Recensione di Fiorella Carta
Editore: Rizzoli
Traduttore: Bérénice Capatti
Pagine: 280
Genere: Narrativa
Anno di Pubblicazione: 2017
Una vittima fredda, geniale, calcolatrice, capace di sfruttare ogni risorsa presente per ritrovare la libertà contro carnefici insicuri, mentalmente labili e disumani, privi di rimorsi.
Risorsa collettiva n.39: letteratura, l’unica in grado di raccontare un thriller in maniera differente, di sondare la mente umana senza remore o paure; chi riesce a sfruttare questa risorsa al meglio è degno di essere chiamato scrittore. Shannon Kirk fa parte di questa schiera.
Sedetevi e iniziate a leggere, non riuscirete a rimanere fermi, perché la mente della protagonista è in continuo movimento, progetta, medita vendetta.
A coordinare le ricerche di questa vittima sui generis sarà un altro enfant prodige, l’ ispettore Liu , che si fa scudo del suo passato per affrontare i casi a muso duro, dotato di una memoria e una vista anomale.
Ciò che inquieta nella protagonista sono la calma, la pazienza e la perseveranza nel vendicarsi, anche a lungo termine, di chi l’ha rapita, rinchiusa e resa solo un contenitore da buttar via quanto prima.
Ci intimorisce ciò che non possiamo controllare, ciò che va oltre la nostra comprensione e coloro che sono capaci di usare le attitudini del nostro cervello in maniera anomala ci sembrano alieni, ma in realtà sono esseri umani pronti a tutto pur di salvaguardare sé stessi . Non a tutti è concesso l’ interruttore delle emozioni, ma chi riesce a farne buon uso, può considerarsi un uomo libero.
Shannon Kirk
Vive in Massachusetts, è avvocato e insegna Diritto all’università. Il metodo 15/33 è il suo primo romanzo.