Recensione di Sara Pisaneschi
Autore: Raymond Radiguet
Editore: Bompiani
Traduzione: Yasmina Melaouah
Genere: classici contemporanei
Pagine: 144
Anno di pubblicazione: 2021
Prima pubblicazione: 1923
Sinossi. È il 1918. Un liceale quindicenne, brillante e viziato, incontra una giovane donna, Marthe, diciottenne, con cui intreccia una relazione, nonostante lei sia in procinto di sposarsi con Jacques, un soldato in partenza per il fronte. L’amore folle e assoluto che scoppia tra i due non si ferma davanti a nulla, sfida le critiche degli amici e dei genitori e presto li condurrà in una spirale di ansia, angoscia e crudeltà involontarie da parte del ragazzo, costituzionalmente incapace di vivere, egocentrico e immaturo com’è, una storia d’amore adulta. A guerra finita, Marthe muore dando alla luce il bambino che ha avuto dal suo giovane amante, e che diverrà per Jacques l’unica ragione di vita. La storia di una passione irresistibile e distruttiva, il capolavoro di Raymond Radiguet.
Recensione
Ha un’età l’amore?
Non per il nostro giovane protagonista che a soli quindici anni vede e si innamora perdutamente di Marthe, diciottenne in procinto di sposarsi con il militare con cui è fidanzata. Nonostante la poca differenza di età è la società a dividerli. Lui liceale, studente e figlio a tempo pieno, lei già considerata adulta per il matrimonio. Appena la vede ne rimane folgorato per la semplicità e la velata sfrontatezza.
“Il vestito e il cappello, semplicissimi, dicevano quanto poco tenesse in conto l’opinione degli estranei.”
Quanti turbamenti, quanti nuovi sentimenti da affrontare. Marthe diventa il centro della sua vita e non importa quante bugie bisogna dire e inventare. La felicità è egoista. La grande guerra è loro complice, tenendo lontanoJacques, il marito di Marthe, per lunghi mesi e dando a loro il tempo necessario per avvicinarsi, conoscersi e amarsi.
Marthe è sempre più felice e appassionata, arriva anche a bruciare le lettere che riceve dal marito davanti al suo giovane amante, senza neanche aprirle. I loro incontri si fanno sempre più audaci e temerari.
È quando Jacques torna in licenza per qualche giorno che il nostro protagonista conosce la gelosia, quella gelosia cieca e prepotente che rischia di rovinare tutto in modo irreversibile. Non accade e anzi, il loro amore esce sempre di più allo scoperto dando modo alle malelingue di parlare e fare congetture. Tutti sanno e tutti fanno finta di non vedere, sarebbe troppo grande lo scandalo e la vergogna, meglio lasciare tutto così com’è. Poi accade il grande imprevisto ed arriva il momento di comportarsi veramente da adulti.
Quanto è difficile prendere decisioni da adulti quando ancora adulti non si è?
Ti senti solo, sopraffatto, impreparato. Desideri contrastanti. Paura e passione sullo stesso piatto della bilancia. E intanto la vita inesorabilmente va avanti.
A metà tra il romanzo e l’autobiografia è un libro che si legge tutto d’un fiato e che ci permette di conoscere un autore particolarmente dotato e che ci è stato sottratto troppo presto, a soli venti anni, da una brutta malattia. Questa nuova traduzione riporta in auge questo grande talento mai dimenticato.
Raymond Radiguet
Raymond Radiguet (1903-1923) fu autore precocissimo, dotato di straordinaria sensibilità e talento, dalla scrittura, concisa, lucida, priva di aura romantica, fondatore con Jean Cocteau della rivista d’avanguardia Le Coq. È ricordato soprattutto per due romanzi: Il diavolo in corpo, scritto a soli diciassette anni e pubblicato per la prima volta nel 1923, che si è presto imposto come un classico della letteratura contemporanea, e Il ballo del conte d’Orgel, scritto nell’ultimo anno di vita, e apparso postumo nel 1924. Tra le sue altre opere il lavoro teatrale Les Pélican, del 1921 e, postumi, la raccolta di liriche Les joues en feu, la novella Denise, e i Deuxcarnets inédits.
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