Il Natale del commissario…




Il Natale del commissario Maugeri. Il giallo di Capezzuoli tra storia e società

Recensione di Antonia del Sambro


Autore: Fulvio Capezzuoli

Editore: Todaro

Genere: Giallo

Pagine: 208

Anno di pubblicazione: 2018

 

 

 

 

 

 

Sinossi. Dicembre 1948 – Il commissario Maugeri non ama particolarmente il Natale, men che meno quest’anno, costretto a casa da una forte influenza che gli impedisce di seguire personalmente le indagini su un tentato omicidio ai danni di un ex partigiano, ora netturbino a Milano. Maugeri, grazie alla sua tenacia, a qualche scelta non proprio ortodossa e all’aiuto dell’ispettore Valenti, riuscirà a scoprire non solo i colpevoli dell’agguato, ma anche i responsabili di una brutta storia di corruzione, tradimenti e morti violente che affonda le sue radici nel periodo del secondo conflitto mondiale.

 

 

Recensione

Nella serie che Capezzuoli dedica al commissario Maugeri ritorna prepotente il 1948; anno di confine tra un passato sanguinario e devastatore e la speranza di un futuro migliore da costruire giorno dopo giorno e mattone dopo mattone.

La guerra, però, ha cicatrici ancora troppo recenti e il conflitto che in Italia è stato per buona parte civile ha lasciato dietro di sé nemici giurati e antagonisti personali. La vendetta è un piatto troppo succulento per non lasciarsi ingolosire.

Fulvio Capezzuoli è bravissimo a rendere il clima storico e sociale in un giallo all’italiana che ha sfumature nuove e originali, dove il lettore può assaporare con la stessa intensità le indagini su un tentato omicidio e il clima natalizio di una Milano in chiaroscuro. I personaggi che i lettori di Capezzuoli hanno imparato a conoscere e amare nei lavori precedenti ne Il Natale del commissario Maugeri diventano più vividi che mai.

L’ispettore Valenti acquista una individualità che lo rende particolarmente affascinante e la stessa moglie del commissario, questa volta, diventa una protagonista a tutti gli effetti, un personaggio con cui i lettori possono quasi interagire. Eppoi c’è Milano, luccicante di festa ma ancora debilitata nello spirito per il conflitto appena passato.

Un’altra vera e forte protagonista. La scrittura di Capezzuoli, infine, fa da collante a tutto questo dato che è giusta e creativa, misurata e colta per un romanzo da incartare e mettere sotto l’albero perché regalare cultura è sempre una cosa che distingue e perché con un titolo così di certo non si può sbagliare.

 

 

 

Fulvio Capezzuoli


Fulvio Capezzuoli nasce a Milano dove compie i suoi studi laureandosi in Scienze Economiche all’Università Cattolica del Sacro Cuore. Appassionato di cinema, già negli anni ‘70 realizza, con mezzi propri, cortometraggi a soggetto. Nel 2003 pubblica per l’Editore Gremese, il suo primo libro Il sapore della bellezza, saggio critico sul cinema dell’Iran. Nello stesso anno si trasferisce, per lavoro, nel Sud dell’Italia, ma continua a pubblicare per i tipi dell’editore milanese ExCogita. È uno dei 16 finalisti del concorso Giallomilanese 2012, e il suo racconto La frase, è stato pubblicato da ExCogita, nella raccolta omonima data alle stampe nel novembre 2012. Milano 1946, delitti a Città Studi, pubblicato nel 2014 da Todaro Editore, è il suo primo romanzo giallo che vede come protagonista il commissario Maugeri.