Recensione di Valentina Cavo
Autore: Alexi Zentner
Traduzione: Gaspare Bona
Editore: 66THAND2ND
Genere: romanzo
Pagine: 388
Anno di pubblicazione: 2020
Sinossi. Jessup è un adolescente come tanti, gioca come linebacker per la squadra della scuola, frequenta una ragazza e ha un unico sogno: dare il massimo in classe e in campo, ottenere una borsa di studio per l’università e andarsene il più lontano possibile dal posto in cui è cresciuto. Ma quando, dopo quattro anni passati in carcere, il patrigno David John torna a casa, Jessup si trova di fronte a un bivio: prendere le distanze da quell’uomo premuroso che gli ha dato una sorella e ha salvato sua madre dall’alcolismo, o accettarne anche il tratto più scomodo, l’affiliazione alla Santa chiesa dell’America bianca, il cui pastore, fratello di David John, è un noto esponente del suprematismo bianco locale. Prima ancora di poter scegliere, però, Jessup si vede coinvolto in un litigio con un running back avversario, un ragazzo nero, e nello spazio di una notte la sua vita cambia per sempre. Esplorando gli angoli più bui dell’America contemporanea, dilaniata da opposti estremismi e da conflitti di classe troppo a lungo taciuti, in questo thriller Zentner racconta con ritmo incalzante la storia di un ragazzo che si crede già uomo e vuole sfuggire all’ambiente white trash cui appartiene, liberandosi dai pregiudizi che l’hanno sempre circondato. Ma è davvero possibile voltare le spalle al proprio passato?
Recensione
Il colore dell’odio è un romanzo che contiene molte importanti e attualissime tematiche, di cui c’è bisogno – oggi più che mai – di trattare.
Jessup è un ragazzo come ce ne possono essere tanti: è un giocatore di football, si impegna a scuola, ha degli amici, una vita normale… Invece non è così, perché la sua famiglia è legata ad una chiesa, la Santa Chiesa dell’America Bianca, che professa dottrine naziste e profondamente razziste. Anche se Jessup in realtà non frequenta più quel posto da quando il suo patrigno e suo fratello sono finiti in carcere per aver ucciso due ragazzi neri, la sua vita è in ogni caso legata a questa congregazione.
La sua esistenza viene infatti scossa da un evento, un tragico fatale incidente, che lo fa piombare nuovamente nella più cupa disperazione, proprio ora che le cose sembravano poter migliorare dato che David John, il patrigno, era finalmente tornato a casa. Quest’uomo ha salvato la vita della madre di Jessup facendola uscire dall’alcolismo e gli ha dato una casa, una vera famiglia, un porto sicuro, ma anche la frequentazione della chiesa.
La Santa Chiesa dell’America Bianca è inventata, non esiste nella realtà, ma purtroppo ci sono chiese simili per dottrina e indirizzo in tutto il territorio degli Stati Uniti, luoghi in cui si predica la supremazia bianca, si fomenta l’odio tra la gente di diversa etnia e persino differente credo religioso. Nel libro viene spiegato chiaramente che chi frequenta questo posto diventa un soldato e che quindi deve partecipare ad una crociata contro chiunque sia diverso da lui.
Jessup non è così, ha una ragazza afroamericana, non ha mai aggredito nessuno (men che meno perchè diverso da lui) e sul campo ha dei compagni a cui è legato a prescindere dal loro colore della pelle.
Ma la città nella quale vive è piccola e tutti sanno di quello che è successo al patrigno e al fratello ed anche chi frequenta la famiglia. Così, quando la sua vita si ritrova ad un bivio a causa di un brutto incidente, quando si trova di nuovo di fronte ad un problema di razza, il nostro protagonista si sente smarrito e non sa cosa fare. Quindi si affida a David John e da qui inevitabilmente anche alla chiesa.
Alexi Zentner riesce a far sorgere interrogativi e dubbi profondi nel lettore, perchè è semplice dare etichette alle persone, è facile giudicarle da lontano, ma sappiamo d’avvero quello che provano o quello che pensano?
Conosciamo le motivazioni che le hanno portate ad agire in un modo o in un altro?
Possiamo davvero valutare il perchè delle loro scelte?
Spesso viene dato un bollino dii riconoscimento non solo per il colore della pelle ma anche per la famiglia dalla quale si nasce, o per gli studi fatti, e così via per una serie infinita di cose spesso fin troppo opinabili. Quello che l’autore vuole comunicare è proprio questo: quanti pregiudizi, quante opinioni, quanto distacco e quante maldicenze ci possono essere tra le persone.
Il colore dell’odio è quindi un libro che fa pensare, che cerca di aprire la mente del lettore, affrontando con meticolosità un argomento così attuale e importante come quello del razzismo, nonché delle distanze che si creano fin troppo spesso sotto la luce di una falsa consapevolezza.
Alexi Zentner
nato in Ontario nel 1973, è autore dei romanzi The Lobster King e Il ghiaccio fra le mani (Einaudi,2012). Suoi racconti sono apparsi su varie riviste, tra cui The Atlantic Monthly, TinHouse, Glimmer Train e sono stati inclusi in The O. Henry Prize Stories 2008. Vive con la famiglia a Ithaca, New York
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