IL PRINCIPE




A cura di Giulia Manna


Netflix Italia ha pubblicato sul propio catalogo da oggi, martedì 4 luglio 2023, la nuova docu-serie Il Principe. Tre episodi, sviluppati e diretti da Beatrice Borromeo Casiraghi, che ripercorrono una vicenda nota a chi ama le news provenienti dalle famiglie reali, ma che troverà spazio anche tra gli appassionati dei doc di true crime, dal momento che ripercorre un episodio di cronaca che scosse l’opinione pubblica italiana.

Trama. Un principe in esilio, una top model, uno sparo nel buio che cambierà la vita di tantissime persone, generazione dopo generazione. Il Principe è una docu-serie che, partendo dagli eventi successi nella tragica notte del 18 Agosto 1978 all’isola di Cavallo, ripercorre la storia di Vittorio Emanuele di Savoia, ultimo erede al trono d’Italia.

Per quanto la vicenda giudiziaria dell’omicidio del giovane Dirk Hamer sia centrale nella vita del principe e di conseguenza nella docu-serie, puntata dopo puntata emerge di lui un racconto più intimo: il suo tormentato rapporto con i genitori, la storia d’amore con Marina Doria, gli anni di lavoro in Iran, gli scandali e molto altro.

Con nuove ed esclusive interviste al Principe Vittorio Emanuele, inediti contributi e testimonianze da parte di giornalisti, membri della famiglia Savoia, della famiglia Hamer – tra cui Emanuele Filiberto, Marina di Savoia e Birgit Hamer – e con le prime dichiarazioni da parte dei testimoni presenti quella fatidica notte a Cavallo, la docu-serie si presenta come un racconto oggettivo della vita di una delle figure più controverse dell’ultima famiglia reale italiana. Allo stesso tempo, Il Principe è anche un racconto più ampio che riflette sull’impatto e le conseguenze che azioni delle generazioni precedenti possano avere su quelle successive.


Recensione. Con questa docu-serie davvero ben fatta, Beatrice Borromeo Casiraghi racconta con immagini dell’epoca e intervistando i diretti interessati, i fatti di Cavallo, ovvero  cosa accadde quella terribile sera del 18 Agosto del ’78 quando un colpo partito accidentalmente colpisce il giovanissimo Dirk Hamer. Dopo un lungo calvario, purtroppo il giovane Dirk incontra la morte. Venne accusato di omicidio colposo niente di meno che Vittorio Emanuele di Savoia, erede al trono in esilio.

La serie parte ricostruendo la storia d’Italia, l’esilio dei Savoia con cenni all’infanzia di Vittorio Emanuele e poi, ricostruisce quella notte. Dei giovani pariolini tra cui Dirk Hamer e sua sorella Birgit, celebre modella, si recano in barca (ben 3 barche piene di giovani) all’Isola di Cavallo in Corsica dove c’è una proprietà dei Savoia e dove erano soliti trascorrere le vacanze. 

Vittorio Emanuele è già sposato con Marina ed Emanuele Filiberto è solo un ragazzino. Quella sera i ragazzi non riescono a ripartire per la Sardegna, a causa del mare mosso. I giovani “prendono in prestito” il gommone di Emanuele Filiberto per attraccare e poter così andare al ristorante a cenare. Quella sera ci sono i primi scambi di occhiate e battutacce tra i reali in esilio ed i eagazzi. 

Poi, i giovani cercano una sistemazione per la notte, mentre alcuni si accampano direttamente sulle barche come meglio possono, finchè non arriva con il suo gommone Vittorio Emanuele.
Il Savoia imbraccia un fucile e spara un colpo in aria, segue una colluttazione con un ragazzo e mentre cadono in acqua parte un secondo colpo che purtroppo colpisce il giovane Dirk Hamer. 

E’ una tragedia, ma la cosa che la rende incredibile è tutto quello che avvenne dopo. 

Vittorio Emanuele non ne esce bene da questa vicenda. Poteva anche aver pensato che questi fastidiosi ragazzi avessero rubato il gommone del figlio, ma le soluzioni dovevano essere tutte tranne quella che è accaduta. Una persona educata a diventare un reale avrebbe dovuto chiamare le autorità o rivolgersi alle sue guardie personali o a quelle dell’isola o se proprio voleva andare direttamente a dirgliene quattro, sicuramente non doveva andarci armato. Già il solo fatto di andare da qualche parte armati, significa aver messo in conto di usare l’arma. Una scelta sbagliata che annuncia una tragedia.

I giovani hanno fatto una ragazzata, anche se lo avessero effettivamente rubato e non preso in prestito, pagarla con la vita è decisamente esagerato.

Ma più che la tragedia, è come l’ha gestita e soprattutto il gran finale di questo documentario che non lo fa uscire bene proprio per niente. Mi ha stupito che si sia prestato a questa intervista o che capito, dove si andasse a parare, non abbia escogitato qualche modo per uscirne ed evitare che questa docu-serie finisse nelle mani degli italiani.

Ne esce molto bene il figlio, Emanuele Filiberto. Leale alla famiglia, forse anche troppo. Marina Doria, invece, dimostra di essere l’ancora e la forza dei Savoia. Nell’ombra a cercare di sistemare i guai di un marito che sembra essere fuori controllo. 

Non voglio volutamente giudicare il padre di Dirk Hamer. Direi che il documentario ha già detto tutto.

Un applauso va a Birgit Hamer, ma anche ai suoi amici che nonostante le minacce, l’hanno sostenuta e continuano a testimoniare a favore di una giustizia per questo giovane che tra un po’, sembrava che si fosse ucciso da solo! Scusate, non è ironia! E’ che salteranno i nervi anche a voi quando arriverete ad un certo punto di questa serie documentario. A Birgit Hamer che non se li è fatti saltare nonostante non sia una spettatrice come me, ma purtroppo una protagonista di tutta questa triste vicenda, va tutta la mia stima. 

Precisiamo una cosa: la regista, Beatrice Borromeo è un’amica di famiglia di Birgit Hamer e per molti anni la ha sopportata nella sua battaglia. La chiama “zia”.  Per lei ha curato anche una (nuova) prefazione del libro Il Principe. Delitto senza castigo (Aliberti Editore), raccontando tutto il making of del documentario «Con un sacco di cose che non si sanno ancora» come hanno dichiarato a Vogue Italia.  

Questa vicenda mi ha sconvolta. Non ero ancora nata quando accadde, ma conoscevo le vicende successive che hanno coinvolto Vittorio Emanuele di Savoia e spesso sentivo dire che era tutto un complotto dei repubblicani contro i monarchici. Così, ho voluto guardarlo per ragionare con la mia testa. E’ giusto farsi un’idea. 

Personalmente ne sono uscita stravolta ed arrabbiata, una rabbia che è peggiorata nel finale, perché anche se la verità è venuta a galla, non è venuta nel modo pulito, quello del perdono, del pentimento che sarebbe un bel passo per rendere un minimo di giustizia ad una giovane vita stroncata troppo presto. 

Buona visione.