Il ragazzo





Recensione di Giulia Manna


Autore: Pere Cervantes

Editore: Mondadori

Genere: narrativa, romanzo

Pagine: 420

Anno di pubblicazione: 2020

Sinossi. Barcellona, 1945. In una città che non si è ancora ripresa dalla recente guerra civile, in piena dittatura franchista, Nil Roig è un ragazzino che per sbarcare il lunario trascorre le sue giornate in bicicletta, trasportando da un cinema all’altro le bobine di vecchi film. Il giorno del suo tredicesimo compleanno, Nil assiste attonito a un omicidio nell’atrio dell’edificio in cui vive. Pochi istanti prima di morire, la vittima gli consegna la foto di un attore misterioso e gli sussurra il nome di David, il padre amatissimo di Nil, scomparso da tempo senza lasciare traccia. Con l’aiuto dei vicini del quartiere, Nil decide di scoprire cosa lega quell’uomo a suo padre e perché un poliziotto senza scrupoli e un ex comandante della Gestapo sembrano disposti a tutto pur di entrare in possesso della foto che il ragazzo custodisce gelosamente.

La risoluzione di questo mistero porta dritto al cuore di una città colpita, ma ricca di solidarietà e speranze. Una città dove i sentimenti e l’amicizia sono il balsamo con cui curare le ferite di una guerra che ha distrutto interi quartieri; dove la forza di donne straordinarie insegnerà a un ragazzino che si affaccia alla vita come sopravvivere e tornare a sperare; e dove, ancora una volta, la passione per il cinema diventa rifugio e conforto alla solitudine di chi ha visto la propria vita travolta dal dolore e dalla violenza. Un romanzo ricco di emotività, nostalgia e mistero, che rivela la fragilità e l’ambiguità della natura umana.

Un omaggio alle donne e ai sogni in un thriller storico che colpisce il cuore: Il ragazzo che amava il cinema di Pere Cervantes.

Recensione

«Il cinema, figliolo, il cinema è la menzogna più grande e più bella. Tutti noi accettiamo che ci ingannino con una storia ben raccontata. Che ci trasportino in luoghi inesistenti, ci facciano sognare con baci irreali… Riponiamo fiducia nelle parole di un cowboy, un detective o una donna fatale che scompare dalle nostre vite appena si riaccende la luce in sala. È senza dubbio la menzogna più accettata, non credi?»

Ambientato nel 1945 nel Barrio Poble-sec, quartiere popolare di Barcellona. In ogni angolo ci sono traccetracce evidenti di una dolorosa guerra civile appena conclusa e di una dittatura franchista ormai consolidata.

Nil è solo un ragazzino e la guerra gli ha portato via il braccio ed il padre, anarchico di cui non sa più nulla da anni. Però il franchismo non è ancora riuscito a strappargli i sogni, ovvero il cinema.

Accanto a lui Soledad, la madre, donna forte che con il suo amore silenzioso cerca disperatamente di non fargli mancare nulla. Attorno ad entrambi, tanti personaggi che popolano il quartiere come Bernardo, il vicino di casa, amico di famiglia e proiezionista, Jacinto il calzolaio; Carmen, la vedova ruffiana; Quim e Delfina e tanti altri ancora.

La vita di Nil viene sconvolta il giorno in cui assiste ad un omicidio nell’atrio del suo palazzo. La vittima prima di morire gli consegna una figurina di un attore e gli sussurra il nome del padre. Inizia così la ricerca della verità, aiutato dai suoi amici di quartiere.

Questo libro è un giallo storico, thriller, romanzo di formazione e costume, le cui pagine 420 pagine girano come una ruota di un mulino verso un finale inevitabilmente commovente.

Ho amato Nil, personaggio naturale, ma è soprattutto Soledad che dà forza ed anima a questa storia avvincente di cui non voglio dirvi di più.

Libro ed autore vivamente consigliati!
Buona lettura!

 

 

 

Pere Cervantes


(Barcellona, 1971) è stato operatore di pace delle forze internazionali in Kosovo e Bosnia-Erzegovina. È autore di diversi romanzi, gli ultimi dei quali, Tres minutos de color e Golpes, hanno vinto rispettivamente il Premio de Novela Cartagena Negra e il Premio Letras del Mediterráneo 2018.

 

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