Il cielo sopra l’Everest




Recensione di Mirella Facchetti


Autore: David Lagercrantz

Traduttore: Carmen Giorgetti Cima

Editore: Marsilio

Pagine: 352 nella versione a stampa

Genere: Narrativa

Anno di pubblicazione: 2018

Sinossi. Nel maggio del 2000, in Nepal, una spedizione organizzata dal ricco e famoso stilista Paulo Villari si appresta a scalare la montagna più alta del mondo. A capo del gruppo composto da alpinisti dilettanti c’è Giuseppe Cagliari, amico d’infanzia di Villari, riconosciuto come la guida più esperta dell’Everest. Ma Cagliari è sotto pressione e le tensioni all’interno della spedizione sono alle stelle. Nell’aria rarefatta della montagna, la sua capacità di giudizio si appanna e conduce gli alpinisti in vetta troppo tardi. Durante la discesa, il tempo peggiora e la spedizione viene bloccata da una violenta tempesta. Mentre la situazione diventa sempre più disperata, vecchie ferite si riaprono e tra i membri del gruppo cominciano a serpeggiare follia e allucinazioni.

RECENSIONE

Prendendo spunto dalla tragica spedizione sull’Everest del 1996, in cui persero la vita numerose persone, Lagercrantz costruisce una storia di pura fantasia in cui l’analisi dell’aspetto psicologico gioca alla pari con la descrizione dell’avventurosa scalata dell’Everest da parte dei protagonisti.

L’autore, giocando con analessi e prolessi, trascina il lettore in un viaggio affascinante tra le irte salite e gli abissi della coscienza umana (“lassù si scala su due piani, sia verso l’alto, sulla montagna, sia verso il basso, nelle profondità tenebrose della coscienza”), dando vita a personaggi ben caratterizzati e di spessore, sotto il profilo psicologico (Karin e Jacob su tutti).

Da appassionata di questo genere di romanzi devo ammettere che “Aria sottile” di Krakauer (citato dallo stesso Lagercrantz tra i libri che lo hanno aiutato nel suo lavoro) rimane il top, l’eccellenza, (essendo anche il racconto di una storia vera); questo libro, però, è riuscito a farmi provare molte sensazioni che avevo avvertito anche durante la lettura di “Aria sottile”.

È un libro in cui si “sente” forte e chiaro il fascino della montagna e il fascino che l’uomo prova per le imprese impossibili.

È un libro in cui la visione “pura” della montagna e della scalata si scontra con il business e con quelle scalate commerciali che rischiano di togliere magia e purezza all’alpinismo e di far diventare “la Montagna” un luogo di ritrovo per persone poco preparate ma, a volte, troppo piene di sé.

E questo è un altro aspetto approfondito nel romanzo: le sensazioni di chi nella scalata trova un modo per far tacere la propria solitudine, la propria insicurezza, il suo non sentirsi mai abbastanza e le sensazioni di chi, invece, affronta il mondo dell’alpinismo “per gioco” e con una visione troppo alta di sé.

È un libro, inoltre, sulla lotta per la sopravvivenza: sull’atto eroico che salva la vita di altri, ma anche quella di chi lo compie. E anche il finale è un aspetto che ho molto apprezzato.

Se amate avventura e suspense, con il tocco in più dato dalla magia dell’Everest, è sicuramente il libro per voi!

David Lagercrantz


È un giornalista e autore svedese, conosciuto soprattutto per essere l’autore della biografia di Zlatan Ibrahimovic: “Io, Ibra”. Ha firmato un contratto in esclusiva con la casa editrice svedese Norstedts per realizzare un quarto libro della saga di Millennium (Quello che non uccide) in occasione del decimo anniversario dell’uscita di “Uomini che odiano le donne”. A questo è seguito il quinto libro della saga, “L’uomo che inseguiva la sua ombra.” Tra gli altri suoi libri ricordiamo “La caduta di un uomo. Indagine sulla morte di Alan Turing”.