Recensione di Ilaria Murgia
Autore: Dot Hutchison
Traduttore: Marialuisa Amodio
Editore: Newton Compton
Pagine: 330 p.
Genere: Thriller
Anno di pubblicazione: 2018
SINOSSI: sono passati quattro mesi dall’esplosione al Giardino, il posto dove giovani donne chiamate “le farfalle” erano tenute prigioniere. Gli agenti dell’FBI devono ancora fare i conti con le conseguenze del trauma, aiutando le sopravvissute a ricostruirsi una vita. Con l’inverno che sta per volgere al termine, per le farfalle si prospettano giorni più lunghi e più caldi per riprendersi. Per gli agenti, invece, l’imminente arrivo della primavera viene annunciato da una scoperta raccapricciante, uno schema che si ripete: giovani donne trovate morte in chiesa, con uno squarcio all’altezza della gola e il corpo interamente circondato da fiori. Quando Priya Sravasti, sorella di una delle vittime, finisce nel mirino del maniaco, la ricerca degli agenti diventa una corsa contro il tempo…
RECENSIONE:
Dot Hutchison, nel suo primo libro, ci aveva lasciato con un giardino completamente distrutto e con “le farfalle” sopravvissute alle prese con la ritrovata libertà.
In questo nuovo volume ritroviamo, a quattro mesi di distanza, gli agenti dell’FBI Eddison, Vic e Mercedes alle prese con un nuovo inquietante caso. L’autrice inserisce però anche dei riferimenti al libro precedente: scopriamo così che fine hanno fatto il Giardiniere e suo figlio Desmond, ritroviamo Inara e Bliss che stringeranno amicizia con la protagonista del nuovo caso e ci vengono date delle notizie riguardo alle ragazze scampate all’incendio e su come vivono il loro ruolo di vittime.
“Come hai fatto a ricostruire te stessa quando i pezzi che hai perso per sempre sono l’unica ragione per cui gli altri ti guardano?”
Intrecciata alla storia delle farfalle ci viene raccontato il nuovo caso, quello di un serial killer con una particolare fissazione per le giovani ragazze e i fiori. L’uomo, che agisce sempre nel periodo primaverile, ha ucciso fino a ora sedici ragazze, otto di loro tra l’altro sono state stuprate e picchiate.
Lo schema è sempre lo stesso: le ragazze vengono ritrovate all’interno di chiese, con la gola tagliata, nude e circondate da fiori. Narcisi, calle, fresie, gipsofile, caprifogli, garofani, aquilegie… Una varietà per ogni vittima.
La protagonista principale è Priya Sravasti, sorella di una delle vittime del serial killer, che vive con la madre a Huntington e che grazie alle indagini sul caso ha stretto amicizia con gli agenti dell’FBI, e in particolare con Eddison.
Quando Priya inizia a ricevere dei fiori da parte di uno sconosciuto, il sospetto che sia entrata nel mirino del killer si fa sempre più consistente e le indagini si fanno ancora più intense.
Il giardino delle rose è il degno seguito del primo libro di Dot Hutchison, la quale da una parte completa la storia precedente dandoci qualche elemento in più e dall’altra ci racconta una nuova inquietante storia. Il libro è sicuramente meno cupo del precedente ma la tensione è altissima.
L’autrice ci fa scoprire il caso a poco a poco, alternando la narrazione della vicenda con una voce fuori campo che ci parla delle vittime e della loro morte.
Un thriller assolutamente ben riuscito, che si legge tutto d’un fiato e che non posso che consigliarvi.
Dot Hutchison
Con la Newton Compton ha già pubblicato Il giardino delle farfalle, un successo straordinario, per settimane in vetta alla classifica dei thriller più venduti di Amazon, pubblicato in oltre 23 lingue e i cui diritti cinematografici sono stati ceduti alla casa di produzione Anonymous Content di Michael Sugar, già vincitore dell’Oscar per il miglior film con Il caso Spotlight. Il giardino delle rose, secondo capitolo della The Collector Trilogy, segue le vicende della caccia a un nuovo spietato killer.
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