DELLE RAGAZZE
Autore: Maria Rosa Cutrufelli
Editore: Mondadori
Genere: Narrativa
Pagine: 278
Anno edizione: 2025

Sinossi. Etta è giovane e affamata di vita quando si trasferisce a New York da Philadelphia, dov’è cresciuta, per lavorare come infermiera all’ospedale di Ellis Island, l’isola degli arrivi, il lembo di terra dove approdano le speranze e i sogni di tanti. Siamo nel 1910 e solo vent’anni prima nello stesso porto sbarcava la nave su cui viaggiavano i suoi genitori, partiti insieme a migliaia di altri migranti dalla Sicilia. Ed è in quel mondo a sé, sospeso tra lacrime ed euforia, che Etta incontra per la prima volta Tessie. Ne rimane subito colpita: cappello di paglia, cravattino, un lampo di intelligenza negli occhi scuri e un cognome italiano come il suo. Tessie è una cucitrice, ma sta dando una mano come interprete sull’isola per conto dell’Unione delle operaie a cui è iscritta. Nonostante Etta sia cresciuta con un padre socialista, dei sindacati femminili che stanno nascendo nelle città americane non sa ancora nulla, ed è Tessie, durante gli anni della loro amicizia, a trascinarla agli incontri dell’Unione e a presentarle le sue compagne sindacaliste e suffragiste. Sono gli anni in cui le operaie delle fabbriche di Manhattan cominciano a scioperare per ottenere condizioni di lavoro migliori, scendono in strada per rivendicare tutto ciò di cui i loro corpi e i loro cuori sono affamati: il pane, ma anche le rose. Etta e Tessie sono sempre in prima fila, ed è anche frequentando quell’ambiente di donne femministe e indipendenti che trovano il coraggio di dare un nome al sentimento che provano l’una per l’altra. L’incendio della fabbrica di camicette Triangle, in cui nel marzo del 1911 muoiono quasi centocinquanta operaie, è un detonatore potentissimo per la loro rabbia e per quella di tutte le altre lavoratrici. Maria Rosa Cutrufelli fotografa il momento storico in cui, per la prima volta, le donne si sono unite per dar voce alla loro fame: di giustizia, di lavoro, di amore e di vita. E raccontando i cuori delle ragazze di un secolo fa, racconta in realtà la voglia di futuro delle donne di ieri e di oggi.
Recensione
di
Sabrina Russo
“Ho capito che ci sono epoche, tempi, momenti della vita che vogliono essere ricordati. Che lo pretendono. E pazienza se ricordare è un esercizio faticoso”.
Uno sguardo indietro fino alla fine del 1800 ci riporta agli anni della “corsa all’America”, che vede contadini senza terra, braccianti ridotti in miseria, poveracci in cerca di fortuna, scendere a migliaia dalle navi. Ineluttabile la necessità di andarsene, lasciare la propria patria alla ricerca di una vita migliore, rischiare il tutto per tutto, mettere da parte le paure, far fronte alle emozioni, alla nostalgia.
Era l’autunno del 1890 quando i genitori di Etta approdarono al porto di New York per respirarne, finalmente, l’odore putrido ed esaltante al tempo stesso. Il padre, esule politico, originario di un paesino nell’entroterra palermitano, vantava una laurea in medicina ed una professione: il medico. La madre, donna istruita amante della poesia, ha conseguito il diploma e la successiva abilitazione all’insegnamento. Prima tappa New York per poi proseguire e stabilirsi definitivamente a Philadelphia.
Qui nascerà Etta, la quale, nel momento di scegliere gli studi, seguirà le orme del padre, studiando medicina e diventando infermiera. Ambiziosa, non si accontenterà di lavorare nell’ambulatorio di quest’ultimo ma accetterà di andare all’ospedale di Ellis Island, ad accogliere i migranti.
Qui conoscerà Tessie, una cucitrice, iscritta all’Unione delle operaie del tessile. Il destino le porterà, in seguito, a New York a lavorare nello stesso edificio, l’Asch Building: Etta come infermiera ai piani bassi presso lo studio privato del dottor Levin; Tessie quattro piani sopra, al reparto cucitrici della fabbrica Triangle, insieme ad altrettante giovani operaie. Orari di lavoro assurdi, salari da miseria, provocazioni e non solo, quindi la speranza, oltre che la necessità, che la fabbrica accetti finalmente il sindacato.
“La mia vita era cambiata e, a essere sincera, non avevo recriminazioni da fare: la città mi aveva accolto in maniera generosa, offrendomi una libertà senza recinti e restrizioni. Ormai era la mia città”
Un’amicizia che non tarderà a dimostrarsi sempre più solida, che vedrà queste due giovani donne dai profondi ideali sostenersi, aiutarsi e combattere, seppur in ambiti diversi, per raggiungere il medesimo obiettivo. Tessie, con la sua impazienza di vivere, l’attitudine ad ascoltare il mondo, l’aspra sensibilità, sempre alla conquista del suo grande sogno: diventare sindacalista. Etta, dolce ed altruista, costantemente pronta a curare anime e corpi feriti.
Un sentimento forte, una stima reciproca che non tarderà a tramutarsi in qualcos’altro, in qualcosa di ancora più profondo capace di scaldare il cuore.
Impossibile non immedesimarsi con gli ideali, il bisogno di libertà e dignità di queste ragazze. Riviviamo quei momenti come appartenessero a noi, scioperiamo con loro, appoggiamo le loro battaglie affinché ottengano ciò che meritano.
È trascorso più di un secolo da quel tragico 25 marzo 1911, in cui un terribile incendio scoppiò agli ultimi piani dello stabile dove vi era la fabbrica di camicette Triangle, che costò la vita a quasi centocinquanta operaie. Tra le pagine del libro, insieme all’autrice riviviamo quei momenti, percepiamo la loro disperazione, ci immedesimiamo, lottiamo con loro alla ricerca di un’inesistente via di fuga. Ciò che ci attende, invece, sono solo urla disperate, paura, fumo, poi il fuoco ed infine tante giovani vite che volano nel vuoto come angeli ardenti.
Con questo bellissimo libro Maria Rosa Cutrufelli, con tatto ed empatia, ci dona una triste fotografia di un momento storico che ha visto le donne unirsi, accordarsi, sostenersi con coraggio, perseveranza, dedicarsi anima e corpo al raggiungimento di un obiettivo comune a prescindere dalla nazionalità e dall’estrazione sociale: soddisfare il proprio bisogno di vita, lavoro, rispetto, amore, giustizia e dignità.
Una storia toccante capace di lasciare il lettore senza fiato, a riflettere…
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Maria Rosa Cutrufelli
nata a Messina, cresciuta fra la Sicilia e Firenze, ha studiato a Bologna e, dopo aver viaggiato e vissuto per qualche anno in Africa, ha scelto di fermarsi a Roma. Ha pubblicato nove romanzi, tre libri di viaggio, un libro per ragazzi e numerosi saggi. Fra i romanzi ricordiamo: “La donna che visse per un sogno” (finalista al premio Strega nel 2004), “Complice il dubbio” (da cui è stato tratto il film Le complici), “Il giudice delle donne”, tutti pubblicati da Frassinelli e “L’isola delle madri”, Mondadori, 2020. Il suo ultimo libro è “Maria Giudice” (Giulio Perrone, 2022; Neri Pozza, 2024). I suoi libri hanno vinto diversi premi e sono stati tradotti in una ventina di lingue.
A cura di Sabrina Russo
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