e la Compagnia della Morte
di Fulvio Capezzuoli
Todaro 2022
Noir – Poliziesco pag.216
Sinossi.
Milano 1949. Un autunno molto complicato per il commissario Maugeri e la sua squadra: un industriale milanese scompare senza lasciar tracce, una bisca clandestina a cielo aperto funesta le serate cittadine, una serie di omicidi misteriosi sparsi per la Penisola che sembrano essere riconducibili a una delle inchieste milanesi, e infine la Compagnia della Morte… Fulvio Capezzuoli ci regala un romanzo più cupo dei precedenti, dove il senso di colpa si intreccia con la follia, la giustizia con la vendetta e l’avidità con il delitto.
Trama.
Il commissario Maugeri viene chiamato a indagare sulla misteriosa sparizione di un affermato industriale: Silvano Bergonzi. Nessun elemento, nessun indizio, se non il fatto che lo scomparso tornò dalla guerra con le tasche piene di soldi. Tanto da consentirgli di intraprendere un’attività che in un paio d’anni si era ingrandita consentendogli notevoli introiti. Il ritrovamento dell’auto del Bergonzi nei pressi della stazione centrale di Milano fa virare le ipotesi sulla scomparsa da un rapimento a fine di estorsione a un allontanamento volontario. Tra l’altro, prima di far perdere le proprie tracce, Silvano Bergonzi aveva svuotato il proprio conto prelevando l’ingente somma di 49 milioni di lire e non solo, il giorno prima del rinvenimento dell’automobile, la stessa era stata notata dai Carabinieri nei pressi di una località del bergamasco, dove, pochi giorni dopo sarà ritrovato il corpo di Franco Dalmassi, un magazziniere che lavorava presso un’azienda agricola della zona. Ci sarà un collegamento tra i due fatti criminosi? Il mistero si infittisce quando, nel corso di un’attività di polizia volta a reprimere un giro di bische clandestine, un collega di Maugeri viene ferito con un proiettile molto particolare perché prodotto dalla Germania nazista sul finire del secondo conflitto e. lo stesso munizionamento, risulterà essere stato utilizzato per l’omicidio, nei pressi di Napoli di un pescatore: Giovanni Politelli e la moglie. Le investigazioni di Maugeri e dei suoi uomini riescono a collegare tutti gli eventi criminosi tra di loro e a scoprire l’appartenenza dei soggetti coinvolti alla “Compagnia della Morte”, un plotone che dopo l’8 settembre 1943 rimase fedele al fascismo e combatté in Jugoslavia. Il “rapimento” del commissario Maugeri, l’intervento di agenti di servizi segreti stranieri e altri fatti di sangue saranno le sfida che il poliziotto creato da Fulvio Capezzuoli si troverà a sbrogliare per arrivare alla soluzione della vicenda che, avverrà, dopo non pochi colpi di scena.
Recensione di Bruno Balloni
Un buon romanzo particolarmente riuscito dal punto di vista estetico per l’accuratezza e il fascino restituito delle ambientazioni post-belliche.
Sinceri e umani i personaggi che animano la vicenda.
Il commissario Maugeri e l’ispettore capo Valenti sono i vicini di casa di una qualsiasi famiglia italiana dell’epoca, senza particolari doti se non il “fiuto investigativo”, la passione per il proprio lavoro e l’amore per la famiglia.
La narrazione è semplice ma al tempo stesso intrigante e trascinante, il non eccessivo numero di pagine ne consente una veloce lettura in quanto come si diceva un tempo tutto è “pane al pane e vino al vino”, non c’è nulla da interpretare e le pagine scivolano via facili.
La trama è originale ma, unico piccolo appunto, la soluzione del caso è un po’ troppo raccontata piuttosto che vissuta.
Nel complesso, come già detto, un buon romanzo sicuramente consigliato agli amanti del poliziesco nella sua accezione più classica.
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Fulvio Capezzuoli
Pseudonimo di Andrea Giovanni Rodolfo Pinchetti nacque a Milano il 12 agosto 1960 è stato scrittore, giornalista e personaggio televisivo italiano. Vincitore di premi letterari e giornalistici, tra i quali due Mystfest e il premio Scerbanenco ha alternato la carriera di scrittore a quella di giornalista conducendo inchieste per Esquire e Panorama. È autore di molti romanzi in bilico tra noir e grottesco, molti dei quali incentrati sulla figura di Lazzaro Santandrea, suo alter ego e protagonista di bizzarre avventure nella Milano contemporanea. La sua peculiare prosa, contraddistinta da un uso del linguaggio originale e dissacrante, ha attirato l’attenzione della critica, che lo ha definito uno scrittore “post-moderno”