Recensione di Roberto Forconi
Autore: Gigi Paoli
Editore: Giunti
Genere: thriller
Pagine: 416
Anno di pubblicazione: 2021
Sinossi. Sembra un lunedì mattina come tanti per Carlo Alberto Marchi. Come ogni giorno, il reporter è diretto a Gotham City, il futuristico Palazzo di Giustizia di Firenze, a caccia di notizie. Un lunedì come tanti, sino alla telefonata del capocronista: Marchi deve correre al vicino polo universitario, è successo qualcosa di grosso. Ma, dopo essere arrivato sul posto ed essere riuscito a farsi strada tra il muro di poliziotti e ambulanze, quello che vede lo coglie del tutto impreparato: sangue dappertutto, una decina di studenti a terra, alcuni corpi coperti pietosamente da lenzuola bianche. Tra loro, anche l’autore della carneficina, che dopo aver sparato all’impazzata si è ucciso urlando “Allah akbar“. Firenze si risveglia nel terrore, soprattutto quando un video annuncia che il Giorno del Sacrificio è vicino…
RECENSIONE
Il Giorno del Sacrifico più che un titolo è la perfetta sintesi di un romanzo che scorre veloce come un timer, un feroce countdown che non lascia spazio al lettore.
Ci troviamo nella Firenze di oggi, quasi vecchia a dir la verità, l’assenza nella narrazione del Covid e delle mascherine ci fa quasi respirare di nuovo e pensare che alla fine i cattivi sono fatti di carne e sangue e parlano la nostra lingua.
Lo sa bene Carlo Alberto Marchi navigato giornalista giudiziario che tra una suoneria dello smartphone di Guerre Stellari e l’ennesimo “corri” gridato nervosamente dal Direttore del giornale, rientra in maniera irruente e carismatica nella vita dei lettori orfani dell’ultimo libro del suo alter ego Gigi Paoli.
Stavolta lo scrittore ha deciso di cambiare, svuotare le meningi per creare una storia nuova, molto differente dai classici thriller “cappa e coltello”, per posizionarsi nella feroce attualità mondiale: il terrorismo.
Un nervoso incedere di episodi che non lasciano riflettere il lettore, perfino quello più avido e acuto, e mentre si formano i primi sospetti e indizi ci si ritrova punto a capo a ragionar a forza di illogica retorica assieme al capo della Mobile di Firenze Settesoldi e al Colonello dei Carabinieri Domenico “Sunday” Piazza su quale sarà il prossimo obiettivo dei cattivi.
Firenze, la città dal doppio volto, l’oscurità fatta di Storia e Maledizioni, di libri gettati al rogo e splendida culla di artisti come Bernini e Michelangelo che hanno fatto innamorare il mondo di questa Toscana; lo scenario perfetto dove ambientare questo libro che respira di aria internazionale e fa dimenticare che ci troviamo davanti al nostro connazionale amante del Football Americano Paoli, anziché del più noto Dan Brown.
Già, non me ne voglia lo stesso Paoli se paragono per certi versi il suo romanzo a quelli di Brown, ma ci sono diverse similarità tra i due. In primis troviamo quell’azione cinematografica che caratterizza gli scritti dell’americano, dove nel Il Giorno del Sacrificio viene riproposta non in chiave “italianottesca” ma con una verve fresca, ammiccante, mai banale e così attuale. In secondo luogo troviamo i personaggi, facili da amare e odiare tanto che il lettore simpatizza subito per il nostro Marchi o per il suo amico di fiducia “l’artista”, così come ci fa salire l’odio per l’antagonista di turno mosso dalla mano di Dio.
Non ci sono né buoni totali né cattivi totali, ma individui che vivono seguendo una strada che credono giusta; da una parte c’è Marchi che da padre single e appena scaricato dalla sua fidanzata cerca di mantenere un rapporto coerente con sua figlia adolescente, e poi troviamo Mario, arabo e interprete per le forze dell’ordine con il quale ha un rapporto di odio e amore con il figlio, pur non vedendosi.
Gigi Paoli coglie nel segno quando deve mostrare gli artigli e inscenare la più grande apocalisse della storia e nel momento più intimo di un “memento mori” sussurrato, quasi romantico. Il Giorno del Sacrificio irrompe come un fulmine a ciel sereno nella narrativa thriller contemporanea come uno dei titoli più belli scritti negli ultimi anni.
Veloce come una pallottola il libro ci fa salire l’ansia di voler sapere ciò che ci viene raccontato tra le righe e ad ogni pagina girata cresce di prosa e incastro.
Forse, un finale leggermente amaro e non propriamente americano ci fa ritornare sui binari di una storia all’italiana, ma ciò non vedetelo come un punto negativo, ma dell’ennesima trovata per rendere un romanzo come questo tutto fuorché banale.
Gigi Paoli
(Firenze, 1971), giornalista del quotidiano La Nazione, è stato per 15 anni il responsabile della cronaca giudiziaria della redazione di Firenze e dal 2016 caposervizio della redazione di Empoli. Vive a Firenze. Le prime tre indagini del reporter Marchi, tutte uscite per Giunti – Il rumore della pioggia (2016), Il respiro delle anime (2017), La fragilità degli angeli (2018) – sono adesso disponibili in un unico volume, I misteri di Firenze (2020). Nel 2020 l’autore ha ricevuto il prestigioso Premio Giorgio La Pira per la cultura.
Acquista su Amazon.it: