Il Club Montecristo




Recensione di Salvatore Argiolas


Autore: Fabiano Massimi

Editore: Mondadori

Genere: Giallo

Pagine: 280

Anno di pubblicazione: 2021

Sinossi. Quando Viviana, giovane impiegata di una galleria d’arte, viene ritrovata uccisa nel suo appartamento, i sospetti della polizia si concentrano sull’ex detenuto Danilo Secchi: stesso modus operandi dell’omicidio che l’aveva portato anni prima dietro le sbarre, sue impronte digitali sulla scena del delitto. E poco importa che le prove siano tutt’al più indiziarie: per il commissario Cassini “colpevole una volta, colpevole per sempre”. Per fortuna di Danilo non tutti la pensano così. Lo scopre anche Arno, tecnico di computer con due figli e un matrimonio in stanca, quando una mattina il vecchio amico Lans, pittore di talento da poco uscito di prigione per una rapina mai del tutto chiarita, gli spunta davanti con una strana proposta: mettere i suoi talenti di informatico al servizio del Club Montecristo, un’associazione capillare di ex galeotti decisi a far giustizia quando chi ufficialmente dovrebbe garantirla è troppo miope per riuscirci. Arno e Lans pian piano intuiscono che Viviana aveva tanti segreti, e che proprio lì si nasconde la verità sulla sua morte.

Recensione. Il grande successo de “L’angelo di Monaco”, thriller ambientato nella Germania nazista incentrato sul mistero della morte della nipote di Adolf Hitler, ha spinto la Mondadori a pubblicare nella versione da libreria “Il Club Montecristo”, libro d’esordio di Fabiano Massimi che vinse nel 2017 il prestigioso Premio Alberto Tedeschi riservato ai romanzi gialli italiani inediti.

L’uccisione di Viviana, giovane artista trovata morta nel suo appartamento viene attribuita ad un ex detenuto, Danilo Secchi che si proclama innocente.

Per scagionarlo da ogni sospetto una misteriosa organizzazione di ex carcerati, gli Ammutinati, si mobilita incaricando Lans da poco uscito di prigione e Arno, un tecnico informatico di trovare le prove della sua innocenza.

“Dopotutto nessuno conosce il crimine come i criminali”, dice Fabiano Massimi e infatti nella storia del giallo ci sono stati altri investigatori ex detenuti come l’Alligatore di Massimo Carlotto o anche carcerati come Don Isidro Parodi creato dalla fantasia di Jorge Luis Borges e Alfredo Bioy Casares, che risolve i suoi casi rinchiuso nella cella n° 273 del penitenziario Nazionale di Buenos Aires.

Anche Arno e Lans sono detective sui generis ma mentre il primo indaga sui movimenti informatici della vittima e delle persone a lei vicine, Lans ha come campo d’investigazione l’ambiente, il mileu frequentato da Viviana e questa sua ricerca mette in luce i multiformi aspetti della ragazza che come un prisma mostra tantissime immagini a volte sorprendenti.

La morte di Viviana porta alla scoperta di diversi segreti e problemi nella sua vita e Arno e Lans, dividendosi i compiti capiscono gradatamente che la soluzione del caso sta proprio nel passato della pittrice che era solita dipingere una donna di spalle che guarda distese squallide e desolate.

Il filo rosso che cuce le svolte della trama e il colpo di scena finale è quello messo nero su bianco dall’autore nei ringraziamenti finali, il riscatto del condannato, qualsiasi colpa abbia.

I veri protagonisti del giallo, sono infatti gli Ammutinati, che si ritrovano nel luogo più esclusivo della città, il Club Montecristo, “società di mutuo soccorso per chi è stato dentro e non vuole tornarci mai più”, attivandosi per scagionare il loro compagno di sventure.

Avendo agganci in tutti gli ambienti della città di Mutina, che è l’antico nome latino di Modena, affascinante fondo scenico della vicenda, gli Ammutinati e Arno raccolgono indizi fondamentali per elaborare una teoria investigativa che però rischia di portarli fuori strada, ma che, grazie al colpo di genio dell’esperto informatico, riuscirà a portare luce nelle tenebre che avvolgono il misterioso omicidio.

Lans Iula, uomo enigmatico dal passato nebuloso ha un particolare approccio all’indagine perché, anche se “non era un investigatore, sapeva che  mettersi lì a fare deduzioni, avrebbe finito per falsare la sua percezione, modificando la realtà nello stesso istante in cui la incamerava. Meglio astenersi ed esaminare il resto della casa, se voleva intravedere Viviana e il suo assassino.”

Il Club Montecristo” è un valido giallo con sfumature ironiche che innesta sulla trama poliziesca tanti temi di stringente attualità capovolgendo anche gli schemi soliti mostrando l’investigatore professionista, lo sciagurato commissario Fosco Cassini, chiamato anche “Cazzini”, schiavo del pregiudizio “colpevole una volta, colpevole per sempre”, stolido e incapace di sviluppare un’inchiesta decente mentre sono uomini come Zero Zero, Azzicca e Lans Iula, aiutati dall’affascinante ispettrice Lana che al di fuori da ogni regola hanno le capacità e le motivazioni che mancano ai detective ufficiali.

Il libro d’esordio di Fabiano Massimi, che uscì per la prima volta nell’edizione da edicola dei Gialli Mondadori convince pienamente le aspettative mostrando una grande confidenza con i canoni di genere che rispetta, pur innovandoli, innestando tematiche molto attuali e con suggestioni artistiche e letterarie.

“Il Club Montecristo” è un giallo leggero solo ad una prima lettura ma coniuga una solida tessitura di genere poliziesco ad una raffigurazione della complessità contemporanea molto intrigante che fa aspettare e auspicare una nuova avventura degli Ammutinati.

 

Fabiano Massimi


è nato nel 1977 a Modena, dove vive tutt’ora. Laureato in Filosofia tra Bologna e Manchester, bibliotecario alla Biblioteca Delfini di Modena, da anni lavora come consulente per alcune tra le maggiori case editrici italiane. È l’autore di L’angelo di Monaco, un thriller storico sulla nipote di Adolf Hitler osannato da critica e pubblico, che si è aggiudicato il premio Asti d’Appello ed è in corso di traduzione in dieci lingue. Il Club Montecristo, vincitore del prestigioso premio Alberto Tedeschi per la letteratura gialla inedita, ora finalmente in libreria, è il primo romanzo di una serie.

 

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