Il mistero della carrozza N.12
Autore: Paolo Navi
Editore: Newton Compton
Genere: thriller
Pagine: 224
Anno di pubblicazione: 2022
Sinossi. La tempesta straordinaria che si è abbattuta sulla Baviera ha bloccato l’aeroporto di Monaco, mettendo in crisi il rientro di Giovanni, che deve essere a Milano la sera stessa.** Sua moglie lo aspetta per una cena importante. Non può assolutamente mancare. Il treno è l’unica possibilità per arrivare in tempo. O almeno, così crede. Perché a un certo punto, mentre è impegnato a fantasticare su ognuno dei compagni di viaggio, un violento scossone li sbalza dai sedili. Una valanga ha travolto il treno. Ma il peggio deve ancora arrivare. I passeggeri della carrozza 12 si accorgono con sgomento di essere gli unici sopravvissuti al drammatico incidente, sperduti in mezzo ai boschi innevati lungo cui corrono i binari del treno. E in un attimo il viaggio si trasforma in incubo: a uno a uno i superstiti cominciano a morire, uccisi in modo brutale. Restare uniti è l’unica speranza di salvezza, ma dimenticare di guardarsi le spalle potrebbe significare diventare la prossima vittima… La carrozza di un treno. Otto passeggeri. Uno di loro è uno spietato assassino? «Stile asciutto e scorrevole, prende il lettore per mano e lo conduce dentro una storia intrigante, intricata e mai banale.» «A volte capita di aprire un libro per caso e trovare una lettura splendida e coinvolgente.» «La storia si legge con apprensione e con il fiato sospeso fino all’ultimo capitolo.» Paolo Navi Vive in Portogallo, dove scrive e lavora. Si è occupato per anni di finanza e start up e, nel 2019, ha autopubblicato il suo primo romanzo. Da allora un numero sempre crescente di lettori si è appassionato alle sue storie, che hanno ottenuto uno straordinario successo grazie al passaparola.
Recensione di Patrizia Argenziano
Narrato in prima persona dal protagonista Giovanni che si ritrova suo malgrado in una situazione surreale, i miei pensieri, in corso di lettura, non possono che correre a due capolavori che tanto ho amato: “Assassinio sull’Orient Express” e “Dieci piccoli indiani”. Sono solo pensieri di un momento perché poi ogni autore ha la sua storia da raccontare o un messaggio da trasmettere tra le righe.
Le prime pagine scorrono lente, forse troppo, le vivo come pagine di attesa. Un’attesa che Giovanni colma con sguardi, riflessioni, intenzioni, sensazioni nei confronti dei compagni di viaggio. Un’attesa densa di paesaggi e di neve. Un’attesa che si riempie pian piano di considerazioni personali, alcune infelici, e di rimandi a ciò che l’attende al suo rientro a casa. Però quello che più disturba il lettore non è la certezza dell’evento avverso che sta per abbattersi sul nostro protagonista e la carrozza n.12, ma ciò che porta nel cuore come un macigno, evidentemente senza rendersene conto. L’atmosfera nella carrozza si fa pesante, asfissiante.
Improvvisamente anche le sue elucubrazioni mentali deragliano e inizia un nuovo cammino nella neve insieme ai viaggiatori superstiti.
Un vagabondare per cercare di sopravvivere proprio dove, pian piano, ogni punto di riferimento viene a mancare, proprio dove la felicità è racchiusa in un sorriso, dove l’ascolto è una terapia, dove la paura di non esserci più da un momento all’altro è un forte campanello d’allarme.
Un vagabondare del corpo ma soprattutto dell’anima, che soffre, si mette in pericolo, si riduce in mille pezzi di fronte a una realtà difficile da affrontare.
E chi sarà il vero colpevole di tutto questo disastro?
Qualcuno si salverà?
Il finale è la soluzione a tutti questi interrogativi. Un finale che ho apprezzato, sperato e che ha dato che quel tocco in più al romanzo.
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Paolo Navi
Vive in Portogallo, dove scrive e lavora. Si è occupato per anni di finanza e start up e, nel 2019, ha autopubblicato il suo primo romanzo. Da allora un numero sempre crescente di lettori si è appassionato alle sue storie, che hanno ottenuto uno straordinario successo grazie al passaparola.
A cura di Patrizia Argenziano