IL FATTORE CONIGLIO
di Antti Tuomainen
Mondadori 2023
Nicola Rainò (Traduttore)
thriller-comedy, pag.336
Sinossi. Henri Koskinen è un matematico che lavora per una compagnia di assicurazioni, calcola tutto fino all’ultimo decimale e vive da solo col suo gatto Schopenhauer: insomma una vita ben organizzata, studiata in ogni dettaglio. Ma, come capita spesso, un giorno, inaspettatamente, tutto cambia. Dopo essere rimasto all’improvviso senza lavoro, Henri eredita dal defunto fratello un parco avventura e con esso i suoi dipendenti (assai pittoreschi, per così dire) nonché una serie di problemi finanziari parecchio seccanti. Che tipo di problemi? Be’ tanto per dirne uno, i “prestiti” che il fratello aveva improvvidamente accettato da alcuni criminali, ora piuttosto ansiosi di rientrare in possesso dei propri soldi. Come se non bastasse, nel parco avventura Henri incontra Laura, un’artista dal passato non limpidissimo, capace di suscitare in lui sentimenti che nemmeno le funzioni di Gauss sono in grado di risvegliare. E così, mentre le pressioni dei criminali si fanno sempre più inquietanti e il rapporto con Laura si approfondisce, Henri finisce per trovarsi alle prese con situazioni ed emozioni che proprio non si adattano ai suoi fogli di calcolo.
Recensione di Denise Antonietti
Che cosa succederebbe se una specie di Sheldon Cooper sbagliasse strada e finisse sul set di Breaking Bad?
“Il fattore coniglio”, ecco cosa succederebbe.
Disclaimer iniziale, giusto perché non resti deluso nessuno: se vi aspettate una classica indagine di polizia alla fine della quale l’investigatore (più o meno improvvisato) trova il colpevole di un delitto commesso a inizio romanzo… be’, questo libro non è per voi.
Il percorso del protagonista è una doppia spirale che lo trasporta dalla sua vita isolata e comune a sperimentare da un lato sentimenti ed emozioni con cui non aveva mai dovuto fare i conti; dall’altro troverà che essere un matematico – un attuario, per la precisione – può avere applicazioni inimmaginabili nella sua nuova veste di direttore di un parco avventura.
La forza del romanzo sta tutta nel protagonista narratore. La voce di Koskinen è asettica, logica, matematica appunto, eppure proprio per questo, quando applicata alle situazioni di vita reale più o meno estreme che gli si presentano, irresistibilmente comica.
La trama è lineare, e si evolve in un crescendo di problematiche e soluzioni estreme, fino allo scioglimento in cui, come nei migliori sistemi di equazioni, tutti i pezzi tornano al loro posto in un nuovo equilibrio.
Consigliato?
Sì. Ma solo se siete disposti ad accettare di ridere più che sobbalzare quando leggete un thriller scandinavo.
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Antti Tuomainen
Antti Tuomainen (Helsinki, 1971) era un copywriter di successo quando fece il suo debutto letterario nel 2007 come autore di noir molto particolari. Con uno stile penetrante ed evocativo, è stato il primo a sfidare la formula del genere poliziesco scandinavo, e il suo struggente, dark ed esilarante The Man Who Died è diventato un bestseller internazionale, selezionato per numerosi premi. Il successivo Palm Beach, Finland è stato un immenso successo, tanto che sul “Times” Tuomainen è stato definito “lo scrittore più divertente d’Europa”. Il suo Little Siberia è stato selezionato per il CWA International Dagger, l’Amazon Publishing/ Capital Crime Awards e il CrimeFest Last Laugh Award, e ha vinto il Petrona Award come miglior romanzo scandinavo dell’anno.
https://deniseantonietti.wordpress.com