Il mistero di Chiaravalle




Sinossi. Milano, 1980. Mentre la città è squassata dall’omicidio del giornalista Walter Tobagi, una donna proveniente dall’alta borghesia milanese viene trovata morta lungo una massicciata ferroviaria, con la testa rasata. È solo il primo di una serie di misteriosi quanto inspiegabili omicidi perpetrati ai danni di donne apparentemente prive di legami tra loro, tutte uccise con lo stesso modus operandi. Un assassino è a piede libero in città, ed è pronto a uccidere di nuovo. Sarà il cinico commissario di polizia Andrea Romeo a prendere in mano la situazione, cercando di dipanare una matassa di eventi e legami ingarbugliati nei meandri di una Milano borghese, ma che cela al suo interno inconfessabili segreti. Qual è il filo rosso che lega le donne assassinate? L’indagine lo porta da via Montenapoleone fino ai margini della città, nell’occulto archivio del monastero di Chiaravalle. C’è qualcosa che si cela dentro quelle mura, qualcosa di torbido. Un giallo serrato e avvincente che tiene sulle spine il lettore fino all’ultima pagina, tra defezioni, menzogne e un oscuro, antico, mistero. 

 IL MISTERO DI CHIARAVALLE

di Pietro Brambati

Leone Editore 2023

Giallo, pag.216

 Recensione di Patrizia Argenziano

Andrea Romeo è tornato e ritrovarlo fa sempre molto piacere. Andrea è diviso tra il lavoro al commissariato, Giuliana, diventata il porto sicuro in cui rifugiarsi, e tavole più o meno imbandite. Ebbene sì, anche lo stomaco vuole la sua parte ma soprattutto quando è pieno si ragiona meglio, condizione ottimale per dedicarsi alle indagini in corso.

Più che un’indagine, questa volta, sembra una corsa contro il tempo. Più passa più le vittime aumentano ma se non aumentano non si arriva alla risoluzione del caso. Insomma, il gatto che si morde la coda!
Occorre sperare in una nuova vittima per avere l’illuminazione o trovare un errore da parte del carnefice?

Piccoli sassolini e povere tracce portano Romeo e la sua squadra a cercare indizi presso il monastero di Chiaravalle. Qui si apre un mondo e si riaprono vecchie ferite mai rimarginate perché la Storia con la “S” maiuscola ci infligge sempre colpi d’aria che tagliano come lame. E questa, tra le righe di una vicenda senza senso e strappalacrime ci porta indietro nel tempo e ci lascia ammutoliti. Perché, lo so, l’abbiamo già sentita mille volte in tutte le sue declinazioni ma ogni volta è come se fosse la prima. E fa male. Male al cuore, alla testa, a tutto il corpo. E il tutto diventa un male quasi fisico, una tortura, un prolungamento di ciò che è stato, come se non avesse mai fine.

Dai segreti mai dimenticati di un tempo alla natura dell’uomo di oggi, all’avidità e all’egoismo che imperversano nelle menti malate. In questa Milano degli anni ottanta, Romeo si confronta con mondi paralleli infiniti. E ogni personaggio “vive” in queste pagine come se fosse qui e ora.

Pietro Brambati confeziona un giallo che si legge con il cuore in mano via via che si dipana la matassa.

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Pietro Brambati


Pietro Brambati è nato a Milano nel 1944 e per vent’anni ha lavorato come copywriter nel settore immagine della grande distribuzione. Con Leone Editore ha pubblicato “Storia di Aronne” (2013), “Sfida Mortale” (2014), “Doppio gioco” (2016), “Senza esclusione di colpi” (2018), “Delitto a Porta Vittoria” (2020) e “Il mistero di Chiaravalle” (2023).