Le indagini del commissario
Armand Gamache
Autore: Louise Penny
Traduttore: Letizia Sacchini
Editore: Einaudi Einaudi Stile Libero
Collana : Einaudi Stile Libero big
Genere: thriller
Pagine: 515
Anno edizione: 2024
Sinossi. Un cappotto smarrito, un biglietto con una scritta sinistra, un elenco da decifrare e, infine, un omicidio. Ma dietro a uno dei casi più complicati per Armand Gamache e la sua squadra, si nasconde qualcosa di ben più inquietante e minaccioso di un delitto. Una serie di telefonate squarcia la quiete di una calda mattina di metà d’agosto: qualcuno è riuscito a rintracciare Armand Gamache, capo della Omicidi della Sûreté, mentre siede con la moglie nel giardino sul retro della loro casa. Armand, che si rifiuta di rispondere, sa perfettamente chi lo sta cercando. Ma quella chiamata è solo il primo, inquietante, segnale di una sequenza di eventi che stravolge l’estate della piccola comunità di Three Pines e che culmina in un’agghiacciante scoperta. Determinato a scovare il responsabile di quegli episodi, Gamache dovrà intraprendere una caccia all’uomo che lo porterà oltre i confini del Québec, sulle tracce di un’entità imprevedibile. Se non dovesse riuscire a catturarla, le conseguenze per tutta la regione sarebbero disastrose.
Recensione di Silvana Meloni
«In fin dei conti la vita era fatta di scelte minime. Come un quadro puntinista: a definirla nel complesso non era un singolo puntino né una singola scelta. Ma se li guardavi tutti insieme, puntini e scelte, saltava fuori un dipinto. Una vita.» (Il lupo grigio, Louise Penny, Einaudi – pag. 10)
Fin dalle prime pagine di questo corposo romanzo, entriamo nello spirito del racconto. Nell’utilizzare la metafora di un quadro puntinista, l’autrice preannuncia che sarà necessario collegare “i puntini” per arrivare alla soluzione.
Tracce quasi invisibili e disparate, a volte solo sensazioni, elementi che tra loro parrebbero non avere nulla in comune. Però c’è un omicidio, forse più d’uno, e l’intuizione di una incombente gravissima minaccia sull’intera nazione.
Ho letto e apprezzato diversi romanzi di Louise Penny della stessa serie, tutti ambientati in un piccolo villaggio in Canada, Three Pines, poco distante da Montreal; tutti che hanno come protagonista il commissario Armand Gamache, i suoi fedelissimi collaboratori, Jean-Guy Beauvoir e Isabelle Lacoste, la sua famiglia, prima fra tutti l’amata moglie Reine-Marie, il gruppo di amici fidati del villaggio.
Legati dalle loro quotidiane abitudini, si conoscono tutti e vivono insieme in una sorta di ambiente comunitario, che ruota attorno al Bistrot di Gabri e Olivier e alla Libreria di Myrna, come solo nei piccolissimi centri è possibile. Montreal non è lontana, quanto a chilometri, ma è lontanissima nello spirito.
Infatti, l’amena località di Three Pines deve il suo fascino all’isolamento che, da un lato, invita al riposo e ai ritmi lenti di una vita meno frenetica di quella cittadina e, dall’altro, è il teatro del mistero e dell’inquietudine che proprio l’isolamento porta con sé.
Armand Gamache è un investigatore sessantenne, capace e arguto ma anche dotato di grandissima umanità. Ricopre un ruolo importante nella Sûréte du Québec, una responsabilità che spesso lo porta a dover fare delle scelte difficili.
Solo nel rapporto di grande amore e complicità con la moglie, Reine Marie, una donna di profondità singolare, trova serenità e forza per affrontare il suo lavoro con lucidità e superare l’angoscia naturalmente collegata alle brutture che questo comporta.
L’avventura che coinvolgerà i nostri in questo romanzo è complicata, come ho accennato qualche riga sopra, e particolarmente impegnativa, giacché, basandosi su labili e disparati indizi e sulle proprie intuizioni, Gamache si troverà a dover sventare un ipotetico complotto, forse, internazionale.
Ma vi è di più. Fil rouge del racconto è la parabola da cui scaturisce il titolo: dentro ciascuno di noi convivono, in maniera tutt’altro che pacifica, due lupi, uno grigio, caritatevole e altruista, e uno nero, malvagio ed egoista.
Quale dei due lupi prevarrà?
L’antica saggezza ci suggerisce che sarà più forte quello del quale ci siamo curati di più, quello a cui abbiamo dato da mangiare. Sta dunque a noi scegliere: c’è chi accudirà il suo lupo grigio, e chi quello nero.
Ma la scelta non sarà mai facile e mai definitiva: la lotta interiore dura tutta la vita.
Nel complesso il romanzo è molto bello, ancora una volta l’autrice ci propone diversi piani di lettura, esplorando tematiche esistenziali legate al ruolo dell’amore e dell’amicizia, della necessità, per ottenere giustizia sostanziale, di oltrepassare i limiti formali della gerarchia e della norma.
Tuttavia, questa volta ho trovato difficoltà nel procedere della lettura. Fino a oltre la metà del romanzo gli elementi d’indagine, le prove e gli indizi, sono confusionari, sono andata avanti percependo una storia priva di direzione.
Un’indagine guidata soltanto dalle intuizioni del Commissario, che i suoi collaboratori seguono con cieca fiducia, pur senza comprenderne totalmente il senso, in una ipotesi di complotto che appare totalmente campata per aria. Ovviamente di questo risente anche la suspense, che a mio avviso manca, fagocitata dalla confusione, per tutta questa parte della storia.
Superata la metà del testo, ho cominciato a intravedere un quadro, per quanto impreciso, dell’impostazione del racconto. Per dirla con l’autrice, il lettore può cominciare a collegare i “puntini” per avere almeno uno sfuocato disegno del tutto.
Ed ecco che il racconto accelera, gli eventi si susseguono, la suspense cresce fino alla soluzione finale, in un climax al cardiopalma, così come Louise Penny ci ha abituato nelle precedenti opere.
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Louise Penny
vincitrice di numerosi premi internazionali, è autrice di best seller che hanno raggiunto il primo posto nelle classifiche del «New York Times», «Usa Today» e «Globe and Mail». I suoi romanzi con protagonista l’ispettore capo Armand Gamache sono tradotti in 31 lingue e in Italia sono usciti per Einaudi, che della serie ha già pubblicato: Case di vetro (2019), Il regno delle ombre (2020), Un uomo migliore (2020), I diavoli sono qui (2021), Natura morta (2022 e 2024), Una specie di follia (2022), La grazia dell’inverno (2023 e 2024), Tracce dal passato (2023), Il più crudele dei mesi (2024) e Il lupo grigio (2024). Nel 2017 le è stato assegnato l’Ordre National du Québec per i suoi contributi alla cultura canadese). Vive in un piccolo paese a sud di Montréal.
A cura di Silvana Meloni