Il gioco dell’addio
di Ferruccio Parazzoli
Rizzoli 2023
Nome Cognome (Traduttore)
Narrativa, pag.160
Sinossi. Sono passati dieci anni dall’ultima volta che il teologo Tommaso Vegas ha incontrato Myriam, quando lei era la sua assistente e una ragazza inquieta e instabile con cui ha trascorso giorni e notti gomito a gomito, impegnati negli stessi studi. Si erano scambiati un lieve bacio sotto i carrubi, a Gerusalemme. Poi più niente. Eppure, Tommaso ha continuato a sognarla e a immaginarla. Molte cose sono cambiate da allora: Vegas è un uomo disilluso, ha smesso di interessarsi alle cose divine, così come anche Myriam, che lavora in un ospedale pediatrico. Altrettante ancora però li uniscono, primo tra tutti Marco, compagno di Myriam e amico di Tommaso, che lo invita a Vienna per un convegno sul Nuovo Testamento. Nel fittizio caldo tropicale del Pyramide Hotel, i tre riprendono da dove si erano lasciati. Partono quindi insieme per Alessandria, poi il Cairo e ancora Gerusalemme, in esplorazione di quei luoghi che sono stati testimoni dell’esistenza di Gesù. In un viaggio sospeso tra passato e presente, tra la materia e il divino, Vegas scoprirà nella donna che l’ha ossessionato per anni una persona vitale e irresistibile, ma anche pragmatica e intransigente, capace di abbandonare l’astrazione degli studi teologici per portare aiuto concreto ai suoi pazienti.
Recensione di Roberta Canu
Un percorso interiore, oserei dire, un viaggio destinato a porre nel lettore quesiti e domande esistenziali di carattere filosofico e religioso specialmente su Dio e il Figlio dell’Uomo.
Un libro “rivoluzionario” ma quieto, che nella sua calma riesce perfettamente a incuriosire e coinvolgere il lettore, agendo come un balsamo per l’animo che muta in preghiera verso tutto ciò che appartiene al cielo ma anche alla terra, perché in questa storia dalle radici auliche e poetiche, si sente e avverte sì il candore cristiano taumaturgico ma anche, per contrapposizione, la crudezza della realtà con annesse problematiche.
I protagonisti come ad esempio: Tommaso Vegas, Marco e Myriam, sono ben caratterizzati e giocano un ruolo ben definito all’interno della storia, non sono mai posti lì a caso, riescono a catturare l’attenzione anche solo con un minimo gesto perché tutto in loro è particolare, sentito e simbolico. Vi è inoltre un altro personaggio che io definirei “presente con assenza”, che avrà un ascendente emotivo rilevante su uno dei protagonisti.
Per quanto riguarda la storia è originale, intensa soprattutto perché in poche pagine emerge la profondità spirituale e per contrasto anche la materia e la ragione, così come la freddezza e l’algido tormento interiore che a volte aleggia attorno agli animi dei protagonisti.
Myriam a mio avviso è il centro di tutto, è così inarrivabile e destabilizzata ma anche sicura di sé a tal punto da essere a volte poco simpatica e altre addirittura folle. Il suo mondo non contiene forse più la luce di chi è chiamato anche Jehoshua, in altre parole Gesù, e così affonda in un universo che appare genuino ma che a volte sembra spezzarla dall’interno come una malattia del corpo e dell’animo.
Si tratta di un libro molto intelligente, ricco di sfumature, colori, dettagli preziosi e sapori, che abbracciano la teologia e la cristologia senza bigottismo ma con rispetto e tanto mistero.
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Ferruccio Parazzoli
Ferruccio Parazzoli: è autore di numerosi saggi e romanzi, tra i quali Trilogia di piazzale Loreto e Altare della patria (2011). I suoi ultimi libri pubblicati per Rizzoli sono Né potere né gloria (2014), Infinita commedia (2015), Happy hour (2020) e Una vacanza romana (2021).
A cura di Roberta Canu
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