Recensione di Marianna Di Felice
Autore: Stuart MacBride
Editore: Newton Compton
Traduzione: Francesca Noto
Genere: Thriller
Pagine: 384
Anno di pubblicazione: 2018
Sinossi. L’ispettore capo Roberta Steel ha cercato di incastrare Jack Wallace in modo da chiuderlo in una cella per sempre, ma è stata pizzicata a falsificare le prove. Adesso lei ha perso il suo grado e lui è a piede libero. Dal giorno stesso in cui Wallace è stato rimesso in libertà, le aggressioni alle donne sono ricominciate. La detective Steel non ha dubbi sul fatto che sia lui il responsabile, ma la legge ha stabilito che se dovesse avvicinarglisi ancora le verrebbe tolto del tutto il distintivo. Le alte sfere, oltretutto, non hanno nessuna intenzione di ascoltarla, non dopo il disastro che ha combinato l’ultima volta. Preferiscono riempirla di casi e tenerla lontana dalla sua ossessione: d’altronde non è meglio rendersi utile che tormentare un uomo innocente? Ma Roberta Steel sa che Wallace è colpevole. Ne è sicura. E più aspetta ad agire, maggiore sarà il numero di donne aggredite. La domanda è: che cosa è disposta a sacrificare per fermarlo una volta per tutte?
Recensione
Il tema è attuale, come potrebbe non esserlo viste le aggressioni all’ordine del giorno in ogni anfratto della terra?
Quello che magari ignorano molti cittadini che son sempre lì a puntare il dito contro le forze dell’ordine è che molti detective, ispettori o semplici agenti vorrebbero vedere gli aggressori dietro le sbarre in balia di altri carcerati che farebbero loro la festa negli angoli oscuri delle celle.
Roberta Steel desidera vedere Jack Wallace dietro le sbarre a tal punto che falsifica le prove e rimane scottata dalla sua stessa trovata! Da ispettore capo viene declassata a sergente.
La Steel rimane ossessionata da Wallace e non si dà pace, rischiando la carriera! La sua ostinazione è frutto di una marcata sensibilità contornata da una corazza di acciaio che lascia intravedere solo in rari momenti.
Visto il suo marcato femminismo, il lettore può rimanere intimorito dai suoi modi rudi, dal suo linguaggio e dal comportamento decisamente maschile che adotta nei confronti dei colleghi e di sua moglie Susan.
Ma Roberta è genuina, non porta maschere per apparire in un modo diverso da quello che è, quindi, anche se con un po’ di timore, grazie alle dolorose pacche che assesta ai colleghi, il lettore segue con entusiasmo le sue intuizioni. Il suo istinto la porta a non rispettare determinate regole, ma lei è così: o la si accetta, anche se a fatica, oppure la si allontana.
La trepidazione che si crea durante le indagini e le aggressioni viene spezzata dall’ironia delle battute di Roberta e di Ciuffo, che cerca di starle dietro a stento. Ciuffo è un agente suo collega che prova a risponderle a tono, non riuscendoci, e a mitigare il suo istinto che la porterebbe alla rovina.
La Steel non ha peli sulla lingua, per questo è naturale anche se risulta essere una persona sgradita ai più. Lei non si contiene, soprattutto quando ha ragione, e questo crea disagio e fastidio ai piani alti dove si trovano politici, più che poliziotti!
L’ironia, la durezza dei comportamenti, la tensione per le indagini sono stemperate dalle battute del team della Steel e dall’uso delle onomatopee con le quali MacBride, attraverso dei vocaboli, imita i suoni. In questo modo il lettore immagina i personaggi disegnati come in un fumetto con relativa nuvoletta del pensiero. Ma tutto questo non fa perdere l’inquietudine che accompagna la lettura.
In questo thriller MacBride sposta i riflettori da McRae sulla Steel, che farà di testa sua tra un richiamo e l’altro.
A cura di Marianna Di Felice
marisullealidellafantasia.blogspot.it
Stuart MacBride
Stuart MacBride. È lo scrittore scozzese numero 1 nel Regno Unito ed è tradotto in tutto il mondo. La Newton Compton ha pubblicato numerosi suoi thriller, tra cui Il collezionista di bambini (Premio Barry come miglior romanzo d’esordio), Il cacciatore di ossa, Scomparso e Il cadavere nel bosco, con protagonista Logan McRae. Il ponte dei cadaveri è il nuovo thriller che approfondisce il personaggio di Roberta Steel, presente in altri romanzi. MacBride ha ricevuto il prestigioso premio CWA Dagger in the Library.
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