Recensione di
Francesca Marchesani
Autrice: Liz Moore
Editore: NN
Traduzione: Ada Arduini
Genere: Narrativa
Pagine: 432
Pubblicazione: Aprile 2021
Sinossi. Ada Sibelius ha dodici anni, non ha mai conosciuto sua madre e vive con il padre David, un genio dell’informatica che dirige un importante laboratorio nella Boston degli anni Ottanta, dove si lavora su ELIXIR, un programma per replicare il linguaggio umano. Per Ada David è tutto, la sua infanzia trascorre tra la casa e il laboratorio del padre, e la sua fantasia è affascinata dall’esattezza di formule e codici. Ma quando la mente di David inizia a vacillare, Ada viene affidata a una collega, Liston, che la cresce insieme ai suoi tre figli. Ada scopre così la vita normale da cui è stata protetta fino a quel momento, e cerca di adattarsi senza tradire quel padre eccentrico e sfuggente, sulla cui identità inizia a emergere più di un dubbio. Anni dopo, ormai adulta e professionista insoddisfatta nella Silicon Valley, Ada riprende la ricerca della verità su di sé e sulla propria famiglia, una verità nascosta in un codice enigmatico che David le ha affidato. Dopo “I cieli di Philadelphia”, Liz Moore torna con un libro profondo e ci parla dell’infinito potere dell’amore, capace di infondere una misteriosa tenerezza persino al rapporto tra uomo e tecnologia, e di travalicare i limiti e le inesattezze della vita.
Recensione
Sarà difficile parlare di questo libro senza dire più del necessario. Ci provo lo stesso. Di Liz Moore avevo già letto e recensito “I cieli di Philadelphia”, trovandomi davanti una storia dura e davvero indimenticabile.
Pensavo fosse difficile replicare un sentimento simile, ma la Moore ci è riuscita di nuovo. La storia di Ada e David, una coppia di padre e figlia davvero particolare, parte in sordina, incuriosisce sempre di più, ti prende nelle sue grinfie fino a darti la botta in testa finale.
È un concetto diverso dal solito, quello che hanno loro di famiglia, ma non per questo meno importante. David è un padre davvero particolare, è un genio dell’informatica, e cresce sua figlia a pane e codici da decrittare.
Non le fa frequentare una scuola vera e propria ma decide di insegnarle tutto lui, sicuramente l’istruzione è una cosa che non le mancherà. Ma la scuola, per un’adolescente, non è solo questo. È fare amicizie, scoprire la propria personalità e confrontarsi con un mondo, a volte cattivo e ignobile, ma necessario. Infatti Ada tende a essere schiva e taciturna, i suoi unici amici sono i colleghi di laboratorio di suo padre che la trattano come la bambina prodigio che è e le usano sempre un occhio di riguardo.
David però deve fare i conti col mondo reale, ormai ha una certa età e comincia a lasciare indizi per Ada per quando comincerà a farsi domande su chi sia davvero suo padre quando lui non sarà più in grado di raccontarglielo.
Perché David, a partire anche dal suo nome, non le ha mai raccontato la verità su di lui, inizialmente era troppo piccola per capire e poi è stato fin troppo tardi. Ma le ha dato gli strumenti necessari per capire cosa si nasconde dietro svariate righe di codici e un programma che nasconde un vero e proprio mondo inesplorato.
Un libro da divorare, con uno stile che cattura e una storia unica e originale.
Liz Moore
Liz Moore è una scrittrice e musicista americana, e insegna Scrittura creativa alla Temple University di Philadelphia. Il suo romanzo Il peso (Neri Pozza, 2012) è stato selezionato per l’International IMPAC Dublin Literary Award. Dopo aver vinto il Rome Prize nel 2014, l’autrice ha trascorso un anno all’American Academy di Roma, dove ha completato la stesura di The Unseen World. Sempre per NN editore è uscito nel 2020 I cieli di Philadelphia.
Acquista su Amazon.it: