Il grido dell’aquila




Sinossi. La rivista d’inchiesta Millennium ha dovuto chiudere i battenti e presto diventerà un podcast, ma Mikael Blomkvist, che l’ha diretta per trentun anni, non ha perso la sete di verità, soprattutto se scomoda. Il giornalismo è nel suo dna, e il suo fiuto per la notizia si risveglia dovunque, perfino nel Norrbotten, regione svedese sperduta e ricoperta di boschi dove la figlia Pernilla sta per sposarsi. All’insaputa di Mikael, anche Lisbeth Salander ha raggiunto il Nord, convocata dai servizi sociali per prendersi cura di Svala, la nipote tredicenne di cui ignorava l’esistenza: un’adolescente geniale come lei, che riporta prepotentemente a galla il suo passato. Dalla Stoccolma degli scandali finanziari ai territori innevati della Lapponia, ultima mecca della new economy basata su energia verde e terre rare, le strade di Lisbeth e Mikael tornano a incrociarsi in un moderno Far West, in cui le multinazionali non si fermano davanti a nulla pur di accedere alle risorse naturali e, attirate dal promettente greenwashing su larga scala, le bande criminali operano nell’ombra.

 Millennium Vol.7

Karin Smirnoff

Marsilio 2023

 Laura Cangemi ( Traduttore )

thriller, pag.448


Il grido dell’aquila

A cura di Marina Toniolo


 Recensione di Marina Toniolo

Sono passati molti anni da quando ho letto la prima trilogia di Millennium. I libri mi hanno aperto il mondo del thriller nordico: pieni di sogni infranti, di crudeltà gratuite e di personaggi tormentati e singolari.

Un universo a sé stante in cui ogni mezzo è lecito per arrivare a giustizia e verità. Il personaggio di Lisbeth Salander è ormai entrato nell’immaginario collettivo grazie anche ai film di Niels Ander Opler, per me insuperabili. Vicende personali si intrecciano sinuosamente a temi sociali di profonda attualità e interesse creando un connubio magico di lettura e esperienza immaginifica.
Ho volutamente cercato ‘Il grido dell’aquila’, settimo capitolo della saga, poiché conosco la scrittura di Karin Smirnoff dopo aver letto ‘Mio fratello’. Ne sono rimasta entusiasta. La scrittura fluida, incisiva della Smirnoff rafforza l’idea che Millennium ha molte storie da raccontare, molti misteri da risolvere. Trovare Lisbeth Salander e Mikael Blomkvist più maturi è un proseguo naturale della narrazione che fa amare ancora di più i personaggi. 

La storia ha come fulcro Gasskas, una piccola cittadina nel Norrbotten, una regione svedese impervia e ricoperta di boschi. Qui la figlia di Mikael si sta per sposare con il city manager, un uomo i cui interessi personali superano quelli comunitari. Anche Lisbeth vi giunge come unica parente prossima per la giovane Svala, figlia del fratellastro Niedermann.

È proprio nel rapporto che si instaura tra le due donne che il romanzo prende vita. La prossima costruzione del più grande parco eolico europeo fa emergere una serie di figure losche con intenti non propriamente virtuosi. Ovviamente, sia Mikael che Lisbeth vengono coinvolti e la rabbia che anima quest’ultima verso le prepotenze maschili nei confronti delle donne è il motore per la vendetta che mette in atto.

I dialoghi tra zia e nipote sono perfetti: evidenziano la fiducia reciproca che deve essere conquistata. Sono simili, entrambe hanno vissuto esperienze traumatiche e hanno determinati doni con i quali riescono a trarre vantaggio dalle situazioni che si presentano.

Le scene di azione sono incastonate nelle descrizioni e rafforzano lo stile.
Ogni personaggio è tratteggiato con cura e dovizia di particolari.

“Succedono cose strane a Gasskas. C’è gente che sparisce nel nulla. Uomini che escono a prendere il giornale e non tornano più a casa. Ragazzini che vanno a scuola e…”.

Ai margini delle persone scomparse c’è lo spazzino, un uomo che vive nei boschi e che nutre empatia per le aquile di mare mentre difetta in quella per gli umani. Il grido dei rapaci può essere paragonato all’urlo degli sconfitti oppure a quello di una madre a cui hanno rapito il figlio.

Non posso che concludere avvisando che aspetto l’ottavo Millennium, con la certezza che sarà all’altezza di questo appena terminato.

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Karin Smirnoff


1964 Umeå, è un’autrice svedese. Dopo aver lavorato come fotografa e giornalista, ha esordito nella narrativa con ‘Mio fratello’, pubblicato in Italia da Ponte alle Grazie (2022). A seguito del grande successo dei suoi romanzi, Karin Smirnoff è stata scelta per scrivere ‘Il grido dell’aquila’ (Marsilio, 2023), settimo capitolo della serie Millennium di Stieg Larsson.