Il figlio peggiore 




Peter D’Angelo

Fabio Valle


DETTAGLI:

Editore: Fandango

Genere: Thriller

Pagine: 345

Anno edizione: 2024

Sinossi. Roma, 1970. Cinquecentosessanta tossicomani al di sotto dei 25 anni. Nessun eroinomane. L’eroina a Roma è sconosciuta. Novembre 1975. Gli eroinomani in Italia sono stimati in ventimila. L’Italia è traumatizzata dai primi morti di eroina. Che cosa è successo l’inverno tra il ’74 e il ’75 a Roma? L’eroina non è arrivata misteriosamente, a caso, tutto d’un tratto. Carlo ricostruisce la trama intricata che sta dietro l’ondata improvvisa di eroina che invade la città, svelando il piano che lentamente sta avvelenando le strade di Roma. Nelle sue ricerche sarà affiancato da Selce, un amico d’infanzia che bazzica nella malavita, un medico coraggioso, un commissario di polizia assetato di giustizia e da Silvia, fotografa di Stampa Alternativa. Ma dovrà fare in fretta, perché c’è qualcuno che lo tiene d’occhio e sta allungando la mano su di lui per depistarlo o, peggio, eliminarlo. Un romanzo avvincente e suggestivo che prende spunto dai fondamentali documenti del ROS e dalla testimonianza di un ex agente del SID relativi all’inchiesta sull’operazione Blue Moon, nome in codice della capillare opera di somministrazione di stupefacenti in ambienti legati ai movimenti di opposizione, parte di un più ampio piano di guerra “non convenzionale”.

 Recensione di Gabriel Uccheddu

Nuovo arrivo in casa Fandango: Peter D’angelo e Fabio Valle firmano un libro che racconta uno spaccato di vita del paese italiano. 

‘’ Con due gocce d’eroina

s’addormentava il cuore.’’

Fabrizio De André

‘’Il figlio peggiore’’ è un romanzo avvincente che cattura il lettore sin dalle prime pagine, trasportandolo nella Roma degli anni Settanta. Gli autori, con uno stile di scrittura asciutto, diretto e tagliente, ricostruiscono con maestria la trama intricata dietro l’improvvisa e devastante ondata di eroina che ha colpito la città nell’inverno tra il 1974 e il 1975.

Lo stile di scrittura degli autori è uno dei punti di forza del libro. L’uso di un linguaggio essenziale e preciso rende la lettura scorrevole e coinvolgente. Non ci sono fronzoli né descrizioni superflue; ogni parola è scelta con cura per mantenere alta la tensione e l’attenzione del lettore.

Questa asciuttezza stilistica contribuisce a creare un’atmosfera di urgenza e pericolo che pervade l’intero romanzo. I personaggi sono tridimensionali e ben delineati, ciascuno con la propria storia, sentimenti e determinazione.

Carlo, il protagonista, (giornalista per Giornale Sera) è un personaggio complesso, mosso dalla determinazione di svelare la verità dietro la diffusione dell’eroina, Carlo è un uomo dedito al suo lavoro che non si identifica in niente e nessuno, mosso costantemente dalla sua determinazione.

Al suo fianco, Selce, un amico d’infanzia immerso nella malavita, personaggio che aggiunge un tocco di realismo crudo e disperato alla narrazione. Il ‘medico coraggioso’ e il ‘commissario di polizia assetato di giustizia’ sono ritratti con profondità, rappresentando figure morali in un mondo corrotto.

Silvia, la fotografa di Stampa Alternativa, porta una prospettiva artistica e critica, contribuendo a delineare un quadro più completo della situazione. Il personaggio di Silvia è un personaggio caratterizzato in maniera impeccabile. Gestualità, fisicità e introspezione psicologica, tutto quadra! 

Ispirandosi a fatti realmente accaduti, come documentato nei fondamentali rapporti del ROS e nelle testimonianze di un ex agente del SID gli autori intrecciano abilmente eventi storici e finzione, creando una narrazione avvincente che tiene il lettore con il fiato sospeso.

Ogni scoperta di Carlo, ogni passo avanti nella sua indagine, svela nuovi strati di corruzione e cospirazione, in un crescendo di tensione che culmina in un finale che rende giustizia all’intera opera.

L’operazione si basa su due punti cardini: il primo punto gioca con la manipolazione delle informazioni mentre, usando le parole scelte dagli autori, il secondo punto: ‘’più sottile […]gli è familiare […] può indebolirli fino a metterli fuori gioco’’ è la droga. 

 ‘’Il figlio peggiore” è un romanzo potente e suggestivo che non solo intrattiene ma anche fa riflettere sulle oscure trame del potere e della manipolazione sociale.

La scrittura diretta e incisiva, la complessità dei personaggi e la complessità della trama rendono questo libro una lettura imperdibile per chiunque sia interessato alla storia contemporanea italiana e agli intrighi che l’hanno segnata.

Con questo romanzo, gli autori offrono un contributo significativo alla comprensione di uno dei periodi più turbolenti e controversi della storia italiana recente.

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Peter D’Angelo, Fabio Valle


Peter D’Angelo è un giornalista d’inchiesta, ha lavorato per Report, Presa diretta, Petrolio, oltre che per varie testate, tra cui il Corriere della Sera, la Repubblica, L’Espresso, Il Venerdì e Il Fatto Quotidiano. Ha pubblicato per Rizzoli Rubare l’impossibile.

Fabio Valle è scrittore e documentarista. Ha scritto inchieste per Chiarelettere e diretto documentari per la Rai.

A cura di Gabriele Uccheddu

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