Il coperchio del mare




Recensione di Fiorella Carta


Autrice: Banana Yoshimoto

Traduttore: Alessandro Giovanni Gerevini

Genere: Narrativa

Pagine: 117

Editore: Feltrinelli

Anno: 2010

Sinossi. Alla fine dellestate chi è stato lultimo a uscire dal mare? Lultimo è tornato a casa senza chiudere il coperchio del mare. E da allora per tutto questo tempo il mare è rimasto scoperchiato. I ciliegi, le dalie, le creste di gallo, i girasoli, le margherite e i papaveri perché continuano a fiorire? Ancora e ancora in questo mondo senza te. Mari si è appena laureata ed è tornata a vivere nel suo paese natale, dove ha deciso di aprire un piccolo chiosco di granite. Questestate sua madre ospita Hajime, la figlia di una cara amica, che sta attraversando un periodo molto difficile a causa della morte della nonna. Mari non è affatto entusiasta: è indaffarata col chiosco appena avviato e pensa di non avere tempo per fare compagnia a una ragazza così piena di problemi. Oltre a delle brutte cicatrici che le ricoprono il corpo, dopo la morte della nonna Hajime si rifiuta di mangiare e di uscire di casa. Ciononostante le due ragazze a poco a poco diventano amiche e Hajime inizia ad aiutare Mari nel lavoro. Il resto del tempo lo trascorrono tra nuotate nel mare, passeggiate sulla spiaggia e lunghe chiacchierate, sempre sullo sfondo di un incantevole paesaggio marino. E il mare sembra essere il vero protagonista del romanzo, con i suoi misteri e le creature che si celano negli abissi, una presenza costante e rassicurante nella vita di Mari, e un balsamo per lanima ferita di Hajime. Sul finire dellestate, quando lacqua diventa di giorno in giorno più fredda e il vento sulla spiaggia solleva i granelli di sabbia nella tiepida luce di settembre, Hajime parte per fare ritorno a casa. Mari è molto triste, ma il ricordo della loro amicizia laiuterà a superare anche la solitudine dei lunghi mesi invernali. Forse non è riuscita a risolvere del tutto i problemi dellamica, ma sicuramente lha aiutata a guardare al futuro con maggiore fiducia e ottimismo

Recensione

La prima volta che lessi Banana Yoshimoto avevo 14 anni, mia zia mi prestò Kitchen. In realtà credo di non aver compreso appieno il romanzo, troppo giovane, pensieri altri.

Così per anni, fino ad oggi, non ho più letto niente di questa autrice. In questo periodo un po’ particolare per me, Il coperchio del mare è arrivato sottoforma di regalo meraviglioso e così mi sono accoccolata in questa storia di natura, amicizia e riflessioni.

L’incontro fra Mari e Hajime è una barca con cui viaggiare fra mille epifanie, esternare tragedie e sogni, attraverso una scrittura sublime, delicata e tagliente nello stesso momento.

Sogni colorati di paesaggi e speranze, di legami e futuro luminoso che fanno da contrasto a forti mancanze in una fase di crescita e cambiamento essenziale come l’adolescenza.

Oriente, mio amato Oriente, ora non dovrò fare altro che leggere ancora questa autrice e ringraziare chi ha fatto rinascere in me la curiosità nei suoi confronti!

Banana Yoshimoto


Banana Yoshimoto, figlia di Takaaki Yoshimoto (noto anche come Ryūmei Yoshimoto), uno dei più importanti e famosi poeti e critici letterari giapponesi degli anni sessanta, è nata a Tokyo il 24 luglio 1964. La sorella di Banana, Haruno Yoiko, è una conosciuta disegnatrice di anime giapponesi. Si laurea al college delle arti dell’Università Nihon con una specializzazione in letteratura. Durante quel periodo prese ad usare il suo pseudonimo, Banana, un nome che giudica “carino” e “volutamente androgino”

 

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