Recensione di Valeria Martellotti
Autore: Tracy Chevalier
Editore: Rizzoli
Anno pubblicazione: 2017
Pagine: 204
Genere: Narrativa
Nell’ottobre 2015, allo scopo di celebrare i quattrocento anni dalla morte del “Bardo”, William Shakespeare, la famosa casa editrice Hogarth Press ha lanciato un progetto: l’Hogarth Shakespeare Project.
Fondata nel 1917 da Virginia e Leonard Woolf allo scopo di pubblicare e promuovere opere dei migliori scrittori in circolazione, la Hogath Press ha lanciato il progetto a Londra e New York per poi estenderlo successivamente ad altri venti paesi.
Le opere di Shakespeare, si sa, sono state lette, eseguite e amate in tutto il mondo da milioni di persone e reinterpretate per ogni nuova generazione.
L’Hogarth Shakespeare Project si propone di raccogliere una nuova interpretazione, più moderna e fruibile, di alcune delle opere di Shakespeare da parte di autori contemporanei acclamati e di successo.
Tracy Chevalier, autrice dalla indubbia capacità di rendere contemporanei e interessanti fatti, personaggi e opere del passato, ha subito accettato la sfida, cimentandosi nella riscrittura e creazione di un moderno “Otello”.
Ed eccoci catapultati dalla Venezia rinascimentale ad una scuola di Washington DC negli anni ’70 del Novecento.
Otello diventa Osei, detto “O”, figlio dodicenne di un diplomatico del Ghana che si trova ad essere l’unico ragazzo di colore in una scuola di bianchi.
Desdemona diventa Dee, giovane adolescente bella e di successo subito affascinata dalla moderna diversità di O.
Iago diventa Ian, bullo della scuola, impegnato a mantenere il suo ascendente sui compagni con sotterfugi e raggiri malefici.
L’autrice non è nuova alle operazioni audaci. Già con “La ragazza con l’orecchino di perla” aveva restituito vita al fascinoso poeta Vermeer e con “L’innocenza” all’enigmatico poeta William Blake.
In una intervista rilasciata al giornale La Repubblica nel giugno 2017 l’autrice racconta il suo metodo di lavoro svelando la sua arte nello scegliere come soggetti figure molto note le cui storie sono avvolte dal mistero e piene di lacune da colmare.
La scelta dell’Otello di Shakespeare non è casuale.
L’autrice è americana ma vive a Londra da 30 anni ed è cresciuta, da bianca, in un quartiere e in una scuola di Washington a maggioranza nera. Quindi è stata la sua personale esperienza a guidarla verso un romanzo che si preannuncia già come un nuovo successo.
Tracy Chevalier
(Washington, 19 ottobre 1962) è una scrittrice statunitense di romanzi storici.
Nel 1984 la Chevalier si è trasferita a Londra, dove vive tuttora con suo marito e suo figlio. La sua carriera è iniziata con “La vergine azzurra”, ma il suo più famoso libro è “La ragazza con l’orecchino di perla” un libro che immagina la creazione del quadro Ragazza col turbante (noto anche come La ragazza con l’orecchino di perla) di Jan Vermeer con cui nel 2001 vince il Premio Alex. Dal romanzo è stato tratto l’omonimo film.
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