La vendetta di Arianne
Autore: Antonella Di Martino
Editore: IoScrittore
Genere: Mistery
Pagine: 200
Anno di pubblicazione: 2022
Sinossi. Ogni volta che Arianne pensava a quella ragazzina indifesa, provava una tenerezza dolorosa. Subito dopo, ricordava quello che le avevano fatto. Ogni volta, la rabbia si accendeva insieme al desiderio impossibile di vendicarla. E avrebbe tanto voluto avere in mano delle certezze. Ogni volta, immaginava che non sarebbe stato difficile andare ad Aosta a ottenere informazioni, per trasformare i sospetti in certezze. Sapeva come fare. E sapeva già che cosa avrebbe fatto dopo. Ogni volta che le veniva in mente Aosta, ripensava ai Draquignaz, a quel relitto patriarcale pieno di monete, agli scheletri e agli intrallazzi su cui sguazzavano con stile, come pesci infestanti di palude. Negli ultimi anni immaginava Augusto insieme alla moglie giovanissima e all’inqualificabile suocera, sempre ligi nel sostenere i valori di famiglia: conto in banca, cognome ed etnia. Ogni volta che si soffermava a riflettere sull’intera regione, la Valle d’Aosta, si amareggiava soppesando la corruzione, le mafie e l’immenso marciume custodito sotto lo stereotipo dell’Isola Felice, tanto in voga ai tempi delle stalle d’oro e dei contributi a pioggia. Ogni volta, ricordava con disgusto la consuetudine, tanto amata dalla gioventù nativa, a organizzare scherzi, scherzi che non accompagnavano soltanto le festività nazionali, scherzi che non erano soltanto innocui o pesanti, scherzi che potevano degenerare. A quel punto tornava al Grande Scherzo. Al crimine che aveva segnato per sempre la ragazzina indifesa di allora, la piccola Arianne. Arianne non era stata l’unica vittima. Ma ora aveva un lavoro che amava, un marito, tante cose belle per cui vivere in pace. Ogni volta, Arianne si diceva che se un giorno non avesse avuto più nulla da perdere, sarebbe tornata ad Aosta a compiere la sua giustizia. Quel giorno è appena arrivato.
Recensione di Chiara Forlani
“Si racconta che noi valdostani siamo molto vendicativi, che sappiamo aspettare a lungo, persino dei decenni, fino a quando non arriva il momento favorevole al raddrizzamento dei torti. Non è una diceria del tutto infondata.”
Sono tanti i piani di lettura di questo romanzo, che parte in quarta fin dalle prime righe, con uno stile diretto e immersivo al quale il lettore non può sottrarsi.
“Forse, per conoscere fino in fondo la natura devastante dell’odio, bisogna averne provato uno devastante come il mio, che affonda le radici fino all’infanzia.”
In primis c’è la storia gialla vera e propria, che riguarda la vendetta di Arianne, una donna insoddisfatta che ha saputo da poco che una grave malattia non le darà scampo, anzi le lascerà giusto il tempo di portare a compimento la vendetta che progettava da molti anni. La consapevolezza di avere davanti a sé una quantità limitata di giorni da vivere le dona una determinazione feroce e contemporaneamente la fa sentire libera, non più legata alle convenzioni sociali né sottoposta al giudizio dei suoi simili. Può sentirsi una giustiziera, farsi rivelare i nomi di una certa lista da quella che diventerà la prima vittima, e iniziare lo sterminio sistematico di chi ha distrutto la sua giovinezza.
“La mia fine è iniziata, insieme alla vendetta. Mi sento disincarnata, come se avessi già varcato la soglia dell’aldilà.”
Ciascuno dei personaggi del romanzo narra la sua versione della storia, parlandone in prima persona, con voce ben riconoscibile. Così facendo, trasmette al lettore la propria realtà, un particolare modo di vedere e di interpretare gli eventi. Ciò che mi ha colpito più di tutto è la capacità dell’autrice di presentare in modo ironico, ma con naturalezza, il carattere di soggetti piuttosto discutibili, come Chantal, uno dei personaggi più importanti del libro. È ricca, capricciosa e viziata. Insopportabile ma deliziosa, nella sua umanità indisponente priva di veli. Anche la crudeltà del marito Augusto, con il suo intercalare francese, è resa più incisiva dal suo essere in qualche modo una macchietta, caratteristica che ce lo fa sentire vicino e terribilmente umano. Nonostante tutto.
Sullo sfondo la città di Aosta, forse cambiata, come scrive l’autrice, a causa dei tanti stranieri che l’hanno invasa, mal visti dagli abitanti locali, ma sempre ben presente, soprattutto nel carattere particolare dei suoi cittadini, in una certa chiusura che è insieme privilegio, antica nobiltà, fierezza ma anche amarezza per la ricchezza perduta, per i tanti negozi chiusi, per i grandi alberghi abbandonati. A qualcuno bisogna addossare la colpa di questa decadenza, e gli stranieri, che per i valdostani sono tutti quelli che non sono nati nella regione, possono essere un buon capro espiatorio.
Il libro è incalzante, il lettore si immedesima con facilità nella psiche più o meno malata di ogni personaggio, i passaggi di punto di vista dei singoli capitoli sono gestiti con mano sicura, non disorientano ma arricchiscono la narrazione. La maestria dell’autrice, che frequenta da molti anni il mondo della scrittura, è evidente e dovrebbe essere di esempio a molti scrittori esordienti.
La follia avanza, in questa storia di vendetta, viaggia incalzante verso l’epilogo. Quale sarà?
“Lui consigliava spesso il perdono. Un buon consiglio, senza dubbio. Peccato che per me sia impraticabile. Non ci si può costringere a perdonare, così come non si può amare o credere a comando.”
Un giallo per chi ama viaggiare nella psiche, spesso perversa, di personaggi bizzarri, che però potrebbero essere i nostri vicini di casa: l’autrice è davvero abile a scavare nell’abisso che pervade le loro menti.
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Antonella Di Martino
è nata ad Aosta nel 1963 e vive a Luni, vicino al mare, in una terra di mezzo tra Toscana e Liguria, con un marito e numerosi amici animali. Ha conseguito una laurea magistrale in Filosofia a Pisa e una in Scienze della Formazione a Firenze. All’università le hanno consigliato di dedicarsi alla scrittura e lei non si è tirata indietro: ha scritto per anni, soprattutto su ordinazione, per il Web e l’editoria tradizionale, per adulti e bambini. Ha spaziato tra genere comico e noir, frequentando narrativa, didattica, saggistica. Il grande scherzo è il suo ultimo romanzo, edito da IoScrittore.
A cura di Chiara Forlani