Recensione di Katia Fortunato
Autore: Andrea Fazioli
Editore: Guanda
Genere: Racconti
Pagine: 304
Anno di Pubblicazione: 2020
Sinossi. Nella Svizzera di oggi, multietnica e ormai raggiunta dai venti della crisi, si muove una strana coppia di investigatori. Sono l’ex commissario Giorgio Robbiani, della Polizia cantonale ticinese, e la sua badante, la tunisina Zaynab Ammar. Robbiani, in pensione e ancora addolorato per la scomparsa della moglie, spesso viene contattato per piccoli problemi, furti, sparizioni, litigi, visto il suo fiuto da poliziotto affinato dall’esperienza. Zaynab, giovane donna segnata dalla fatica e dalla solitudine dopo la morte del marito nel Centro per richiedenti asilo di Chiasso, con la sua vivace intelligenza si rivela un’ottima assistente per le micro-indagini del commissario. Non potrebbero essere più diversi: lui un anziano un po’ disilluso, benestante e agnostico; lei una musulmana timorosa e piuttosto diffidente, anche se curiosa del nuovo. Eppure si completano a vicenda, anzi, sono la prova che solo la conoscenza reciproca consente uno sguardo adeguato sulla complessità del mondo. Mentre imparano a fidarsi l’uno dell’altra, il commissario e la badante risolvono i casi piccoli e grandi che si susseguono in questi ottantacinque racconti
Recensione
Un libro molto simpatico. Tanti racconti brevi che raccontano la quotidianità dell’ex commissario Robbiani e della sua ormai, inseparabile badante Zaynab. Purtroppo però, essendo racconto brevi, sono appunto, brevi: avrei preferito uno sviluppo più approfondito.
C’è di carino che hanno quasi il sapore di una favola, dove, nella maggior parte dei casi, vissero felici e contenti.
A prescindere dalla brevità, comunque, i racconti sono molto carini e divertenti, con un pizzico di dolcezza e sensibilità, ad andare dal tizio che va da Robbiani per chiedergli di aiutarlo a non uccidere la moglie o dal tizio che si spaccia per lui e chiede rifugio a un convento di suore.
Si legge velocemente e le pagine scorrono via senza rendersene conto, tenendoti compagnia piacevolmente fino alla fine, quando chiudi e capisci che sentirai la mancanza di questi due personaggi un po’ bizzarri e decisamente unici nel loro genere che nonostante le avversità (Zaynab) e gli acciacchi dell’età (Robbiani), che a modo loro, li segnano, sono, proprio per questo, una squadra davvero forte.
Andrea Fazioli
vive a Bellinzona, nella Svizzera italiana. Nel 1998 ha vinto il Premio internazionale Chiara giovani. Nel 2004 si è laureato in Lingua e letteratura italiana e francese all’Università di Zurigo, con una tesi su Mario Luzi. Ha pubblicato diversi romanzi, tra i quali: Chi muore si rivede (Dadò, 2005), L’uomo senza casa (Guanda, 2008, vincitore premio Stresa e finalista premio Comisso), Come rapinare una banca svizzera (Guanda, 2009), La sparizione (Guanda, 2010), L’arte del fallimento (Guanda, 2016) e Gli svizzeri muoiono felici (2018).È stato cronista per un quotidiano ticinese, il «Giornale del popolo». Attualmente lavora come giornalista alla RSI (Radiotelevisione svizzera) e come insegnante.
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