Recensione di Sara Pisaneschi
Autore: Tom Drury
Casa Editrice: NN Editore
Traduzione: Gianni Pannofino
Genere: Thriller
Pagine: 181
Anno di pubblicazione: 2019
Sinossi. Pierre Hunter è un giovane uomo dall’ottimismo sconfinato e dal talento per i guai. Dopo il college e la morte dei genitori, torna a vivere nell’aspra regione del Midwest denominata Driftless Area, dove lavora come barista. Un giorno d’inverno, per dimenticare le conseguenze di un Capodanno trascorso a bere e a fare trucchi di magia con le monete, Pierre esce a pattinare sul lago. In un terribile istante, il ghiaccio si rompe sotto i suoi piedi e lui precipita in acqua, e solo l’intervento provvidenziale della misteriosa e solitaria Stella Rosmarin riesce a salvarlo. Pierre si innamora di lei, e il destino, insieme a quell’amore, gli porta anche un’ingombrante refurtiva che lo metterà in estremo pericolo. Mentre gli eventi precipitano, Pierre deve fare i conti con nemici pronti a tutto e con il segreto che si cela dietro l’identità di Stella. Dopo la Trilogia di Grouse County, Tom Druryspalanca di nuovo le porte del suo Midwest e ci guida in una favola noir surreale e profonda, popolata di eroi in balìa di un destino forse già scritto ma comunque imprevedibile, a cui possono soltanto abbandonarsi come foglie mosse dal vento.
Recensione
”Finisce così, di solito. La gente passa la vita a figurarsi le cose peggiori e migliori, ma il più delle volte sono le cose medie che si verificano.”
Questa frase forse riassume un po’ tutto il libro. Classificato come thriller, a mio parere thriller non è. È una sorta di favola noir, con qualche tocco di paranormale che dà al libro un’atmosfera molto particolare, quasi magica, in cui gli splendidi paesaggi non fanno solo da sfondo o da contorno, ma sono, essi stessi, quasi dei protagonisti.
È in un lago ghiacciato che avviene il primo incontro tra Pierre e Stella. È in fondo ad una brutta radura che Pierre si trova proprietario di molti soldi.
Ma chi è Pierre?
Drury ci racconta a grandi linee la vita del suo giovane protagonista, in modo veloce e quasi didascalico, fino ad arrivare al punto saliente, al fatto che poi cambierà tutta la sua vita. Pierre è dolce, è autentico, è un ragazzo comune che ancora non sa bene cosa fare della sua vita.
È un grande ottimista che vive giorno per giorno senza aspettarsi troppo dal domani. È una persona buona in grado di dare tutto sé stesso e quel poco che ha a chiunque ne abbia bisogno, anche se lo conosce appena.
“Doveva sempre avere qualcosa a cui pensare prima di addormentarsi. Così, se si svegliava durante la notte, la cosa a cui aveva pensato sarebbe stata lì ad attendere che lui riprendesse a pensarla e la sua mente non si sarebbe affannata in tutte le direzioni.”
Il problema di Pierre è solo questo strano modo di mettersi sempre e inconsapevolmente nei guai, grossi guai. Dopo aver finito il college e dopo la morte dei genitori torna nel Midwest, trova lavoro come barista e frequenta i suoi vecchi amici.
Tutto piuttosto “normale”, quasi banale, fino a quando non ritrova i vecchi pattini del padre e perché non farsi una bella pattinata sul lago gelato?
Non è un professionista, ma è accorto e giudizioso.
Il lago no, non lo è, si apre sotto i suoi piedi e Pierre si ritrova ad annaspare per tornare a galla mentre l’acqua punge come mille spilli la sua pelle. Meno male l’intervento tempestivo e casuale di Stella.
Casuale?
Nonostante la grande capacità dell’autore di descrivere con pochi, precisitratti le caratteristiche dei suoi personaggi, lascia in alcuni di loro un alone di mistero che sta al lettore individuare. È una caratteristica quasi sensuale, di certo ricercata. I dialoghi, molto presenti, ne rafforzano l’autenticità.
Oltre l’eterna lotta tra bene e male, un’altra domanda ci assale persistente: è il fato che guida le nostre vite o siamo noi, e noi soltanto, gli artefici del nostro destino?
Forse siamo solo foglie mosse dal vento. Pierre lo scoprirà presto.
Non ho letto la più famosa trilogia di Tom Drury già pubblicata da questa casa editrice che amo molto (anche se ce l’ho in casa, ovviamente). Ora sono molto curiosa di farlo.
Tom Drury
(Iowa 1956) è uno scrittore americano che ha ricevuto diversi riconoscimenti, tra cui la fellowship della Fondazione Guggenheim. Dopo aver insegnato nelle università americane, attualmente vive e insegna a Berlino. La fine dei vandalismi, il suo primo romanzo, è uscito negli Stati Uniti nel 1994 ed è stato subito acclamato come miglior libro dell’anno dalle maggiori testate americane. Uscito a puntate sul New Yorker, ha ricevuto il premio come NotableBook dell’Ala, l’associazione delle biblioteche americane. NN Editore ha pubblicato anche gli altri due volumi della trilogia ambientata a Grouse County: A caccia nei sogni e Pacifico; nel corso dei prossimi anni pubblicherà la sua intera opera.
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