Recensione di Salvatore Argiolas
Autore: Massimo Carloni e Antonio Perria
Editore: Oltre edizioni
Genere: Giallo
Pagine: 298
Anno di pubblicazione: 2020
Sinossi. Uno psicologo cagliaritano dalle frequentazioni disordinate; una docente reggiana delusa dalla vita e dall’amore; un’ebrea italo-parigina dall’esistenza vitale e controcorrente; un affascinante e forse pericoloso frequentatore di chat ad alto tasso erotico. È Il caso Degortes, che vede l’entrata in scena della prima detective dell’Arma dei Carabinieri: il tenente Marianna Montanari. Un giallo da scuola scritto a quattro mani da un Maestro del genere e da suo ammiratore, che del giallo italiano è uno tra i primi studiosi. Il risultato, Premio Alberto Tedeschi del 2002, esordio di una nuova coppia di autori del noir italiano, è nelle vostre mani e non ve lo scorderete tanto presto.
Recensione
E’ un vero piacere leggere un giallo come “Il caso Degortes” in cui ritrovo luoghi, atmosfere, suoni, sapori e suggestioni che frequento da una vita.
Il romanzo è infatti ambientato principalmente a Cagliari, città poco presente nei gialli ma che mostra tante potenzialità per il genere.
“Il caso Degortes” è un romanzo che pur nella linearità della trama mostra un sapiente intreccio di diversi registri linguistici e generi letterari (diario, verbale, chat) che deriva in parte anche dalla particolare genesi del libro.
Antonio Perria e Massimo Carloni lo hanno scritto infatti mandandosi delle e-mail e dividendosi i compiti, creando personaggi e intrecci narrativi che alla fine hanno uniformato plasmando un poliziesco credibile e intrigante.
Scritto all’alba del terzo millennio “Il caso Degortes” rispecchia il mondo di vent’anni fa quando le chat erotiche erano giovani ed erano una novità eccitante e seducente.
L’uccisione di Giuseppe Degortes psicologo dalla sessualità disordinata che viene trovato massacrato di colpi nella sua casa al centro di Cagliari spinge la giovane tenente dei carabinieri Marianna Montanari ad iniziare un’indagine lunga e faticosa che la porterà sino a Parigi dove risolverà un altro caso di omicidio.
Sono due i piani narrativi che costituiscono la struttura portante del libro: l’inchiesta sull’omicidio di Degortes, che poi si allargherà comprendendo altri fattacci cagliaritani e i corteggiamenti erotici tramite chat tra una docente emiliana e un misterioso Rocco, dai mille sotterfugi.
Questi due filoni confluiranno ad un certo punto per rivelare un finale a sorpresa frutto di un gioco di specchi sottile e coinvolgente.
Strutturato come un mosaico di tessere che si incastrano alla perfezione, “Il caso Degortes” è un giallo popolato da molti personaggi veri e che agiscono per motivi reali e concreti come il desiderio di sesso, praticato in modi diversi ma sempre plausibili.
E’ soprattutto Marianna Montanari la protagonista di questo giallo (e anche del successivo, “Il caso Lampis”) dove mostra tutta la sua grinta e caparbietà in una città e un ambiente militare non ancora abituati al fatto che una donna sia ufficiale dei carabinieri.
Marianna segue tenui indizi e nel tempo riesce a coagularli in una teoria convincente che le permette di risolvere due casi che parevano completamente estranei uniti soltanto da coincidenze fortuite che solo la sua curiosità guidata dall’intuito la portano a fare piena luce.
Il giallo di Perria e Carloni convince per la concretezza della trama ed il realismo dell’ambientazione con incursioni in temi scottanti ma perfettamente attuali come il femminicidio anche se al tempo della stesura del romanzo questo termine non esisteva.
Il pregio maggiore dei due autori, del resto grandi esperti del genere, è stato quello di equilibrare in modo ottimale le varie parti del libro così difformi, amalgamando la trama con una buona dose d’ironia.
Massimo Carloni e Antonio Perria
Massimo Carloni: Umbro ma residente a Reggio Emilia, è docente di lettere e si occupa di letteratura poliziesca dal 1983. Ha al suo attivo una sessantina di contributi critici, tra cui il volume L’Italia in giallo. Geografia e storia del giallo italiano contemporaneo (Diabasis, 1994), e una quindicina di racconti, due dei quali pubblicati nelle antologie I delitti del Gruppo 13 (Metrolibri, 199 1) e Giallo, Nero & Mistero (Stampa Alternativa, 1994). Fa parte del Gruppo 13 dalla sua fondazione e attualmente collabora alla rivista “Delitti di carta”, diretta da Renzo Cremante e Loriano Macchiavelli. Questo è il suo primo romanzo, che è stato ideato e scritto a quattro mani con Antonio Perria esclusivamente via e-mail.
Antonio Perria: Giornalista, inviato speciale e dal 1967 al 1996 direttore di settimanali popolari a larga diffusione (“ABC” e “Cronaca vera”), Antonio Perria ha pubblicato il suo primo volume, Tu devi uccidere, biografia di un assassino della ndrangheta, nel 1964. Dopo cinque biografie storiche apparse per i tipi della SugarCo, sono apparsi da Longanesi tre polizieschi, Incidente sul lavoro, Delitto a mano libera e Giustizia per scommessa. Ha scritto due volumi di costume e fantapolitica per Vallecchi e ancora per la SugarCo, Presso la SEI, ha pubblicato romanzi poliziesco-avventurosi (L’arciere di Marrei, Ritorno a Marrei, Allarme rosso al computer e Quelli del Beccaria) e infine per Hobby &. Works ancora un poliziesco, Adieu Medusa.
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