Il popolo dell’autunno




Ray Bradbury


Traduttore: Remo Alessi

Editore: Mondadori

Genere: narrativa, horror, fantasy

Pagine: 308

Anno edizione: 2023

Sinossi. Green Town, anonimo centro dell’Illinois. Manca una settimana alla festa di Halloween, quando la sonnacchiosa cittadina viene sconvolta da un “carnevale nero” scatenato da un circo misterioso che sembra promettere l’avverarsi di tutti i desideri e l’eterna giovinezza. Saranno due amici tredicenni, James Nightshade e William Halloway, a sconfiggere le forze del Male e a riscattare le anime dell’intera comunità. Ma impareranno fin troppo presto a fare i conti con i propri incubi.Capolavoro della moderna letteratura gotica, Il popolo dell’autunno rivela al lettore, attraverso lo sguardo libero e curioso dei bambini, tutta la maturità di uno dei massimi scrittori contemporanei di fantascienza.

 Recensione di Kate Ducci

Scrittura potente di un autore che non a caso ha segnato la storia della letteratura americana e mondiale e che è stato evidente fonte di ispirazione per altri grandissimi scrittori arrivati dopo di lui.

Le innegabili doti evocative e la potente capacità descrittiva, unite a una vaga aria tristemente poetica tipica dell’America rurale e dei suoi Luna park di passaggio, fanno di questo libro una piccola perla.

È un romanzo di passaggio tra l’adolescenza e l’età adulta, segnato più da una profonda e improvvisa conoscenza del male e dalla fine della spensieratezza, che da una effettiva crescita.

L’argomento, unito alla presenza di un luna park, tipica di un certo tipo di romanzo, riesce comunque a renderlo originale e grandioso, una profonda riflessione sul tempo che scorre uccidendo non solo persone ma anche buoni sentimenti, una favola spaventosa, che parla di malinconia, speranza e rassegnazione, che rapisce e ferisce, che spinge ad amare la vita proprio dopo aver sfiorato la morte, a realizzare che la crescita è fatta di tappe inevitabili e che la fretta non le è amica quanto lo è invece la curiosità.

Curiosità di sapere ma anche di immaginare, di acquisire quella forza, che solo chi è ancora tanto giovane da credere ai sogni possiede, di sconfiggere i mostri reali e immaginari con la semplice forza di una risata, non dando loro in pasto quel terrore di cui si nutrono, ma spaventandoli con la potenza della felicità.

Meno famoso del popolarissimo capolavoro Fahrenheit 451, ne ha la stessa potenza narrativa, quel magnifico senso di individualità e collettività che si abbracciano contemporaneamente.

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Ray Bradbury


Illinois 1920 – Los Angeles 2012. Narratore e sceneggiatore cinematografico, ha rinnovato il genere fantascientifico. Fra le sue opere, oltre al celeberrimo Fahrenheit 451, troviamo: Addio all’estate, L’albero di Halloween, Il cimitero dei folli, Constance contro tutti, Cronache marziane, Il popolo dell’autunno, Tangerine e Viaggiatore nel tempo.