IL DESTINO DELL’ORTICA
di Flavia Cercato
Rizzoli 2023
Narrativa italiana moderna e contemporanea
pag.400
Sinossi. Questa è la storia di cinque donne tenaci come ortiche. Una storia che ha inizio nel 1925 nel cuore del Coppedè, il quartiere più eccentrico di Roma. Qui, tra le architetture fantastiche del Villino delle fate, Marianna Mori cresce insieme a cinque bizzarri fratelli, parla con i mosaici all’ingresso, prepara intrugli magici e, quando l’amore non si intromette, legge alla perfezione i cuori delle persone che la circondano. Quell’amore per lei prenderà il nome di Carlo Ricci, pittore che con i suoi tratti intelligenti e lo sguardo scuro le toglie il fiato, prima di scomparire. Sua nipote, Ginevra, cresce tra gli agi e le luci degli anni Sessanta e dalla zia ha preso il gusto per gli uomini sbagliati: trasferitasi a Torino, cerca di dimenticare una vecchia ossessione tra le braccia di un giovane dal sorriso sempre pronto. Si dice che tutto sembra funzionare, finché lui non le chiede di sposarlo. Quando torna a Roma aspetta già Emma, nata con gli occhi da demone e il naso a forma di virgola, che una volta cresciuta dovrà capire come un perfetto amore d’infanzia possa trasformarsi in un deludente e zoppicante rapporto tra adulti. Curiose quanto le figure di pietra che addobbano il Villino in cui finiscono sempre per ritrovarsi, le Mori non si dimenticano.
Il destino dell’ortica
A cura di Loredana Gasparri
Recensione di Loredana Gasparri
Questo è un libro necessario. È necessario se volete divertirvi, rilassarvi, commuovervi, arrabbiarvi un po’ (o tanto, a seconda del vostro carattere), sentirvi stimolati, capire qualcosa in più della vostra famiglia, o di voi stessi.
È necessario se siete curiosi di vedere come si scrive a più livelli e sfumature, conservando l’attenzione del lettore dalla prima all’ultima pagina. E non è affare da poco, perché sono 400 pagine. Anzi, diciamo pure che l’attenzione di lettura viene afferrata e catturata saldamente, e quando potrebbe essere libera perché le pagine sono finite, rimane ancora lì a indugiare, in cerca di qualche altra riga che è sfuggita. Ripassa anche i ringraziamenti, e i dati di contatto della casa editrice e i dettagli di stampa, per esempio. Questo perché è difficile mollare questo libro, come se niente fosse, dopo averlo finito.
È necessario se volete imparare a raccontare come fa l’autrice. Ogni parola è libera, fluida, al suo posto. Non si riesce a immaginare di poter dire le stesse cose in un modo diverso. Se non pensassi di sminuirle in qualche modo, direi che sono perfette, ma la mia esperienza mi ha mostrato diverse volte quanto la perfezione rischi di essere fredda, messa lassù sul piedistallo, e che trasmetta poco.
Qui, in questo libro, queste parole trasmettono tanto, tantissimo. Anche quando non ci sono, o sembrano sorvolare. Riescono persino a far sentire al lettore il passare del tempo, e qui ne passa davvero molto, dai primi Mori di cui leggiamo, Vittorio ed Elisabetta, che si incontrano prima dello scoppio della Grande Guerra, fino alla pro-pronipote Emma, quasi cent’anni di eventi e sentimenti. E non è solo una questione di enunciazione di date all’inizio di un certo periodo della famiglia. Le parole dell’autrice evolvono, esattamente com’è cambiata sottilmente la lingua corrente parlata dalle persone comuni, con i loro modi di dire e le espressioni.
Qui cambia il carico emotivo delle parole, e il lettore lo sente, e un po’ si sente trascinato a ricordare sé stesso negli anni rievocati dal libro. Sembra quasi di rivedere qualche somiglianza… magari nell’amica del cuore dell’adolescenza, o in certi modi di pensare e di sognare e di sentire.
Questo è quello che ho provato io, leggendo il romanzo, di cui sento già la mancanza.
Non è solo la storia di una famiglia romana con luci, ombre, lutti, matrimoni, spaventi, mancanze, intrighi, tiri mancini e piccoli, grandi segreti.
È un invito a comprendere meglio la natura umana, e senza speculazioni filosofiche, perché parliamo di quella vicina e a tratti insopportabile, che s’incarna nella nostra famiglia, che non manca mai di coinvolgerci, stancarci, e renderci felici e infelici allo stesso tempo.
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Flavia Cercato
Flavia Cercato, già conduttrice radiofonica a Rai Radio 2, Radio Capital e R101, esordisce con un romanzo brillante e coinvolgente. Un viaggio nel mondo di quattro personaggi originali e imprevedibili, perennemente alla ricerca del loro posto tra le caotiche mura del mondo specchiandosi l’una nella storia e nei tormenti dell’altra, proprio come succede in ogni famiglia.
A cura di Loredana Gasparri