenzione.”

Un libro che dice e non nasconde.

Un romanzo epico per complessità e contenuti.

Una storia irrinunciabile che non si può ignorare.

Un ritmo che riesce a mozzarti il fiato.

Un seguito, “Il confine”, che non potrà rimanere tanto ad aspettare.

“… il passato è un inseguitore tenace, un branco di lupi che non molla la preda. Forse è meglio voltarsi e affrontarlo.”

Buona lettura!

Acquista su Amazon.it: 

Don Winslow


nato a New York il 31 ottobre 1953,

è uno scrittore statunitense. Viene considerato come uno degli autori più rappresentativi del poliziesco americano contemporaneo.